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Ad Ascot, nella tribuna della Royal Enclosure, tra le matrone coi loro fronzoli di organza, Edith Lavery, figlia di un revisore di conti, spicca davvero. Col suo elegante tailleur di lino celeste, la sua grazia giovanile, il cappellino che le dà un'aria frivola e così sobria e chic, è davvero irresistibile. Agli occhi soprattutto di Charles, conte di Broughton, aristocratico purissimo e... suo prossimo consorte, erede del marchese di Uckfield, figlio di Lady Uckfield, la celebre e terribile Googie, ancien riche che ha accresciuto la sua ricchezza con la Thatcher e l'ha raddoppiata con l'accomodante New Labour. Con la sua scrittura elegante, misurata e ironica, che "ricorda Jane Austen e Evelyn Waugh" (Tim Lott), Julian Fellowes ci offre, con "Snob", un romanzo esilarante che ci svela i codici, i rituali, le abitudini di un mondo ostinatamente chiuso in se stesso e ossessionato dal pericolo di nouveaux riches e parvenus d'ogni specie.



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Snob 2023-09-16 09:30:02 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    16 Settembre, 2023
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Classismo british

Questo romanzo del 2004 rappresenta l’esordio alla scrittura per Julian Fellowes, già attore e sceneggiatore di successo, il quale propone in questo lavoro le stesse tematiche che hanno reso celebri le sue produzioni televisive: curate ed eleganti rappresentazioni dell'aristocrazia britannica di cui mettere in luce vizi e virtù. A sorprendere tutti coloro che, come me, hanno sempre associato titoli nobiliari, stagioni londinesi e battute di caccia a un passato ormai lontano, è invece l'ambientazione. Siamo infatti a fine Novecento, solo pochi decenni fa, ma al centro della storia c’è ancora una volta, come nel più classico romanzo ottocentesco, la caccia a un buon matrimonio.

Edith, giovane alto-borghese di bell’aspetto e buone maniere, è convinta che per assicurarsi una vita facile e soddisfacente l’unico modo sia ricercare un marito adatto, possibilmente nobile. Edith trova così il suo conte da sposare e la voce narrante, un attento amico di famiglia, la seguirà negli alti e bassi della sua vita di coppia punteggiando gli accadimenti con argute e ironiche osservazioni sulla società, commentando vezzi, stravaganze e comportamenti dell’antica aristocrazia inglese.

Per quanto siano proprio queste sagaci e incisive digressioni a caratterizzare il romanzo, i conseguenti cali di ritmo finiscono per rendere la narrazione un po’ farraginosa e poco avvincente. La trama ci appare fin da subito come un pretesto per addentrarsi nelle alte sfere del sistema di classe tutto british. Punto di forza del romanzo è invece la profondità di sguardo degna di un sociologo, capace di tratteggiare considerazioni universali e di donare umanità ai personaggi, eludendo il rischio di trasformarli in meri stereotipi.
Una lettura interessante, che si fa però fatica a classificare; forse più uno studio romanzato che un vero e proprio romanzo, che difficilmente potrà soddisfare chi cerca azione o romanticismo. Da leggere con le giuste aspettative.

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