Narrativa straniera Romanzi Sto molto meglio dei miei amici morti
 

Sto molto meglio dei miei amici morti Sto molto meglio dei miei amici morti

Sto molto meglio dei miei amici morti

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La trama e le recensioni di Sto molto meglio dei miei amici morti, romanzo di Viviane Chocas edito da Elliot. Come fa un gruppo di pensionanti irrequieti a scomparire impunemente da una casa di riposo? La giovane Blanche, animatrice del laboratorio di scrittura creativa, complice dell'impresa suo malgrado, lo sa bene. L'improbabile gang in fuga è guidata da un'energica donnetta in sedia a rotelle, una settantenne simpaticamente svanita e due nonnetti armati di petardi e moschetto. Sono anziani ma alzano il pugno chiuso e sono decisi a far ballare ancora un po' il mondo sotto i piedi. Il racconto delle loro imprese si alterna a quello della vita di Blanche, divisa tra incontri di solo sesso e il lavoro con gli imprevedibili vecchietti della Casa delle Rose. A cosa porterà questa strana miscela di giovinezza, fantasia e voglia di vivere? Sottile, divertente e disinibito, in "Sto molto meglio dei miei amici morti" tira un incredibile vento di libertà che abbatte ogni pregiudizio verso una fase della vita considerata ancora un tabù, una miscela irresistibile di humour e tenerezza per un'utopia della terza età i cui eroi forse non sono troppo saggi ma ancora decisamente arzilli.

Nata a Parigi nel 1962, Viviane Chocas è scrittrice e giornalista. Il suo primo romanzo, Bazar Magyar è uscito nel 2006.



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Sto molto meglio dei miei amici morti 2013-05-11 12:36:55 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    11 Mag, 2013
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Le bugie hanno le pagine corte, ma...

Ve lo dico subito: la quarta di copertina racconta un mucchio di frottole.
In questo libro non c’è neanche l’ombra di bizzarre e dinamiche avventure di vecchietti (e se c’è, le suddette avventure durano una decina di pagine senza necessariamente far ridere o emozionare in modo eccessivo) e non è vero che sono guidati da un’anziana in sedia rotelle, perché costei, oltre ad essere muta e semiparalizzata, viene continuamente trascinata e sballottata qua e là dai vetusti compagni alla stregua di una palla al piede (dico questo con tutto il dovuto rispetto per le problematiche senili, ovviamente) rivestendo in tal modo un ruolo totalmente marginale.
Il fulcro del romanzo sono i sentimenti, la difficoltà di esser vecchi, la ribellione a un destino dettato dalla rassegnazione e da una prossima fine, ma, soprattutto, una lotta contro il passato che minaccia sempre più di affiorare prepotentemente dalla buca che il presente ha scavato gettandovelo dentro, col proposito di dimenticarlo per sempre.
E’ proprio questo che si trova ad affrontare Blanche, animatrice di scrittura creativa alla casa di riposo delle Rose, nonchè vera protagonista del libro, cresciuta da una madre chiusa nella propria solitudine e incapace di stabilire un qualsiasi legame con lei. Blanche, inoltre, è profondamente segnata dall’assenza di una figura paterna che compensa e sfoga concedendosi a uomini che non ama.
Sarà soltanto grazie alla vicinanza e al forte affetto dei suoi anziani allievi, ognuno sufficientemente caratterizzato e dotato di una propria storia personale, che l’animatrice troverà il coraggio di voltarsi indietro e incamminarsi a testa alta verso ciò da cui ha sempre tentato di fuggire.
Quindi, per concludere, posso dire che non mi sento pienamente truffata. Sebbene mi aspettassi tutt’altro (avventure, azione, bizzarrie, comicità, eccetera) sono rimasta davvero soddisfatta dall’intensa profondità che la storia ha saputo regalarmi in cambio.

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"La banda degli invisibili" di Fabio Bartolomei
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