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Marnie ha trentotto anni e l’impressione che la vita le stia scivolando tra le dita. Piano piano, amici e amiche hanno preso le loro strade – matrimoni, figli – e ora vivono a Hastings o Stevenage, Cardiff o York, mentre lei è rimasta a Londra, con l’unica compagnia dei suoi libri, litri di tè e un telecomando che non deve condividere con nessuno. Ogni tanto finisce addirittura a dialogare con le uova nel frigo o a interrogare la macchia d’umidità in bagno: «Oh no, ancora tu?» Non che il suo lavoro la immerga nella folla: correggere bozze, per quanto appassionante, la relega spesso al ruolo di consigliera discreta che avvisa l’autore quando ha un pezzo di insalata tra i denti. Michael ha quarantadue anni e non sa bene come rimettere assieme i cocci della sua vita, andata in frantumi quando la moglie lo ha lasciato. Nonostante il mestiere lo porti a trovarsi sempre circondato di persone, perlopiù liceali nelle cui testoline tenta di inculcare la geografia, il suo unico conforto sono lunghe camminate solitarie nella brughiera. Un sedativo naturale di cui ha un bisogno disperato che tuttavia non è compreso da tutti, meno che mai dalla collega e amica Cleo, che si offre continuamente di accompagnarlo. Fino a quando le generose offerte diventano un obbligo senza scampo e Michael si ritrova membro riluttante di una comitiva impegnata in un trekking che attraversa l’Inghilterra da costa a costa, dal Lake District a Robin Hood’s Bay, passando per le verdeggianti Dales e le atmosfere cupe delle Moors spazzate dai venti. Una comitiva di cui fa parte anche Marnie. Fra tuffi in laghi ghiacciati e disastrose ascese sotto la pioggia, paesaggi da romanticismo inglese e playlist improbabili, Marnie e Michael scopriranno di vivere la più inaspettata delle avventure, sull’orlo di una nuova amicizia, o forse qualcosa di più.



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Tu sei qui 2024-09-07 14:21:08 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    07 Settembre, 2024
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Ritrovarsi

«[…] Quando da giovane fantasticava sul suo futuro, sul lavoro che avrebbe fatto, sulla città e sulla casa in cui avrebbe vissuto, sulla famiglia e sugli amici intorno a lei, Marnie non avrebbe mai immaginato di essere sola.»

Già solo citare David Nicholls riporta alla mente “Un giorno”, long seller classe 2009 che ha coinvolto e conquistato più generazioni. Con “Tu sei qui” l’autore si cimenta in temi di grande attualità che vanno dalle aspettative infrante alla solitudine. Primo emblema di ciò è Marnie che proprio della solitudine ha fatto un baluardo. Ha trentotto anni, fa fatica ad uscire, alle spalle ha un matrimonio naufragato, fatica a fidarsi degli altri ma ha anche un equilibrio per il suo lavoro di editor che la coinvolge in modo totalizzante. Quando si sofferma a pensare alla sua vita in un’ottica diversa, con accanto un figlio o con una relazione tende a rifuggire. Ha quello che normalmente in psicologia viene definito evitamento.
Dall’altro canto Michael vive una solitudine che è però conseguenza della sua separazione dalla moglie Natasha. Se Marnie sceglie la solitudine, lui se la ritrova. Da solo a York decide di attraversare la Gran Bretagna a piedi affrontando la Coast to Coast Walk. Saputo ciò la collega e amica Cleo decide di intervenire perché è ora di riaprirsi, anche se non lo si vuole, al mondo. Come? Organizzando una gita di gruppo almeno per i primi chilometri e invitare amici e conoscenti a prendervi parte. Tra questi Cleo invita Marnie, molto restia a partecipare così come di contro lo è anche Michael che non vuole condividere la passione per le escursioni con altri non motivati come lui. Inutile dire che non sarà semplice coniugare tutto, dai malumori alle difficoltà propriamente logistiche di terreni impervi e ostacoli dietro l’angolo.

«[…] A volte, pensava, è più facile restare soli che mostrarsi soli al resto del mondo, ma sapeva che anche quella era una trappola, che non facendo nulla la situazione sarebbe diventata permanente come una macchia che penetra nel legno.»

Ha inizio da qui un’avventura composta da ironia ben mixata a riflessioni sottese. Marnie e Michael si conoscono poco alla volta arrivando a provare delle emozioni e delle sensazioni diverse ed eterogenee. A far capolino vi è il passato che, come una costante, ricorda loro delle tante delusioni. Basterà questo incontro a dar loro il coraggio di riprovarci?
A far da cornice l’Inghilterra che qui viene descritta nella sua più totale naturalezza. Il cammino che viene raccontato tappa dopo tappa ricompone quello che è in primis un percorso interiore volto al ricercarsi e migliorarsi. Perché alla fine tutti dobbiamo imparare a rimetterci in gioco, a rischiare, anche avendo paura, anche scivolando ma sempre con il coraggio di osare e di ripartire rialzandosi.
Qualche pecca è ravvisabile nello stile, talvolta troppo farraginoso e dunque lento e prolisso. Non forse il miglior titolo dell’autore, ma nel complesso piacevole.

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