Spiegazione degli uccelli
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Colite dell'anima
Antonio Lobo Antunes è uno scrittore portoghese poco letto e poco conosciuto, seppur tra i massimi scrittori contemporanei viventi. Del resto è sempre stato così, difficilmente un artista riesce a conquistare la fama in vita e Antunes ne è ben conscio: "Vedo già volarmi addosso il cinismo dei critici con la loro rabbia d'impotenti, le recensioni minuscole, anonime, asciutte, senza foto, nelle edizioni serali. Quando comincerò a putrefarmi mi considereranno un autore essenziale, mi chiederanno interviste, diserteranno su di me, mi selezioneranno per i noiosi cimiteri delle loro analogie." Il suo stile non è abbordabile con facilità, essendo esso molto simile a quello di William Faulkner e Louis-Ferdinand Céline, ma se da un lato spaventa dall'alto la sua lettura risulta essere molto stimolante per un lettore curioso che apprezza costruzioni narrative fuori dagli schemi. "Spiegazione degli uccelli" è il suo quarto romanzo, uscito nel 1981, e rispetto alle sue creazioni successive rappresenta un romanzo molto più lineare dal punto di vita dello stile.
Rui S., docente trentatreenne, dopo aver visitato la madre in fin di vita presso una clinica, decide di fare una gita fuori porta di qualche giorno in una città turistica di mare non lontana da Lisbona assieme alla sua seconda moglie con l'intento di confessagli che la vuole lasciare perché non la ama più. L'azione di svolge in quattro giorni, corrispondenti ai quattro capitoli che compongono il romanzo da giovedì alla domenica, e la voce narrante è in mano ai personaggi: flussi di coscienza, ricordi e dialoghi che si intrecciano e si collegano a distanza eppure si riesce a tenere il passo senza grandi difficoltà. Rui, cresciuto nella borghesia ormai in declino, fatica da adulto a trovare il proprio posto nel mondo e nella società, fatica ad essere felice e tende a vivere in "un tempo immaginario, in un tempo morto, al di fuori dello spazio, in un passato irreale di teiere di alpaca e conversazioni di domestici" perché "Che io lo voglia o meno rimango legato a queste mantovane, a questi mobili, a questa gente che non capisce che qualcosa è cambiato irrimediabilmente, irreversibilmente, e che finiranno per annegare nello stagno dei loro tappetti di Arraidos, aggrappati ai fasti di cartone della superiorità che hanno perso.". Quasi un disadattato, che come conseguenza fatica anche a prendere delle decisioni e a esternarle: tant'è che non trova il coraggio di confessare alla moglie che non l'ama più, ma davvero non prova più sentimenti per lei oppure la stessa confusione regna anche in quel campo? Una storia intensa e spietata, assente di sentimentalismi, che prende l'avvio dall'infanzia attraverso i ricordi di un padre troppo assente che non ha mai trovato il tempo di spiegarli gli uccelli da bambino, sezionando loro la pancia e guardando all'interno e allora lo farà da solo, ormai grande, in una domenica nebbiosa e gravida di pioggia, il giorno in cui non ci saranno più altre spiegazioni da fare o da ascoltare.
Intriso di malinconia e di alcune immagini che rievocano il film "Uccelli" di Hitchcock, la narrazione è anche presentata come se fosse uno spettacolo circense in cui Rui è il protagonista che si esibisce sul palco la propria vita, spettacolo che viene sponsorizzato da improbabili aziende che vengono pubblicizzate tra una scena e altra, fatto che alleggerisce il tutto e regala dei sorrisi amari.Palestra Mano di Ferro, Calze e Collant per Signora Penelope - "si penelopizzi e provi la differenza nello sguardo tenero di suo marito", I Preservativi Donald- "scegliete Donald, il preservativo dei cattolici, gli Ovuli Vaginali Esplosivi Pimpumpam- "fanno dell'amore un'avventura diversa: trasformi la monotonia del suo rapporto sessuale in una data storica che nessuno dei suoi vicini di casa potrà dimenticare", mi ha ricordato i capitoli sponsorizzati del libro "Infinite Jest" di Wallce. C'è un altro libro e autore che "Spiegazione degli uccelli" mi ha ricordato - "La donna giusta" di Marai ma qui per motivi più seri: la borghesia in declino, la difficoltà di un rapporto tra due persone di provenienze sociali diverse, il fallimento di due matrimoni, l'odio della moglie povera nei confronti del marito borghese. Un libro tutto da scoprire e bello in ogni sua angolatura, questo è il terzo che leggo dell'autore e trovo sia decisamente anche quello più godibile per chi si vuole approcciare all'autore per la prima volta, anche se io sono dell'idea che se un autore è nelle nostre corde non esiste necessariamente una propedeuticità.
"Non abbiamo mai avuto tempo, vero?, gli uni per gli altri, e adesso è tardi, stupidamente tardi, rimaniamo così a guardarci assenti, estranei, pieni di mani superflue senza tasche dove ancorarsi, in cerca nella testa vuota delle parole tenere che non abbiamo saputo imparare, dei gesti d'amore di cui ci vergogniamo, dell'intimità che ci fa paura."