Seni e uova Seni e uova

Seni e uova

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"Seni e uova" dipinge un ritratto unico della femminilità nel Giappone contemporaneo. Mieko Kawakami racconta i viaggi intimi di tre donne mentre affrontano costumi oppressivi e incertezze sulla strada da intraprendere per scegliere liberamente il proprio futuro e realizzare il proprio benessere interiore. Le tre protagoniste hanno un legame familiare: la protagonista trentenne Natsu, sua sorella maggiore Makiko, e la figlia di Makiko, Midoriko. Nel libro primo Makiko va a Tokyo alla ricerca di una clinica in cui possa mettere delle protesi al seno a prezzi accessibili. È accompagnata da Midoriko, che non parla con la madre da sei mesi, incapace di accettare i cambiamenti del suo corpo di adolescente e sconvolta dal desiderio della madre di modificare il proprio seno volontariamente. Il suo silenzio si rivela fondamentale per permettere alle due donne di affrontare paure e frustrazioni. Nel libro secondo, ambientato dieci anni dopo, in un'altra calda giornata estiva, Natsu, diventata ormai una scrittrice affermata, ritorna nella sua Osaka. È ossessionata dall'idea di invecchiare da sola e inizia il percorso per diventare madre, in una clinica specializzata, scontrandosi con i pregiudizi della società giapponese e i problemi legali e fisici legati alla fecondazione assistita.



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Seni e uova 2024-02-10 06:50:46 68
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68 Opinione inserita da 68    10 Febbraio, 2024
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Quale vita?


…“ nel cielo infinito si estendevano da una parte un mare di ricordi nostalgici e dall’ altra un futuro invisibile, mentre qua e là brandelli di nuvole fluttuavano alla deriva”…

Tre donne, due sorelle ( Natzuka e Makiko) e una figlia ( Midoriko ), un legame sopravvissuto nel tempo, il lento protrarsi di una vita segnata da un sentimento inequivocabilmente al femminile, il desiderio di essere riconosciute nell’ inesorabile lotta tra cambiamento corporale e necessità spirituale, la povertà incollata addosso tra mille difficoltà e perdite premature.
Natsuka è un’ aspirante scrittrice con una vita di parole e di storie da raccontare tra difficoltà economiche, assenze, incognite, desideri, immersa in una sensazione di solitudine e in un crescente e inspiegabile desiderio di maternità per una giovane donna con una spiccata avversione ai legami sentimentali.
Un viaggio confuso e frammentato dentro il nuovo secolo, la scrittura unico amore, passione, divertimento, fuga dal mondo, narcisistica presenza, blocco del presente e visione sul futuro ignorando la possibile relazione tra i ricordi e il bisogno di scrivere romanzi.
Makiko lavora in un bar, esprime una fragilità estrema sfociata nel desiderio di una mastoplastica additiva, la figlia Midoriko non la comprende e comincia a trasferire le proprie emozioni su carta, Natzuko è disinteressata al corpo della sorella, con lei condivide esperienze e ricordi del passato.
Momenti di se’ bambina riemergono, veri o illusori, colori, odori, sensazioni sovrapposte che generano falsi ricordi, reale l’ immagine di una madre in difficoltà che si è data da fare per crescere due figlie in una solitudine estrema.
Passato e presente si intrecciano, il proprio desiderio di madre si scontra con la difficoltà di esserlo, la possibilità di crescere un figlio da single, l’ incapacità di avere un compagno, normali rapporti sessuali, una vita di coppia, una certa stabilità economica, il senso di incompletezza in un futuro incerto la riporta all’ immobilismo abituale.
Come amare, accudire, crescere un figlio, quanto il proprio egoismo rigetta l’ amore per chi non ha chiesto di nascere, che cosa intende Natzuko quando dice di volere incontrare il figlio, quanto conta l’ impossibilità di conoscere il proprio padre biologico, quanto i problemi legali e fisici legati alla fecondazione assistita si incastrano con i pregiudizi sociali di una nazione in cui ancora prevale un’ ideologia patriarcale che deprezza la figura femminile?
Natzuka scivola nel tempo accompagnata dall’ amata scrittura, dieci anni di incontri accrescono la sua solitudine consapevole anche se

…” Pur di credere in quel che vuole credere la gente è disposta a ignorare il dolore e la sofferenza altrui”…

Il ritorno in una Osaka completamente mutata le riconsegna i luoghi dell’ infanzia richiamando vecchi ricordi, lo scorrere dei giorni dissolve assenze protratte, la morte ritorna insieme a fantasmi e tormenti interiori, gli anni rafforzeranno il proprio sentimento di unicità e una presenza consapevole nella certezza di un amore.

…” lei, quella creatura unica e irripetibile era lì con me e non nei miei ricordi, nella mia fantasia o altrove. Era lì con me, in quel preciso momento, e non aveva incontrato nessun’altra persona prima di me, dov’eri, sei venuta da me?, immaginavo di chiederle, e continuavo a fissarla mentre piangeva sul mio petto. Lei, la mia bambina”….

“ Seni e uova “ ci consegna un preciso ritratto di Mieko Kawakami a partire dai molti riferimenti autobiografici in esso contenuti. Una scrittura forte, cruda, anche violenta ma che riesce a cogliere e a trasferire anche un senso di infinita dolcezza e una certa dose di umorismo spesso paradossale.
L’autrice è nota in patria per le proprie posizioni rigidamente femministe, per la critica a una società giapponese tuttora maschilista e retrograda, denunciando la condizione di subordinazione femminile, i suoi romanzi inseguono una profonda ricerca interiore ( filosofica e religiosa in primis ) privilegiando l’ unicità d una vita complessa, fragile, mai banale, sorretta dalla forza della ragione e del sentimento.



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