Ti ho tradito con le parole
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Frederique Deghelt, giornalista e regista televisiva, viaggiatrice instancabile ma parigina impenitente, è anche una scrittrice di talento, qui al suo debutto italiano.
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Se solo si potesse tornare indietro
Questo romanzo è un atto conclusivo del racconto di una vita, di come poteva essere e di come non sarà mai più.
Ascoltare i nostri impulsi è un bene soprattutto quando sappiamo che sono giusti e validi. Pensare troppo e rimuginare fa perdere solo del tempo prezioso e gli stessi pensieri possono risultare solo inconcludenti. Bisogna avere il coraggio di sostenere e lasciare libero di agire il nostro primordiale senso.
Tutto ciò non è facile, siamo stati educati e siamo educati giorno per giorno a ragionare per standard, per preconcetti, per dogmi, lasciare fluire il nostro essere risulta difficile ed ostico da noi stessi.
Nanà è la nonna ottantenne di Jade che vive nell'Alta Savoia. Jade è giornalista freelance che vive a Parigi. Le loro vite si inanelleranno quando le figlie di Nanà, dopo un malore, vogliono chiuderla in un ricovero per anziani. Jade, avvisata dal padre, si precipita dalla nonna, la rapisce, la sottrae ad un futuro triste e di vita breve. Tutti sanno che Nanà, in quel luogo, da li a poco, sarebbe morta.
La convivenza di un'ottantenne con un trentenne e per lo meno inusuale e bizzarra. Ma si rivelerà un prodigioso miracolo per le due vite. Jade scoprirà una nonna che non aveva mai realmente conosciuto, pensava che fosse solo una semplice contadina ed una montanara che sapeva accudire i bambini, ma udite udite Nanà possiede un grande segreto che non ha rivelato mai a nessuno e di cui nessuno si è mai accorto, Nanà è un'accanita lettrice, nella sua longeva vita ha letto miglia e migliaia di libri, mentre andava a pascolare le pecore, mentre accudiva i bambini, mentre cucinava. Come faceva? La sopraccoperta era sempre della sua Bibbia ma invece erano libri diversi di volta in volta. Il suo libro dei conti non era altro che quadernoni pieni di citazioni di vari autori, che lei trascriveva per impararli, ricordarli. Che scoperta, che meravigliosa scoperta, sapere che la propria nonna non è una contadinotta ignorante, ma erudita ed istruita.
Jade si trova in difficoltà con il suo primo romanzo e sarà proprio la nonna a darle i giusti consigli ma solo come lettrice. In cambio la nipote insegnerà alla nonna ad usare il computer, per lei totalmente sconosciuto. Inizieranno una nuova vita insieme, una vita dove Jade non riesce più a fare a meno della presenza di Nanà e dove la nonna si riscopre, con tutte queste novità, ad essere e sentirsi giovane ogni giorno di più.
Nelle loro vite non mancherà neanche l'amore, la riscoperta di essere vive, nonostante tutto, sarà un segno di speranza.
Un romanzo che profuma di nonna, di pulito, di lavanda e rosa ed io avrei voluto tanto sentire e ricordare. Avrei voluto essere al posto di Jade, l'ho invidiata, ho vissuto con lei, accanto alla sua Nanà (io che non ho mai avuto viva una nonna!).
Ho sognato e ne sono grata a questo romanzo, ma purtroppo non è una storia che ha un lieto fine, un colpo di scena ci lascia l'amaro in bocca e ci fa pronunciare le parole: “ …se solo si potesse tornare indietro!”
Per il titolo? Solita soluzione editoriale italiana senza capo e ne coda.