Un feroce dicembre
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Recensione della Redazione QLibri
Irlanda: terra mia
Con le sue opere ha contribuito “ad abbattere le barriere sociali e sessuali delle donne in Irlanda e non soltanto”, con questa motivazione la scrittrice irlandese Edna O’Brien ha vinto il PEN/Nabokov Award 2018.
Einaudi ha dunque deciso di regalare la prima traduzione italiana, a cura di Giovanna Granato, di uno dei suoi romanzi più celebri e amati, questo appunto, “Un feroce dicembre”.
Uno scritto che restituisce una prosa dura, tagliente, incisiva, maschile direi. Un realismo spietato che coglie il cuore, l’essenza di un popolo e di una Terra, l’Irlanda.
È la storia di una forte inimicizia nata sulle ceneri di una timida amicizia, impossibile fra il nativo e lo straniero. Due uomini, uno che ha vissuto in Australia e che tornando nella contea dei suoi avi, anch’essi piombati lì senza esserne originari, lede il diritto alla terra dell’altro che da quel suolo non si è mai spostato. Un conflitto spietato fra i due con al centro la sorella dell’irlandese doc.
Bugler porta innovazioni e sconquasso, e da quando è arrivato niente è più come prima.
Pochi eventi, quadri giustapposti, veloci apparizioni, concorrono a fornire prima del tragico epilogo una visione di insieme che sa di torba, di duro lavoro, di solitudine, di relazioni difficili e schive: un’Irlanda dura e spietata.