Sly
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Opinioni inserite: 4
DELICATA
Questo libro è stato consigliato a mio figlio dal suo professore di italiano. Ne ho letto la trama e mi sono domandato se fosse adatto per n ragazzo della sua età, così l'ho letto io per primo. E le nubi grigie si sono dissolte sin dalle prime pagine per lasciare spazio ad un cielo sereno, di un azzurro tenue che illuminava un paesaggio primaverile dai colori pastello. In una parola: delicato. E' così che sento di descrivere lo stile di Banana, così come lo sono i suoi personaggi. E' vero che la scrittrice aveva intrapreso in precedenza un viaggio in Egitto e affascinata dai luoghi aveva deciso di scrivere un romanzo che contenesse un viaggio nella terra da cui è nata la civiltà.
Ed il risultato è la creazione di un'atmosfera tenera, quasi dolce che avvolge la storia di tre ragazzi, o quattro, che dopo aver vissuto tra di loro una relazione d'amore si trovano a vivere un'amicizia pura, ripulita dalle scorie del precedente sentimento che hanno condiviso.
Non ripercorro la trama poiché la si può trovare ben descritta qui sopra, ma quello che più mi è piaciuto è la descrizione del legame che unisce Kiyose, HIdeo e Takashi ed il modo con cui la scrittrice lo fa. I dialoghi non sono numerosi, spesso anche banali mentre maggiore attenzione viene posta sulla descrizione dei pensieri che turbinano nella mente di Kiyose. Pensieri germinati dalle condizioni di Takashi, dal maestoso paesaggio che si presenta davanti ai suoi occhi durante il viaggio in Egitto, dalla smisurata energia che trasmette il sole, variabile nella forza e nei colori a seconda della posizione che occupa nella volta celeste.
I pensieri di Kiyose sono lievemente accennati, resta al lettore completarli con la propria immaginazione ed esperienza con un breve percorso interiore che secondo me sfocia nell'identificazione di ognuno di noi nella protagonista. Che verrà plasmata a nostra immagine e somiglianza.
Aggiungo che lo stile delicato, soave e puro di Banana ben si adatta ad ogni età e formazione culturale del lettore quindi......ne consiglio la lettura :)
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Io e la Yoshimoto....non andremo mai d'accordo!
Sarà la mia ignoranza, ma io i libri di Banana Yoshimoto non riesco ad interpretarli...ne ho letti 3...questo sembrava apparentemente dalla trama quello più carico di eventi, il più potente dal punto di vista narrativo...eppure la storia racconta tutto e contemporaneamente non racconta niente. Ripeto, probabilmente mi sfugge qualcosa. La trama per come è costruita potrebbe offrire mille spunti, mille riflessioni e sequenze dialogiche. Invece l'autrice sembra accantonare il pensiero dell'esito dell'esame per l'Hiv, i protagonisti affrontano il viaggio dimenticando tutto il background lasciato a casa, Aids compreso. Credo sia stata una scelta voluta e cosciente, simbolo della volontà da parte dei protagonisti di scacciare i brutti pensieri per lasciare il posto all'ebrezza dell'avventura ma credo che ciò renda tutto più insipido, ovattato e privo di una sequenza logica e temporale.
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deludente
Diciamo che si lascia leggere questo romanzo della Yoshimoto, la sua scrittura è sempre scorrevole e i protagonisti dei suoi romanzi non sono privi di quel fascino orientale che seduce sempre.
Devo però dire che a mio avviso i pregi finiscono qui.
I personaggi sono sì affascinanti ma non coinvolgono sufficientemente il lettore come invece è successo in altri libri della stessa autrice, penso a Maria e Tsugumi in Tsugumi o la dolce Mikage in Kitchen. Si avverte che la storia è stata costruita come pretesto per descrivere ciò che l'autrice ha visto durante un viaggio in Egitto.
Nonostante l'autrice parli spesso dell'energia emanata da quei luoghi, non sono riuscita ad avvertirla, mi è parso di sfogliare il catalogo di un qualsiasi tour operator, per non parlare poi della parte riguardante il breve soggiorno a Roma, che tristezza! ridurre Roma ai negozi di Prada e Gucci, da vera turista giapponese ... no, da Banana Yoshimoto questo non me lo sarei mai aspettato.
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- sì
- no
la magia...la speranza....l'amicizia
"l'enorme palla di fuoco arancione piano piano sprofondava sulla terra.Nacque una preghiera.Pensai di voler seguire il ritmo della natura.Forza immensa che non perdona alcuna accelerazione.Forza che protegge,distrugge e fa tornare alla terra.Enorma orologio che crea il mondo." Takashi e' sieropositivo,Kyose,giovane disegnatrice di gioielli e Hideo hanno avuto entrambi una relazione con lui,e sono rimasti,tutti e tre, inseparabili amici,nell'attesa dei risultati degli esami di Kyose e Hideo decidono di fare un viaggio,da lungo tempo desiderato...partono per l'Egitto,un paese intriso di immortalita' e di magia...suggestionati dal fascino del posto si lasciano andare ad ogni piccola e grande emozione,la paura si fa certo sentir,a tratti viene dimenticata.Colpisce la naturalezza con la quale la Yoshimoto riesce a catturare e descrivere con grande candore ogni piccolo gesto,ogni semplice frase,la piu' forte paura,la morte...e,come e sempre pervade una grande serenita',una forte intimita' unisce i personaggi che affrontano ogni tipo di discussione,ogni discorso con grande spontaneita'...quella, che solo la profonda e piu' vera amicizia riesce a far sbocciare.Le descrizioni dell'Egitto sono fantastiche,cariche di mistero...fa venir voglia di partire subito a visitarlo a chi ancora non l'ha visto e suscita vivi ricordi in chi c'e' gia' stato..."...in Egitto gli dei possiedono ancora la loro forza..."Kiyose affronta il rientro in Giappone con la consapevolezza che le condizioni di non potranno migliorare...dovra' solo imparare a conviverci,si rende conto che poche saranno,da li in avanti,le cose che renderanno felice lei ed i suoi amici...forse anche gli esami suoi e di Hideo saranno positivi..."tuttavia nei momenti di difficolta' si sarebbe diffuso nell'aria il lieve profumo della speranza per cui niente sarebbe stato cosi terribile,come quello dei gfiori freschi che avevo odorato nella bottega del profumiere.UN palliativo,forse.Eppure,io l'avevo rspirato davvero."