Segreti e sorelle
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Non lascia il segno, ma si fa leggere.
Sembrerebbe quasi che ci sia un “filone” in atto. In realtà, più semplicemente, è il calcolo delle probabilità che ogni tanto fa cilecca. Fatto sta che nel giro di pochi giorni, e del tutto casualmente, mi sono capitati tra le mani due romanzi caratterizzati da evidenti similitudini (l’altro è “Mathilda”, in precedenza recensito).
In entrambi i casi la storia viene raccontata in prima persona e a farlo è un’ adolescente americana, 14-15 anni.
In entrambi i casi il personaggio che narra aveva una sorella un po’ più grande che ha fatto una brutta fine: è stata uccisa.
In entrambi i casi la sorella uccisa è quella che, nei ricordi e nelle tensioni della sopravvissuta, avrebbe meritato maggiormente di vivere. Perché più bella, più brillante, più tutto.
In entrambi i casi, infine, c’è l’estenuante indagine da parte della sorella più giovane nella personalità di quella maggiore, allo stesso tempo amata e invidiata, anche per individuare eventuali circostanze che abbiano potuto rendere possibile il verificarsi dell’evento criminoso.
Le similitudini, poi, finiscono qui.
In “Mathilda” si sa da subito come l’omicidio sia avvenuto, ma con sorpresa finale circa l’autore. Qui le informazioni circa le modalità dell’omicidio vengono razionate nel corso dei capitoli e il finale, pur bello, non propone colpi di scena.
Segreti & sorelle non è certo romanzo che lasci il segno. Però è scritto benone, scorre e non induce in tentazione di prematuro abbandono.
Da tenere a portata di mano per giornata piovosa :-).