Quando cadrà la pioggia tornerò
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Toccante ma non troppo.
La letteratura asiatica in generale ha sempre secondo me, uno stile di scrittura che va a rilento e che nonostante ciò risulta gradevole, non stancante. Ed ecco perché è un libro piacevole e leggero: non vengono usati tanti giri di parole e i concetti sono espressi in maniera semplice ma mai banale.
La storia di Takumi e Yuji, padre e figlio, viene segnata dalla perdita della mamma di Yuji e moglie di Takumi la quale, prima di lasciare questo mondo promette di tornare durante la stagione delle piogge.
Questo accade inaspettatamente ed anche se Mio (la donna in questione) inizialmente non ricorda nulla della sua vita mortale, Takumi e Yuji si aggrappano (pur non avendo la certezza che sia reale o che sia un fantasma o un entità o semplicemente un ricordo proiettato sulla tela del mondo) come meglio possono, cercano di tenere stretta e sfruttare al meglio la possibilità che è stata data loro.
Devo essere sincera, la trama è molto molto toccante ed interessante dal punto di vista psicologico se consideriamo come seppure inconsapevoli di chi o cosa sia realmente la Mio tornata Takumi e Yuji la trattano alla stessa maniera, come se non fosse mai andata via; e anche dal punto di vista del romanzo in sè per sè poichè bisogna riconoscere che un po' tutti noi vorremmo che i nostri cari se non uno in particolare possa tornare, anche se per poco tempo ,a stare con noi. Per quanto riguarda come sia stata sviluppata la storia e le vicende in generale mi aspettavo qualcosa di più. Ho acquistato questo libro aspettandomi una storia d'amore commovente e ben sviluppata a livello di sentimenti, emozioni e pensieri però seppure siano presenti mi aspettavo un racconto tirato su come si comanda.
In ogni caso è stata una lettura piacevole ed interessante sotto i punti di vista sopracitati.
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L’impero dei sentimenti
Rimango sempre stupito nel vedere i ristoranti pieni la sera di San Valentino, coppie più o meno giovani cenare a lume di candela, tenersi per mano, dimenticare per un paio d’ore il mondo esterno, i cellulari sul tavolo silenziati e poggiati al contrario per non vedere il display illuminarsi.
Mi domando cosa stiano veramente festeggiando in quel momento, e quanta sia la retorica mischiata con l’essenza dei sentimenti. Quali sentimenti, poi?
Alla fine resto dell’idea che nel mondo ci sia più amore di quanto sembri, amore inteso come quotidianità, semplicità, piccole cose vissute insieme, una risata, un gelato prima di cena, la passeggiata insieme con il cane.
Sembra banale parlarne e soprattutto raro leggerne, troppo facile trovare nella letteratura struggimento, passione, follia, insostenibili leggerezze, cinquanta e passa sfumature di grigio, nero, rosso.
Ecco perché ho accettato la sfida di Takuji Ichikawa, del suo tentativo riuscito di descrivere la vita di Takumi e Yuji, padre e figlio, la cui vita è stata sconvolta un anno prima dalla morte di Mio, adorabile moglie e madre dolcissima.
Takumi porta avanti la famiglia con difficoltà, Yuji è un bambino giudizioso, ma c’è da fare la spesa, cucinare, tenere la casa pulita, lavare più spesso i vestiti. L’amore di Takumi deve bastare per tutti e due, bisogna continuare, anche perché Takumi sa che non appena inizieranno le piogge, Mio tornerà.
Stupefacente e leggerissimo, Takuji Ichikawa riprende il tema della possibilità che tutti noi vorremo avere, anche per un solo attimo, di rivedere le persone che abbiamo amato, per potere alleviare il dolore per la loro scomparsa, per trovare il coraggio e la forza di andare avanti, mostrando che si è capaci di colmare, anche se di poco, il vuoto enorme che la loro dipartita ci ha lasciato.
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Gocce d'amore
Un giovane padre e il suo bambino sono rimasti soli, perchè la giovane Mio, moglie e madre, è morta a soli 28 anni per una malattia fulminea ed inspiegabile. Prima di andarsene Mio ha promesso che sarebbe tornata, quando cadrà la pioggia. e dopo un anno dalla sua morte, con l'arrivo della stagione delle piogge, inspiegabilmente ricompare una creatura identica a Mio e per il padre si rinnova l'incanto dell'incontro. Libro molto dolce e profondamente delicato, che racconta tutti i sentimenti legati alla perdita di una persona cara. Dalle pagine trasuda amore e anche se la storia è di per sè irrazionale e surreale, il libro è pieno di gocce d'amore, è poesia in prosa, è un fine e delicato ricamo. Assolutamente consigliato.
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Emozioni in punta di piedi.
Prima di tutto vorrei darvi un paio di indicazioni, che vi permetteranno di capire meglio, di cosa sto scrivendo, essendo la mia, la prima e unica recensione del libro.
"Quando cadrà la pioggia tornerò" letteralmente: “Adesso, vengo a incontrarti” traducendo dalla lingua originale, è un romanzo pubblicato in Giappone nel 2003. Avendo conosciuto fin da subito un enorme successo in patria, tanto da aver ispirato un film, un manga e una fiction, è stato pubblicato anche in Italia nel 2007.
Lo trama è piuttosto semplice: Takumi e Yuji vivono una quotidianità dove riecheggia doloroso il vuoto lasciato da Mio, moglie di Takumi e mamma di Yuji.
Un vuoto che a distanza di un anno dalla sua morte, appare ancora incolmabile.
Il loro dolore è una malinconia silenziosa, raccolta, sommessa di cui si avverte la presenza sottile in ogni gesto.
In ogni attimo.
La vita di Takumi e Yuji si sforza di andare avanti normalmente nonostante il peso dell'assenza di Mio, fino a quando questa quotidianità lenta e sussurrata, che procede in punta di piedi, viene sconvolta dal ritorno di Mio, in un giorno di pioggia.
Prima di andarsene sconfitta dalla malattia, Mio aveva promesso che sarebbe tornata con la stagione delle piogge, per vedere come Takumi e Yuji se la stessero cavando senza di lei.
La gioia di riaverla accanto è tale che non importa chi sia lei, se un fantasma, uno spirito, o una sosia quello che importa è riuscire questa volta, a tenerla più stretta e non farla andare via mai più.
Quando cadrà la pioggia tornerò" è il trionfo delle "seconde possibilità", è l'appagamento del desiderio che molti hanno nel poter dire alle persone che non ci sono più, tutto quello che troppe volte non è stato detto a sufficienza, o è stato dato per scontato, è la riscoperta di quanto possa essere preziosa e felice la quotidianità condivisa con le persone che si amano.
"Buongiorno, buonanotte, che buono, tutto ok?, hai dormito bene?, vieni un attimo... E' in tutte queste semplici espressioni che vive l'amore. È questo che significa essere una coppia, pensai. A quel tempo però non me ne ero reso conto."
I sentimenti di Takumi, Yuji e Mio sono tratteggiati con discrezione e dolcezza, senza retorica o giri di parole. Dipinti con piccoli tocchi e pochi tratti essenziali talchè è impossibile non sentirsi partecipi delle emozioni dei personaggi, non lasciarsi toccare dalle loro vite e dalla loro vicenda.
Lo stile è essenziale, scorrevole e fatto di molte pause e allusioni, che ben si accorda con il tono del racconto, lieve ma di un'intensità inesprimibile a parole.
“Quando cadrà la pioggia tornerò” è una storia delicata, poetica, struggente.
In sé è molto semplice: non racconta eventi straordinari, non vi è azione, non vi sono colpi di scena o alte dosi di suspense. Ciò che incatena il lettore al testo e lo spinge a non interrompere la lettura fino alla fine, è una delicatezza infinita e straziante, che non può non commuovere.