Sportswriter
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Una vita quasi sbagliata
Frank Bascombe sembra fare tutta una serie di cose che lo interessano ma fino a un certo punto. Dopo la morte del figlio Ralph la moglie che ama lo ha lasciato per delle lettere che ha trovato nel suo comodino. Le ha scritte una donna per la quale Frank non ha e non ha mai avuto nessun interesse, con la quale non ha avuto nessuna relazione (benchè la cosa fosse possibile) e verso la quale ha dimostrato poco più di una generica gentilezza. Da lì inizia una serie di fiacche relazioni con donne che gli sono piuttosto indifferenti. Anche le sue amicizie hanno la stessa intensità delle relazioni sentimentali. Nei rapporti umani Frank si mostra cordiale e spesso finge sentimenti e empatia che non prova. Tutto sommato si avverte un certo fastidio per la presenza altrui, la sola persona che vorrebbe intorno è la ex moglie. Solo nei suoi confronti non si avverte quel senso di pesantezza e di indifferenza. Con lei è abbastanza sincero ma non tanto da fare qualcosa per indurla a voltarsi indietro. Frank è uno scrittore ma ha smesso di scrivere dopo il primo romanzo e ora fa il giornalista sportivo per lo stesso motivo per cui ha stanche relazioni invece che fare qualcosa per rimettere in piedi la sua famiglia.
Nel libro non c'è tanto una trama vera e propria quanto una serie di dialoghi con i vari personaggi: amanti, amici, ex moglie finalizzati a riflettere sulla vita. Il libro non mi ha entusiasmato: forse avrei preferito una storia a una serie di riflessioni. Forse puntare sulla riflessione in un romanzo richiede originalità per non addormentare il lettore. Le riflessioni di Frank, cinico ma non troppo, più che altro nella media, personaggio che lascia andare le cose e vuole soprattutto starsene tranquillo hanno addormentato anche la mia attenzione. Però, nonostante questo, anche in questo romanzo si intravede il talento dello scrittore per cui non credo che mollerrò Ford tanto facilmente.