Se stasera siamo qui
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Se stasera siamo qui di Cathrine Dunne
Il retro di copertina recita: “la visione femminile dell’amicizia”. Non sono pienamente d’accordo. C’è, è vero, tutta la quotidianità della vita universitaria; poi ci sono le alleanze, i tradimenti, le illusioni... ma manca una certa profondità.
Le narrazioni delle quattro amiche si alternano attraverso i vari monologhi: e questo è positivo, così si ascoltano le voci di tutti i personaggi, però il linguaggio è piatto (mancano le metafore) e monocorde, possibile che donne così diverse parlino tutte nello stesso modo?
Il libro però ha una sua grazia e porta avanti la tesi che ci sia, nel genere femminile, una specie di saggezza: quel sentimento di comprensione e accettazione che ci fa “tenere per mano” con le nostre amiche per affrontare, insieme, le vicende della vita.
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Se stasera siamo qui di Catherine Dunne
“Ho idea che stasera verranno rivelati molti segreti…”, questa una citazione di questo romanzo, che svela in parte la trama del libro stesso.
E’ la storia dell’amicizia di lunga data tra quattro amiche, che in venticinque anni di conoscenza hanno vissuto ognuna la propria vita pienamente e la sera in oggetto si devono trovare per festeggiarla (un’amicizia intessuta di affetto, invidia, gelosie e complicità). Mi è stato regalato da un’amica per Natale, perché anche noi siamo quattro amiche che si incontrano una volta al mese da vent’anni (proprio come le protagoniste del libro). Come loro, ognuna di noi è completamente diversa dall’altra, ma abbiamo una confidenza e una conoscenza che ci permettono di essere spesso sulla stessa lunghezza d’onda e di capirci l’un l’altra al volo. Bellissimo il sentimento di amicizia, anzi di sorellanza che ci può essere fra donne e io ho la fortuna di viverlo. Come sempre, quando si tratta di donne, i sentimenti e le passioni sono gli argomenti principali dei loro incontri ed è molto importante la confidenza amorosa fra le quattro. Bella l’idea di alternare il punto di vista delle quattro protagoniste, ognuna delle quali parla con un proprio linguaggio, che la contraddistingue da ogni altra. Naturalmente le quattro rappresentano stereotipi di donne completamente diverse e spesso, quando le protagoniste raccontano uno stesso episodio, noi lettori possiamo viverlo visto da punti di vista differenti. La scrittura è scorrevole e lineare e, anche se non è un romanzo di impegno sociale, è una gradevole lettura estiva, da ombrellone, ma anche invernale, da sofà. Penso che possa essere una lettura interessante anche per gli uomini, perché è un modo per avvicinarsi al nostro mondo e cercare di capirlo (almeno un po’). Carino, lo consiglio.
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Se stasera siamo qui.
"....Sento ancora l'amarezza che invase la stanza quella sera, quando ognuno di noi si trovò a contemplare l'intrico di perdite, sofferenze e di mezze verità che avremmo dovuto attraversare nei mesi, forse negli anni a venire."
Quattro amiche si ritrovano e fanno il punto su ciò che hanno vissuto insieme.
Leggendo scopriremo che dietro al loro grande rapporto di amicizia si nascondono gelosie, invidie, segreti, ma anche tanta complicità, intesa e alleanze, un racconto degno dei migliori telefim americani tipo Sex and the city!
Un libro nel quale noi donne ci rispecchiamo, perché ci porta a rivivere i rapporti che instauriamo con il nostro stesso sesso, qui ritroviamo tanti dei comuni stereotipi che giornalmente viviamo nelle nostre vite quotidiane (gelosie, invidie, alleanze,complicità ecc.), nonostante tutto sappiamo però benissimo, e questo racconto torna a ribadirlo, che l'amicizia tra donne è speciale, unica, è stimolante, arricchisce, è divertente, ci aiuta ed incoraggia a vivere la vita in maniera più accativante e frizzante.
"Ho imparato che non ci sono certezze, non esistono assoluti. Il bianco e il nero stingono continuamente l'uno nell'altro,intorbidendo i canali in cui viviamo."
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Se stasera siamo qui di Catherine Dunne
Se stasera siamo qui di Catherine Dunne Autrice di La metà di niente
Titolo originale At a Time Like This
Ed. Guanda Narratori della Fenice
“Ricordo come fosse ieri il giorno in cui ci siamo conosciute. Il giorno che ha cambiato tutto”.
Questo è l’incipit del romanzo incentrato sull’amicizia al femminile. Quattro amiche dai tempi dell’università, Georgie, Claire, Maggie e Nora, nella Dublino degli anni ’70, dove si svolge la storia, festeggiano 25 anni di frequentazione. L’incontro si rivelerà un outing per ciascuna di esse, sarà assente Georgie che ha dato una virata alla sua vita lasciando tutti e andando a vivere in Toscana. La vicenda si dipana a quattro voci, le protagoniste dal loro punto di vista scardinano le loro esistenze e il legame che unisce l’una all’altra. Tra confessioni, tradimenti, amori, complicità, le amiche superano anni di, a volte, contrastanti sentimenti, condividono chiacchiere, pettegolezzi e, un pizzico di snobismo, tuttavia, non scalfendo la saldezza della loro amicizia, nonostante tutto.
Certamente questa storia non è un capolavoro, l’autrice è una gradevole scrittrice, ma i personaggi hanno un che di stereotipato alla “Sex and city”, diciamo che è una promessa di evasione o, per alcuni, forse, una perdita di tempo, può darsi! C’è il campionario della sfigata in amori tutti sbagliati, la perfettina e perbene, ma con scheletri nell’armadio, la sofisticata snob, in apparenza, tutta carriera e aplomb, ma che scopre la vera passione e, per non farci mancare niente, la donna dal matrimonio infelice, alla fine si riscatta, ritagliandosi un angolo di libertà. La scrittura risulta opaca e, convenzionale, i sentimenti e gli stati d’animo delle protagoniste rimangono sommersi senza riuscire, nemmeno a galleggiare vicino a noi lettori. Eppure sta riscuotendo successo di pubblico, misteri dell’editoria e delle fortune di un libro.
L’autrice: Catherine Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove vive. Ha studiato letteratura inglese e spagnolo al Trinità College e ha lavorato come insegnante. Guanda ha pubblicato i romanzi La metà di niente, La moglie che dorme, Il viaggio verso casa, Una vita diversa, L’amore o quasi. Sempre presso Guanda nel 2007 è uscito Un mondo ignorato, sull’emigrazione irlandese degli anni Cinquanta.