Quell'estate a Zawrocie
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Matylda riuscirà a leggere in filigrana il disegno della nonna, a coglierne il messaggio più profondo e a reinterpretarlo in piena autonomia facendo le scelte più giuste in quella situazione.
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Riscoprirsi
"L'amore lo desiderano coloro che non hanno il coraggio di misurarsi con la solitudine", scriveva così nel suo diario Aleksandra dopo la morte del marito. Una sfida per chi vive l'ideologia di un amore, dentro la routine di una vita in città o dentro qualunque altra passione.
E' la solitudine di quell'estate a Zawrocie che ha portato Matylda, nipote di Aleksandra, a ragionare su se stessa, sulla sua famiglia, sul mistero di desideri ineluttabili che si nascondono dietro ogni donna.
Dietro la proprietaria di quella meravigliosa tenuta immersa nella natura, cosa si nasconde? Quella vacanza non cercata ma arrivata per caso, cosa ha risvegliato in Matylda?
Una nonna mai conosciuta, proprietaria dei suoi segreti e delle sue emozioni, ha voluto donare un'estate di riflessioni ad una nipote lontana ed estranea a tutto, nominandola erede di qualche verità nascosta. Il motivo? Matylda cerca di scoprirlo insieme al lettore che coinvolto con la stessa passione della protagonista, sfoglia rapìto le pagine di quest'ottima narrativa polacca.
Indicazioni utili
Un passato vivo, vitale
Un libro bellissimo. L’ho trovato per caso su indicazioni di amici di amici. La storia inizia con un colpo di scena: una nonna dona tutto alla nipote che non ha mai voluto conoscere. Dall’alone di sorpresa e di mistero che ne nasce si staglia il personaggio di Matylda che candidamente (nel senso di Candido) vuole conoscere il retroscena a questa donazione inattesa (e noi con lei…).
Sono rimasta colpita dalla naturalezza e dalla forza della protagonista, che si lascia trasportare nell’intreccio delle relazioni avente sempre come centro la nonna-despota (la vera protagonista in fondo). Ma lasciarsi trasportare non significa rinunciare alla propria interpretazione delle cose, rinunciare ad esercitare la propria libera scelta.
Libertà di scelta che la nonna esercita, ma che, da viva, non riesce a 'dare', non riesce a trasmettere a chi le sta vicino. Solo grazie al gesto eccentrico ma libero di donare la sua tenuta, Zawrocie, a una ‘sconosciuta’, solo tramite la forza e la libertà di Matylda, alla fine riuscirà a ottenere il suo scopo.
La trama è costruita ottimamente, il linguaggio scorrevole, poetico a volte lirico, in generale molto godibile. Lo consiglio come corroborante, per dimenticare per qualche ora questo freddo inverno.