Stupore
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Senso di colpa e redenzione
Stupisce davvero questo bel romanzo di Zeruya Shalev; per la scrittura elegante e in grado di scavare in profondità nell’animo umano; per la trama ben strutturata e coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alla pagina fino al termine della narrazione.
Due donne sono al centro del romanzo, Atara e Rachel, unite dal destino per aver profondamente amato ed essere state respinte dallo stesso uomo, rispettivamente padre della prima e primo marito della seconda.
Rachel è ormai molto anziana, vive per lo più nel ricordo di una giovinezza vissuta con coraggio e determinazione, quando ha fatto parte della resistenza israeliana contro gli inglesi, prima della nascita dello Stato di Israele. Durante quel periodo esaltante e pericoloso aveva conosciuto e poi sposato Manu, Menachem Rubin, il padre di Atara. Ma lui ad un certo punto, inspiegabilmente o forse no, l’aveva abbandonata chiedendo il divorzio.
Atara ha per caso saputo di questa storia e, dopo che suo padre è ormai morto, vorrebbe scavare un po’ più a fondo, conoscere questa donna e magari farsi raccontare qualcosa che possa farle comprendere meglio il genitore così amato e allo stesso tempo così odiato.
Ma chi è Atara? Il lettore inizialmente potrebbe pensare che la vera protagonista sia Rachel e che il fulcro della narrazione sia la storia che lei ha da raccontare, in realtà non è così. La protagonista è Atara, con la sua vita scombussolata ed estremamente reale, con le sue scelte sbagliate e il grande, gigantesco senso di colpa che si porta dentro per aver assecondato la vita e la tentazione di essere felice. Atara e Rachel hanno bisogno l’una dell’altra per trovare una redenzione, una speranza che le aiuti a continuare il loro percorso tormentato. Ma non voglio dire di più, per non rischiare di rovinare a qualcuno il piacere della lettura svelando colpi di scena inaspettati.
Lasciatevi stupire da questo romanzo intenso e coinvolgente.