Narrativa straniera Romanzi Reincarnation blues
 

Reincarnation blues Reincarnation blues

Reincarnation blues

Letteratura straniera

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Al centro del romanzo troviamo Milo, un'anima davvero antica: ha già vissuto 9.995 volte e non ha nessuna intenzione di smettere. Anziché cercare di raggiungere la perfezione, il nirvana, che gli sembra una cosa piuttosto noiosa, egli preferisce infatti continuare a vivere una vita dopo l'altra rimanendo nel ciclo della reincarnazione, così da poter continuare la sua relazione con la Morte (o "Suzie", come preferisce essere chiamata). Ciò che ancora Milo non sa è che le anime non sono eterne: si sta rapidamente avvicinando il momento in cui il suo ciclo si esaurirà e lui sarà cancellato per sempre se non raggiungerà la perfezione. Avrà solo altre cinque vite per provarci, e gli serviranno tutte per riuscire a salvare se stesso e, forse, l'intero genere umano. Reincarnation Blues ci porta ovunque, dall'antica India a una colonia penale posta su una lontana galassia del futuro, con soste a Vienna, sul Sole e nell'Ohio. Vivendo ogni tipo di esistenza immaginabile, Milo avrà la possibilità di scoprire cosa renda perfetta una persona. Neil Gaiman incontra Kurt Vonnegut in questa dark comedy profondamente fantasiosa sui segreti della vita, della morte e dell'amore.



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Reincarnation blues 2019-05-23 07:59:48 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    23 Mag, 2019
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MOLTE VITE IN UN ROMANZO SOLO

Reincarnation Blues è una piccola perla che ho letto davvero con molto piacere.
È un romanzo particolare difficilmente etichettabile, non si può catalogare come storico o Fantasy o fantascientifico.
È un racconto a sé con un mix di elementi che creano una storia divertente ma anche profonda e parla anche d'amore per la vita e per le persone.
Il protagonista Milo ha vissuto una marea di esistenze con l'obbiettivo di arrivare alla perfezione e diventate un tutt' uno con il mondo, l'alternativa è diventare il nulla. Milo ogni volta che rinasce ricorda frammenti o interamente le sue vite precedenti e l'autore ci accompagna a conoscere le varie persone (o animali e piante) che è stato, dal passato al presente fino al futuro.
L'ostacolo più grande di Milo per la sua ricerca della perfezione e quasi la voglia di morire; sì perché la morte si chiama Suzie e nei secoli tra i due è nata una relazione e il protagonista non riesce ad immaginare la sua vita senza l'amata quindi preferisce morire e passare i momenti tra una reincarnazione e l'altra con lei.
Quando scoprirà di avere a disposizione le ultime 5 vite per farcela o scomparire Milo è combattuto: come può rendere la sua vita perfetta senza Suzie? E come può pensare di farcela e raggiungere il Tutto cosmico per non poterla rivedere mai più?
Qui gioca anche un ruolo importante la scelta della morte Suzie che rinuncia a molto per aiutare il suo amato Milo.
La conclusione è stata davvero tenera se mi passate il termine, come se l'autore volesse dirci che la vita ha molte sfaccettature ma in due si è sempre più forti che da soli.
Questo racconto di vite (alcune veramente bellissime da leggere) parla di temi importanti ma non vuole essere pretenzioso, anzi, risulta quasi leggero nonostante le sfaccettature religiose.
Lo consiglio!

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Reincarnation blues 2018-02-20 10:25:25 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    20 Febbraio, 2018
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Perfezioni indesiderate

Se dovessi trovare un aggettivo per questo libro, sarebbe senza ombra di dubbio: "Magnetico".
Sì, "Reincarnation Blues" ti attira a sé già prima di aquistarlo: ha un bel titolo, una bellissima copertina, una trama interessante, e l'autore viene paragonato a colleghi del calibro di Kurt Vonnegut e Neil Gaiman. Alla fine l'ho acquistato, cedendo a questi innumerevoli richiami, e ho cominciato a leggere. A quel punto, ho scoperto che quest'opera è magnetica anche perché ti tiene incollato alle pagine, è avvincente pur non essendo un thriller. La prosa dell'autore scorre via che è una bellezza: pur non raggiungendo alcuna vetta letteraria, va avanti fluida e lascia che il lettore consumi le pagine (che a primo impatto possono sembrare tante).
Ho trovato un'incongruenza logica non di poco conto, nella gestione dello spazio-tempo nella realtà e nell'Aldilà immaginato da Michael Poore, ma data la natura del testo non ho voluto dargli troppo peso (anche se un po' ha influito sul mio voto al contenuto, insieme al finale che non mi ha convinto troppo).

Milo è l'anima più vecchia che sia mai esistita, che si è reincarnata in diverse vite quasi diecimila volte. Ha vissuto, sofferto, gioito, ed è morto in migliaia di modi diversi (a volte anche in maniera molto cruenta). È stato una guida spirituale, un saggio, un criminale, un killer, un genio ingiustamente gettato in galera e chi più ne ha, più ne metta.
Gli rimangono le ultime vite, da vivere; quello che non sa è che una volta raggiunta la reincarnazione numero diecimila, se la sua anima non dovesse raggiungere la Perfezione per unirsi alla Superanima, verrà gettato nell'oblio, distrutto per sempre. Per intenderci, la Perfezione la raggiungono personalità tipo il Buddha o San Francesco d'Assisi, per citarne un paio.
Tuttavia, Milo non sembra molto attratto da questa prospettiva: gli piace reincarnarsi e vivere vite così diverse tra loro, e soprattutto è innamorato di Suzie, una bella donna che nell'Aldilà ricopre il ruolo della Morte. Ogni volta che muore, Milo la trova ad aspettarlo lungo il fiume dell'Aldilà, e insieme passano quel po' di tempo tra una reincarnazione di Milo a un'altra. Tuttavia, l'universo non sembra volergli concedere la bellezza del loro amore, la gioia dello stare insieme; entrambi però non si daranno per vinti, pur attraversando mille difficoltà.
Dunque, ci troveremo ad assistere alle ultime reincarnazioni di Milo: ci troveremo in India; in un futuro lontano in cui l'umanità ha colonizzato lo spazio e la terra è stata distrutta; in un futuro prossimo in cui questa colonizzazione è agli albori e gran parte dell'umanità è ridotta in schiavitù dai Cartelli delle Risorse; nell'Ohio; sul Sole. Tutte queste reincarnazioni sembrano essere tanti piccoli racconti, legati da un filo conduttore tenuto integro dalla storia di Suzie e Milo, alla ricerca di una Perfezione che non avrebbe senso, se non dovessero essere insieme.
Una storia piacevole, con qualche lacuna, ma comunque bella e godibile.

"Mi piacciono le mie imperfezioni. Insomma, quando parlano di imperfezioni si riferiscono ai desideri umani, giusto? Avere qualcuno che ti ami, trovare un buon lavoro, comprare una macchina, sperare che i tuoi figli vadano all'università, essere rispettato dalla gente. Oppure si riferiscono a esperienze dolorose come quando muore tua mamma, vivi in condizioni di povertà o di pericolo, hai il diabete, dei procioni fanno la tana nella tua spazzatura. In altre parole, tutto ciò che ti rende vivo."

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