Ricomincio da te
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Vita di routine
Una storia piacevole ma niente di eccezionale; è già fin troppo scontato il dilemma che accomuna la stragrande maggioranza delle persone in relazione alla quotidianità senza lode e senza infamia che porta, spesso, a domandarsi del perchè dell'esistenza e quant'altro; essere soli nonostante si possa vivere in una metropoli; gesti stereotipati, come anche attività che si ripetono in automatico, che inducono al "mal di vivere". Certo chi non ha pensato, almeno una volta nella sua vita, di mollare tutto e andare a pescare le perle nei mari del Sud? Ovviamente le nostre esigenze ci impongono un certo stile di vita in comune con altrettanti pseudo-sconosciuti...ma d'altra parte qual è l'alternativa? Non è facile abbandonare ciò che si è costruito per un'avventura dai contorni instabili; e allora cerchiamo di vivere ciò che il destino ci ha assegnato, in maniera armoniosa e apprezzando le piccole cose.
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Noiosissimo è
E’ veramente uno dei libri più noiosi che abbia mai letto. E’ tutto incentrato sulla routine della vita di tutti i giorni, perché il limite tra la tranquillità e la noia è veramente fragile. E’ un insieme di riflessioni sulla solitudine, che è il ritrovarsi da soli senza volerlo, sul senso della vita, quanto passiamo la giornata ad inseguire tante cose inutili, sulla possibilità di cambiare vita se ad un certo momento si prende una decisione. Ed il tutto è espresso attraverso pagine e pagine tutte incentrate su un post-it che va perso e su una biro verde usata in modo improprio. Ma che senso ha? Ma che libro è? Non glielo voleva pubblicare nessuno. E ci sarà stato pure un motivo, mi dico. Poi l’autore si è incaponito e comunque ha portato il libro al successo. E questa è veramente la cosa più inspiegabile di tutte.
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Meglio un urlo che il silenzio...
“Ma venne un momento, indistinguibile nel tempo, in cui tutto questo s’interruppe. Non fu all’improvviso, non ci fu un istante in cui, come la morte, mette fine a tutto ciò che è stato prima; fu semplicemente indolenza graduale e crescente”.
Eutanasia di un amore che doveva spaccare il mondo.
Le fasi, quelle di sempre: i silenzi; la noia; i rancori. E anche una quarta e peggiore: la disperazione.
I rientri a casa senza saluti; le cene consumate in desolato e imbarazzante silenzio; il letto, come luogo per solo dormire (o vegliare, consumandosi). Distesi a pochi centimetri di distanza, ma lontani da ogni contatto, cerebrale o sessuale.
Ricordi lontani di fiammate sentimentali; grovigli di passione; grandi prove di amore senza fine. Gli interessi, i desideri, le abitudini comuni. Tutto stravolto, deformato, svanito.
L’incancrenirsi di situazioni nelle quali non si trova il coraggio o la volontà di sfondare il muro dell’incomunicabilità. Basterebbe, magari, una frase, una discussione, perfino un affondo o un grido. Ma non avviene nulla.
La fine di una coppia.
Il tutto, all’interno del girone infernale della monotonia: un’esistenza vissuta quasi esclusivamente nel lavoro e per il lavoro. Colleghi, più o meno simpatici, divenuti indesiderata confraternita forzosamente sostituiva del rapporto essenziale.
Colpisce allo stomaco, questo romanzo, a quanti questa situazione la vivono o l’hanno vissuta, a volte in modo inconfessabile; insinua dubbi in chi non ha ancora autentiche certezze.
Di questo tratta “Ricomincio da te”. Il resto è contorno.
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La noia, la fuga e l'apparenza
quante volte abbiamo pensato di fuggire? Fuggire da una situazione, da un lavoro, da un amore...
Tutto ciò che, a un certo punto, è diventato insopportabile nella nostra vita, in un qualche tempo, in un qualche modo, ha generato in noi questo desiderio, almeno una volta...
E' questa la storia della fuga del protagonista dal suo quotidiano, prima minuziosamente progettata e lentamente descritta, sebbene mai dettagliata nei particolari del progetto in sè, ma solo nell'elencazione del "crescendo" quotidiano del disagio provato, quasi a ricercare l'approvazione e la solidarietà del lettore, e poi finalmente realizzata, perchè forzata dalle circostanze..
Ed è perciò una fuga disperata, angosciante, ben diversa da quanto previsto ma che, con alcuni colpi di scena, darà veramente una svolta alla sua vita.
Uno spaccato di vita "normale" molto realistico, ben raccontato, anche se in un alcuni tratti rischia un pò di annoiare per la ripetitività con cui l'autore, volutamente, descrive le giornate del protagonista e i suoi stati d'animo e che rivela, verso la fine, il grande inganno in cui ognuno di noi può cadere: credere all'apparenza o, meglio, a ciò che la nostra mente può dedurre dall'apparenza in base ai nostri schemi mentali..
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Uomo sull'orlo di una crisi di nervi
Gentilmente regalatomi dall’affettuosa consorte, questo romanzo spagnolo mi ha lasciato un po’ interdetto.
In breve, la trama racconta caduta e nuovo inizio – come suggerisce il titolo - di un uomo come tanti ai giorni nostri, schiacciato dallo stress “della vita moderna” come diceva una vecchia pubblicità. La sua esistenza, divisa fra i sensi di colpa per una famiglia trascurata a causa di un lavoro faticoso e mai appagante, soffre di un background un pò doloroso, e si svolge sullo sfondo di una città manco a dirlo inospitale e oppressiva.
Insomma una storia abbastanza comune e anche raccontata bene, tanto che l’ho letta in pochissimo tempo, ma che in fondo non mi ha lasciato granchè.
Alla fine, se proprio non avete uno speciale interesse in questo genere di letteratura, direi che non mi sento di consigliarvelo (parere personalissimo, come sempre). Se invece avete voglia di provarlo comunque, fatemi sapere che ve ne è sembrato.
Ciao a tutti