Tomba di famiglia
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Katarina Mazetti Nata in Svezia nel 1944, è stata prima insegnante e poi giornalista. Autrice di libri per bambini e per adulti, ha ottenuto un successo straordinario con il romanzo Il tizio della tomba accanto (Elliot, 2010), tradotto in numerosi paesi e da cui è stato tratto un film.
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Opinioni inserite: 2
Tombe,ancora tombe,di nuovo tombe.
Ecco adesso potete accusare anche me di essere una donna macabra.
Non paga dei due tizi che si incontravano ,si innamoravano,(ma grazie a Dio non pomiciavano)davanti a due tombe,ho deciso di leggere anche il sequel.
Ritroviamo di nuovo i nostri protagonisti Benny e Desirèè, ve li ricordate?
Lei era una bibliotecaria dal colorito cadaverico e con una lieve puzza sotto al naso, lui mungeva vacche all’impazzata.
(Può sembrarvi una frase sconcia ma vi garantisco che non lo è!!!)
Nel libro precedente li avevamo mollati mentre tentavano di concepire un figlio dopo aver superato le profonde differenza sociali,culturali e caratteriali.
Dato che (come dargli torto?)trovano l’attività del concepimento incredibilmente divertente li scoviamo di nuovo impegnati a generare non uno,non due,non tre,bensi quattro figli!
Ovviamente continuano a litigare,ovviamente continuano a essere profondamente diversi,ovviamente continuano ad amarsi (anche perché altrimenti mica li sforni quattro creaturi!!!)
I libro è godibilissimo,leggero e qui più che nel primo mi ha strappato risate sonore.
(“Io non soffro di sbalzi d’umore:io ne godo!!” Spiegatemi come non sbottare in una risata da lacrima dopo una frase del genere...specie se siete una femminuccia.)
Lo stile della Mazzetti è come olio che ti lascia scivolare sulle pagine velocissimamente senza mai sentire un attimo di noia o stanchezza,anche li dove si sofferma sui problemi correlati a un rapporto di lunga data lo fa senza mai perdere l’ironia.
Il finale aperto lascia presagire un terzo romanzo e io che, come vi ho anticipato, son diventata macabra…non me lo lascerò sfuggire!
Scusate adesso vi mollo,vado a fare un giro al cimitero e vedere se recupero un figo mungitore di vacche.
Indicazioni utili
Chi ha figli.....lo saprà interpretare meglio.
Che dire, la Mazzetti riesce sempre a stupirmi col suo modo di rendere un racconto grottesco qualcosa di piacevolmente ilare. Saranno le "rocambolesche" gesta di Gamberetto, sarà il lato "alieno" del mitico Benny-ho-un-mondo-tutto-mio, ma questi due anche nella tragedia-sfiorata sanno far ridere di gusto.
Mi sono rispecchiata in ogni momento della maternità-incompresa di Desireé, tutte le "fatiche" fisiche e mentali che una donna senza aiuto deve affrontare con due figli piccoli, e l'"incapacità genetica" degli uomini di capire certe sfumature della vita di una donna.
Chiudendo "il tizio della tomba accanto" avevamo lasciato i due affacendati nel tentativo di plasmare una nuova vita. Nel "sequel" forse ci hanno messo più impegno del dovuto perchè cominciano a sfornare pargoli come fossero rosette, con tutte le implicazioni del caso...mi chiedo chi dei due sia più distratto e incosciente. Desirée che si lamenta e si trascina per la fatica ma dimostra di non avere imparato la lezione, o Benny che in tutta questa storia continua come se niente fosse la sua vita da allevatore e gioisce segretamente all'idea di essere un bel toro da riproduzione....
Ma evidentemente anche se più diversi non potrebbero essere, hanno veramente la buona volontà e la forza di andare avanti INSIEME e di scoprire che nonostante la fatica e la responsabilità di essere genitori, sono anche un uomo e una donna che si amano profondamente e a cui alla fine di una giornata, tirando le somme, piace ridere di gusto sul divano ripensando al caos che li circonda e che li fa sentire profondamente fortunati. E questo è quello che sento io quando la notte, prima di spegnere la luce ringrazio per avere due figli che mi sfiancano e un marito che mi ama per quella che sono.