Reincarnation blues
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MOLTE VITE IN UN ROMANZO SOLO
Reincarnation Blues è una piccola perla che ho letto davvero con molto piacere.
È un romanzo particolare difficilmente etichettabile, non si può catalogare come storico o Fantasy o fantascientifico.
È un racconto a sé con un mix di elementi che creano una storia divertente ma anche profonda e parla anche d'amore per la vita e per le persone.
Il protagonista Milo ha vissuto una marea di esistenze con l'obbiettivo di arrivare alla perfezione e diventate un tutt' uno con il mondo, l'alternativa è diventare il nulla. Milo ogni volta che rinasce ricorda frammenti o interamente le sue vite precedenti e l'autore ci accompagna a conoscere le varie persone (o animali e piante) che è stato, dal passato al presente fino al futuro.
L'ostacolo più grande di Milo per la sua ricerca della perfezione e quasi la voglia di morire; sì perché la morte si chiama Suzie e nei secoli tra i due è nata una relazione e il protagonista non riesce ad immaginare la sua vita senza l'amata quindi preferisce morire e passare i momenti tra una reincarnazione e l'altra con lei.
Quando scoprirà di avere a disposizione le ultime 5 vite per farcela o scomparire Milo è combattuto: come può rendere la sua vita perfetta senza Suzie? E come può pensare di farcela e raggiungere il Tutto cosmico per non poterla rivedere mai più?
Qui gioca anche un ruolo importante la scelta della morte Suzie che rinuncia a molto per aiutare il suo amato Milo.
La conclusione è stata davvero tenera se mi passate il termine, come se l'autore volesse dirci che la vita ha molte sfaccettature ma in due si è sempre più forti che da soli.
Questo racconto di vite (alcune veramente bellissime da leggere) parla di temi importanti ma non vuole essere pretenzioso, anzi, risulta quasi leggero nonostante le sfaccettature religiose.
Lo consiglio!
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Perfezioni indesiderate
Se dovessi trovare un aggettivo per questo libro, sarebbe senza ombra di dubbio: "Magnetico".
Sì, "Reincarnation Blues" ti attira a sé già prima di aquistarlo: ha un bel titolo, una bellissima copertina, una trama interessante, e l'autore viene paragonato a colleghi del calibro di Kurt Vonnegut e Neil Gaiman. Alla fine l'ho acquistato, cedendo a questi innumerevoli richiami, e ho cominciato a leggere. A quel punto, ho scoperto che quest'opera è magnetica anche perché ti tiene incollato alle pagine, è avvincente pur non essendo un thriller. La prosa dell'autore scorre via che è una bellezza: pur non raggiungendo alcuna vetta letteraria, va avanti fluida e lascia che il lettore consumi le pagine (che a primo impatto possono sembrare tante).
Ho trovato un'incongruenza logica non di poco conto, nella gestione dello spazio-tempo nella realtà e nell'Aldilà immaginato da Michael Poore, ma data la natura del testo non ho voluto dargli troppo peso (anche se un po' ha influito sul mio voto al contenuto, insieme al finale che non mi ha convinto troppo).
Milo è l'anima più vecchia che sia mai esistita, che si è reincarnata in diverse vite quasi diecimila volte. Ha vissuto, sofferto, gioito, ed è morto in migliaia di modi diversi (a volte anche in maniera molto cruenta). È stato una guida spirituale, un saggio, un criminale, un killer, un genio ingiustamente gettato in galera e chi più ne ha, più ne metta.
Gli rimangono le ultime vite, da vivere; quello che non sa è che una volta raggiunta la reincarnazione numero diecimila, se la sua anima non dovesse raggiungere la Perfezione per unirsi alla Superanima, verrà gettato nell'oblio, distrutto per sempre. Per intenderci, la Perfezione la raggiungono personalità tipo il Buddha o San Francesco d'Assisi, per citarne un paio.
Tuttavia, Milo non sembra molto attratto da questa prospettiva: gli piace reincarnarsi e vivere vite così diverse tra loro, e soprattutto è innamorato di Suzie, una bella donna che nell'Aldilà ricopre il ruolo della Morte. Ogni volta che muore, Milo la trova ad aspettarlo lungo il fiume dell'Aldilà, e insieme passano quel po' di tempo tra una reincarnazione di Milo a un'altra. Tuttavia, l'universo non sembra volergli concedere la bellezza del loro amore, la gioia dello stare insieme; entrambi però non si daranno per vinti, pur attraversando mille difficoltà.
Dunque, ci troveremo ad assistere alle ultime reincarnazioni di Milo: ci troveremo in India; in un futuro lontano in cui l'umanità ha colonizzato lo spazio e la terra è stata distrutta; in un futuro prossimo in cui questa colonizzazione è agli albori e gran parte dell'umanità è ridotta in schiavitù dai Cartelli delle Risorse; nell'Ohio; sul Sole. Tutte queste reincarnazioni sembrano essere tanti piccoli racconti, legati da un filo conduttore tenuto integro dalla storia di Suzie e Milo, alla ricerca di una Perfezione che non avrebbe senso, se non dovessero essere insieme.
Una storia piacevole, con qualche lacuna, ma comunque bella e godibile.
"Mi piacciono le mie imperfezioni. Insomma, quando parlano di imperfezioni si riferiscono ai desideri umani, giusto? Avere qualcuno che ti ami, trovare un buon lavoro, comprare una macchina, sperare che i tuoi figli vadano all'università, essere rispettato dalla gente. Oppure si riferiscono a esperienze dolorose come quando muore tua mamma, vivi in condizioni di povertà o di pericolo, hai il diabete, dei procioni fanno la tana nella tua spazzatura. In altre parole, tutto ciò che ti rende vivo."
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