Teresa Batista stanca di guerra
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Teresa
Teresa la pelle di bronzo e i lunghi capelli neri, i grandi occhi che brillano e all'ombra di quelle ciglia un corpo di gazzella, ancora acerbo non riesce a nascondere la bellezza che la fara' donna.
Teresa venduta all'orco per pochi spiccioli, la collana al collo del capitano si allunga con un nuovo anello d'oro per celebrare l'ennesima vergine bambina deflorata tra innominabili violenze.
Teresa l'indomabile domata, che si arrende alla frusta e alla tortura, ogni giorno la vita la rende piu' splendida, ogni giorno bimba ti lasci morire un poco di piu'.
Teresa la prostituta, l'amante appassionata, l'impavida pulzella che ispira e assicura la rivoluzione, lei che per tutta la vita e' stata fatta a pezzi, sbriciolata e ricoperta degli afrori delle piu' profonde umiliazioni. Donna in cenere, sotterrata dagli abusi che ne concimano la sorte : nasce un fiore e Teresa si innalza in corteccia, dura, coraggiosa, battagliera come una sequoia secolare.
Amore di marinaio dura quanto una marea.
Concentrandosi sul sesso nelle piu' svariate sfaccettature, dalla prevalenza degli abusi domestici o dello squallore dei postriboli fino alla passione d'amore di due corpi che scivolano contorcendosi tra la sabbia e il sale, il piu' grande narratore del Brasile ci propone un romanzo potente ed indimenticabile. E' un libro di Bahia, di popolo, di sofferenza, di accanimento, di tradizione, di samba e di stregoneria, di ingiustizia, di onesta' e dignita', di anima e di cuore.
Pecca a tratti di prolissita', laddove Amado ripete piu' e piu' volte il medesimo concetto, ma di fronte a tanta evocazione il perdono vien sfogliando. Buona lettura.
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Teresa Batista di Jorge Amado
Teresa Batista stanca di guerra di Jorge Amado è un romanzo appassionante e appassionato. In realtà questa figura di donna seguita sin dalla sua tenera età è l’emblema della vera essenza di un paese pieno di contrasti e contraddizioni, il Brasile.
Teresa, bambina venduta, violentata, sottoposta alle più brutali sevizie e a inenarrabili soprusi, sottomessa e umiliata, impaurita eppure coraggiosa e forte, ogni volta sopravvive e rinasce con maggiore vigore. Teresa, che ha in sé la forza d’un animo gentile e pieno d’amore verso il prossimo, sfruttata e tradita persino da chi crede sinceramente legato a lei, ha la bellezza della terra a cui appartiene, una terra dai colori sgargianti, dai grandi fiori variopinti, dai profumi inebrianti, una terra che offre la bellezza di spiagge incontaminate ma anche lo squallore delle favelas; una terra da un lato rispettosa dell’ambiente e da molti anni all’avanguardia nell’estrazione di carburante dalla canna da zucchero, ma dall’altro lato una terra che non oppone resistenza alla distruzione progressiva della foresta amazzonica.
Teresa è la ballerina di samba, la danza-simbolo di questo paese in cui tutto può sembrare un inno alla gioia e alla vita. Eppure è proprio il samba che può generare liti e violenze, quasi allo stesso modo in cui la corsa dei tori a Pamplona, in Spagna, da festa può trasformarsi in tragedia. Ricchezza e povertà, salute e malattia, tutto e il contrario di tutto nasce e cresce in Brasile. Teresa, lungi dall’alimentare l’odio nel suo animo, riesce ad amare il prossimo fino a diventare l’angelo protettore dei malati di vaiolo, senza paura del morbo letale, si fa carico delle proteste delle prostitute di Bahia, prende su di sé le pene degli altri e le condivide. Teresa infelice e allegra allo stesso tempo, come lo è questo paese che cela dietro la facciata spettacolare del suo Carnevale, le più grandi e squallide realtà. Teresa dalla pelle colore del rame, è la più armoniosa realizzazione della mescolanza di etnie e culture diverse: nelle sue vene il suo sangue scorre come il corso del fiume Solimoes che si affianca al Rio Negro per un lungo tratto, prima di diventare Rio delle Amazzoni, offrendo uno spettacolo unico al mondo. Teresa è, dunque, a mio avviso, il Brasile stesso, espressione del sofferto tentativo di questo paese di superare le sue contraddizioni.
Più che un grande romanzo d’amore Jorge Amado ha scritto un grande romanzo sociale: questa la lettura più giusta delle vite di questi Miserabili, ancora più disgraziati se possibile di quelli descritti da Hugo. Attraverso la figura di Teresa il romanzo sociale si trasforma in grande romanzo d’amore, ma d’amore verso il proprio paese. Qui ancora una volta si rivela di grande importanza il valore e la funzione dell’arte, che nelle sue diverse espressioni è la sola idonea a condurre verso quell’ “Ordem e Progresso” , il motto impresso sulla bandiera brasiliana.
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Teresa, che noia!
Diciamolo subito, trovo questo romanzo noiosissimo pesante e sgradevole. La storia sembra affascinante, Teresa è una donna bellissima e sfortunata, che riesce a riscattarsi tanto da diventare una sorta di mito vivente; rimane orfana da ragazzina e va a vivere dalla zia che non si fa nessuno scrupolo a venderla a un uomo orribile ( sembra quasi che lo scrittore faccia di tutto per rendere il suddetto personaggio più schifoso e orribile possibile, assolutamente repellente ), che la rende sua concubina; non mi dilungo troppo nella trama, penso solo che sia un romanzo noioso e prevedibile, tra l'altro costellato da decine ( o centinaia? ) di nomi brasiliani che rendono la lettura pesantissima; trovo infine che sia sgradevole perchè Teresa diventa un mito in quanto indomita, è vero, ma soprattutto perchè la sua bellezza risveglia facilmente l'ormone maschile, tanto da mettere in secondo piano l'intelligenza della donna, insomma la nostra eroina è tale soprattutto per le sue qualità fisiche che mandano in estasi qualsiasi uomo incontri. Per me bocciato.
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Quando una donna si riappropria del proprio destin
CONTIENE SPOILER
Teresa Batista è la protagonista di questa storia appassionante.Nel corso del racconto ne seguiremo le avventure, le passioni, le tante disgrazie (la guerra a cui si riferisce il titolo),la scopriremo coraggiosa e onesta,amante e amata,e assisteremo alla sua rinascita e alla sua trasformazione, da creatura inerme e sottomessa a donna battagliera padrona del proprio destino.
La storia è ambientata a Bahia (terra natale dell'autore).Teresa rimane orfana in tenera età e viene venduta dai parenti al capitano Justiniano orco stupratore di bambine,che diventerà suo tiranno e carnefice.Finchè innamoratasi del giovane Daniel Teresa si ribella e lo uccide finendo in carcere.Uscirà dalla prigione grazie all'intervento del ricco e anziano fazendeiro Emiliano Guedes,che ne farà la propria amante,le darà un'educazione e la renderà consapevole del proprio valore.Quando Emiliano muore Teresa si ritira in un paesino del Sertao dove insieme al giovane medico locale riesce a debellare una terribile epidemia di vaiolo.Innamoratasi di un marinaio di nome Juan viene a sapere della sua scomparsa in mare e in preda allo sconforto si ritira a Salvador di Bahia dove pur di non subire di nuovo le attenzioni del protettore di turno preferisce far la prostituta.Qui la vedremo organizzare lo sciopero delle sue colleghe contro l'amministrazione locale corrotta.Dopo tutte queste peripezie finalmente un finale lieto ci attende: ricompare Juan il suo grande amore,che non era morto,e i due finalmente insieme possono vivere la loro storia.
Questo libro è bellissimo;tra le sue righe ci sono tutti i colori e i profumi della terra in cui si svolge.E' un libro crudo e romantico,realistico e sentimentale,coinvolgente fino all'ultima pagina.La sua protagonista diventa la nostra eroina che con la sua bellezza e la sua passione ci coinvolge nelle sue battaglie e ci fa vivere i suoi sentimenti come fossero i nostri.
In questo libro c'è tutto, perchè oltre alla storia della protagonista ci troviamo immersi in quella della società e della terra in cui essa vive.