Trastulli di animali
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Kemono no tawamure
L'amore, il desiderio, proteggere. La violenza , la colpa, espiare.
E ' tutto ? No, non e' tutto. E' soltanto l'inizio.
In un piccolo libro, l'intensa vicenda di un'ossessione, di un dramma di vita e morte ed amore.
Yukio, donna sfuggente e sposa consciamente remissiva, Ippei di lei adultero marito e koji, giovane innamorato.
Ambientato sullo sfondo della penisola di Izu, la divina grazia descrittiva scesa su Mishima non puo' che destare un religioso silenzio contemplativo per il lettore che si trovera' avvolto dalle sue sublimi e frequenti metafore che non solo sono parole o concetti, hanno consistenza materiale, sono paesaggio irrinunciabile.
La sensazione durante la lettura e' di un affascinante e singolare anacronismo, non dovuto tanto ad un tempo diverso, quanto ad un mix di spazio, tempo e soprattutto cultura lontani.
Originalissima la struttura del libro, a partire dal prologo fino all' epilogo.
Grande giocoliere il Mishima, nel racconto un finale blando ma nella realta' effettiva una conclusione definitiva, questo libro che nulla ha di banale o scontato e necessita di attenzione -vuoi per il piacere di gustarsi la sua scrittura, vuoi per non perdere il filo logico della narrazione - allo stesso tempo e' di facile e rapida lettura.
Immancabili i fiori qui presenti in un tripudio di bellezza.
Uno ne prendo dalle pagine e augurando buona lettura, con un fiore mi congedo :
"Il simbidium con i petali soffusi di tenue viola, i lobi gialli cosparsi di puntini viola sembrava essere contagiato dal morbo della bellezza."