Qualcuno con cui correre
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Rincorrendo un futuro migliore
Assaf è un giovane introverso con insufficiente autostima. È inconsapevole delle doti empatiche che lo caratterizzano e ignaro limita le proprie ambizioni. Tamar è una ragazza forte e determinata, talmente determinata da decidersi a compiere un’impresa pericolosa e quasi impossibile. Due adolescenti diversi a tal punto da essere fatti l’uno per l’altra, ma quante traversie dovranno affrontare prima di incontrarsi.
In questo romanzo Grossman sfodera uno stile semplice e avvincente, ben diverso da quello che ho incontrato in altri suoi scritti introspettivi e in cui sembra sperimentare le proprie doti, sfruttando la sua profonda conoscenza dell’animo umano.
Una storia originale e genuina. Pur non impegnandosi nell’ipotizzare un assassino, senza domandarsi quale possa essere l’epilogo della vicenda, il lettore insegue con passione i due protagonisti, rincorre la cagna Dinka al fianco di Assaf alla disperata ricerca della sua padroncina.
Un romanzo che può causare un ragguardevole ritardo nello spegnimento del lume accanto al letto, procurare notti insonni e chi non sa attendere che gli sia rivelato cosa accadrà in un prossimo capitolo…
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Corri Dinka, corri!
Gerusalemme, un cane senza padrone ed un ragazzino che si ritrova a cercare quest’ultimo in compagnia di quel canide in perenne corsa. Assaf, ha sedici anni quando incontra l’ìperattiva Dinka, è poco più di un adolescente quando inizia la ricerca di Tamar, di fatto, la proprietaria dell’animale. Un legame di fortuna, che nasce per caso ma che ben presto, tra i vicoli, i ghetti dimenticati, le piazze della città e le organizzazioni criminali che tramite lo sfruttamento dei più deboli si arricchiscono a dismisura, finirà col consolidarsi in modo indissolubile.
Un reciproco inseguirsi è quello di Tamar e Assaf, una ricerca intima, mentale, quella della prima, che si sviluppa tramite le pagine di un diario segreto, dialoghi interiori, confidenze; tutti elementi che sono di per sé pericolosi per la sua missione, per quel proposito incessante di salvare una persona cara, arrivando a tutto, sacrificando l’impossibile, rinunciando anche alla propria femminilità (per citarne uno basti pensare al drastico taglio di capelli), pur di se non altro provarvi, una ricerca concreta, tangibile, fisica, quella del secondo, che lo porterà a conoscere luoghi impensabili dalle pizzerie, ai conventi, al carcere, sino al peso delle minacce e percosse. Personaggi principali a cui si affiancano quegli amici propri del panorama adolescenziale che nel loro essere sono capaci di ascoltare i pensieri e le problematiche dei ragazzi offrendo rifugio e sostegno, anche solo a distanza; a cui si accosta la cara Teodora, monaca greca di clausura investita in gioventù della missione di accogliere in Terra Santa i pellegrini provenienti dalla sua isola d’origine distrutta negli anni da uno spaventoso terremoto, e che vinte le prime diffidenze si dimostra essere un personaggio chiave per conoscere ed entrare nella psiche dei fanciulli, a cui si aggiunge infine, ma non per questo meno importante, la stessa Dinka, che nel suo essere fedele rammenta e consolida il messaggio di amicizia che caratterizza tutta l’opera.
Non mancano logicamente i nemici, non mancano i carnefici, non mancano coloro che credono di aver trovato nella droga la salvezza, l’espediente per ottenere la protezione del loro talento, la certezza del loro futuro, non manca la volontà di ritrovarsi, di salvare e di salvarsi dopo l’essersi persi.
Tante le tematiche trattate dall’autore, questioni che vanno dall’amicizia, alla voglia di avventura, al timore di rimanere soli, al senso di incomprensione, al contrasto tra il mondo degli adulti e quello degli adolescenti, al desiderio di amare trovando la tanto bramata anima gemella, ed arrivando alla delusione di quella è la realtà della vita.
Una trama ricca di spunti di riflessione a cui si somma uno stile particolare, a tratti logorroico, a tratti eccessivamente prolisso che può convincere come sfiancare. Francamente la scrittura di Grossman non mi è particolarmente congeniale ma questo non osta ad affermare che la storia sia, per contenuto, temi affrontati e rappresentazioni scenografiche, valevole e quindi capace di conquistare chi legge. Un elaborato dunque ottimo per avvicinare alla lettura i più giovani.
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La corsa
David propone una bellissima storia per ragazzi, molto cinematografica e piena di buone intenzioni, azioni e sentimenti ma non falsa, perchè lui credo che sia esattamente una persona così: piena di buone intenzioni, azioni e sentimenti. Per caso ho portato avanti la lettura in parallelo di due suoi romanzi. questo e Al cerbiatto somiglia il mio amore e il confronto è inevitabile. L'altro romanzo è un capolavoro, una cosa incredibile che lui è riuscito a scrivere quasi con il suo stesso sangue e che contiene colpi di genio e invenzioni anche di scrittura (l'incipit ad esempio). Qualcuno con cui correre è ugualmente un bel romanzo ma più semplice, lineare, pulito, come un bel film che procede in modo spesso abbastanza prevedibile. In ogni caso il bello del libro è il fatto che parli di amicizia, amore, solidarietà riempiendo queste parole di altruismo e di significato. Per i ragazzi adolescenti mi sembra una lettura perfetta (e non solo peri ragazzi). Se però volete leggere un capolavoro, io consiglio il cerbiatto. Il messaggio di Qualcuno con cui correre è bellissimo: non importa quanto grande sia il problema e alta l'asticella dell'ostacolo, con un amico al tuo fianco anche l'impossibile diventa raggiungibile. Anche se si parla e si allude all'amore tra i due ragazzinini è sempre l'amicizia che domina tutte le pagine. I protagonisti positivi sono tutti amici e si butterebbero nel fuoco per un amico. Quindi nel romanzo si parla dell'importanza di trovare qualcuno con cui correre. Di trovare un amico vero.
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Per adolescenti di oggi e di ieri
Protagonisti di “Qualcuno con cui correre” sono due sedicenni, Assaf e Tamar, che occupano tutto il romanzo e lo riempiono della loro adolescenza.
Voglia di avventura, mistero, desiderio di distinguersi dagli altri, consapevolezza di essere unici e inconfondibili, timore di rimanere soli e incompresi, contrapposizione alla società degli adulti a cominciare dalla propria famiglia, attrazione per situazioni estreme in cui perdersi o trovarsi, distruggersi o porre il basamento della persona di domani . E naturalmente il sogno dell’anima gemella, la chimera di un amore che è sempre apparentemente, pudicamente e scaramanticamente senza speranza. Queste sono le caratteristiche di questa storia e corrispondono a buona parte delle caratteristiche di questa particolare età della vita.
Il sedicenne Assaf e la sua coetanea Tamar si cercano senza saperlo per tutta Gerusalemme fin dalle prime pagine del romanzo. La ricerca di Assaf è soprattutto fisica, concreta, materiale: in compagnia di un cane attraverserà strade e quartieri, approderà in pizzerie e conventi, conoscerà il carcere, le minacce, le percosse, il pericolo e poco a poco il quadro si farà più chiaro, l’obiettivo della sua ricerca più visibile e riconoscibile. La ricerca di Tamar è invece intima e mentale, e si sviluppa attraverso le pagine di un diario segreto, attraverso dialoghi interiori e confidenze con l’amica del cuore e l’obiettivo è chiaro fin dall’inizio: Bruce Willis e Harvey Keitel messi insieme, in un’unica persona: naturalmente impossibile o forse no, chissà. Tuttavia Tamar è tutt’altro che un’inconcludente e oziosa sognatrice, anzi con coraggio, abnegazione e senso del sacrificio dedica tutta se stessa al tentativo di salvare una persona cara, cacciandosi in un sacco di guai e di situazioni difficili. E’ proprio la sua generosa avventura a mettere Assaf sulle sue tracce.
A fianco di Assaf e di Tamar troviamo altri personaggi frequentemente rilevabili nella geografia adolescenziale: gli amici saggi e temprati dalle difficoltà della vita (Karnaf per Assaf e Leah per Tamar), che a differenza degli altri adulti assecondano le loro pulsioni ribelli, pur proteggendoli a distanza e offrendo loro una sicura sponda a cui aggrapparsi e poi Teodora, una sorta di nonnina stravagante e fuori dagli schemi che qui assume l’identità di una monaca greca, obbligata da ragazza a recludersi tutta la vita in un convento con la missione di accogliere in Terra Santa i pellegrini provenienti dalla sua isola di origine, e poi capace di rimanere fedele al giuramento prestato anche quando non ce ne sarebbe stato più bisogno, dopo che l’isola fu distrutta da uno spaventoso terremoto in cui perirono tutti i suoi abitanti.
La cagnetta Dinka è lo spunto originale da cui prende avvio la storia (Assaf durante le vacanze scolastiche lavora in municipio e gli viene assegnato il compito di trovare i proprietari di questo cane abbandonato) e sottolinea ulteriormente il valore dell’amicizia autentica e incondizionata, valore tra i più sentiti da ogni adolescente.
Naturalmente, essendo storia di avventura, non mancano i nemici, i cattivi e i loro sgherri, le vittime innocenti e i complici e soprattutto i naufraghi da salvare, quelli che pensano di aver trovato nella droga la garanzia e la protezione del loro talento, quelli che si illudono che grazie alla droga avrebbero suonato la chitarra come meglio solo Jimmy Hendrix e Dio avrebbero potuto fare, quelli che maneggiano con poca perizia poeti e filosofi maledetti e fanno della sconfitta la loro vocazione.
C’è l’infelice avventura del perdersi e c’è la felice, ma difficile avventura di salvare e salvarsi, trovare e trovarsi in questo romanzo intriso di adolescenza ma, come gli apologhi e le buone favole, godibile anche dai più grandi. Niente di trascendentale, ma di buon intrattenimento, come un telefilm di buona fattura.
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Conosci YESTERDAY ?
Tutto ha inizio tra i vicoli di Gerusalemme, un cane ed un ragazzino che corrono a perdifiato.
Un cane, un ragazzino ed una corda di fortuna.
Poi si sciolgono i nodi e non c'e' piu' bisogno di altro per consolidare un rapporto, ognuno ha un nome, il fiato di entrambi punta in un'unica direzione. E Assaf rincorre Dinka.
Ma questo e' solo l'episodio iniziale che ci condurra' un poco alla volta nelle piazze della citta', nei ghetti dimenticati dove si snodano le vicende di una folta rete di soprusi, organizzazioni criminali che si arricchiscono sfruttando i piu' deboli. Una civilta' di giovani artisti allo sbando, di adolescenti ingarbugliati in una matassa vischiosa da cui non vogliono o non sanno piu' districarsi.
La chitarra suona le carezze di dita lunghe e morenti, si fonde con la voce suadente d'amore di una piccola donna. Corde vocali e corde di nylon si intrecciano in un unico filamento emozionante, insieme per salvare, per salvarsi, per vivere.
Credi di leggere, invece ascolti una canzone che ti spiega ogni cosa.
"... suddenly, I'm not half the man I used to be
there's a shadow hanging over me
oh Yesterday came suddenly ..."
Seppur la scrittura di Grossman non mi sia congeniale - a tratti lievemente asmatica, a punti un po' troppo logorroica - ho trovato la trama di questo romanzo estremamente bella ed il bilancio complessivo ottimo. Insolita l'ambientazione, brillante l'incipit , eccellente il dipanarsi in costante ascesa degli eventi, il libro e' una compagnia amabile.
Nel racconto ci si perde in una storia intensa, dove l'amore si colora di sfumature ben definite e limpide. Il colore vivace dell'amicizia, il colore intenso dell'intimita', il colore trasparente di un umano e del suo cane, il colore primario di due fratelli.
Bello, buona lettura.
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Un libro che ti tiene compagnia
Prima di acquistare questo libro avevo già sentito parlare molto bene di David Grossman e appena ne ho avuto l'occasione l'ho colta al volo.
Le vicende mi hanno saputo catturare fin da subito e i personaggi sono diventati dei veri amici.
Lo stile è fluido e piacevole, la storia ben scritta e originale, la lettura molto piacevole, soprattutto per gli adolescenti.
Un libro adatto a tutti, ragazzi e adulti perchè ha davvero molto da insegnare.
Un libro che non si dimentica facilmente.
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La meraviglia dei legami affettivi
La storia di Dinka, la cagnetta vera protagonista del romanzo, Tamar ed Assaf ci riporta in una dimensione terrena dove i legami affettivi tra gli esseri umani vincono su tutto.
Il racconto si presenta forse un po' balbettante, non lascia entrare imediatamente nella vicenda, ma pare evidente che si tratti di una scelta stilistica di Grossman, autore Israeliano molto celebrato.
Vengono toccate in maniera profonda le storture della società moderna, le tossicodipendenze, la violenza, il sopruso sui deboli, ma tutti i personaggi hanno dei ruoli ben definiti, sono o completamente buoni o assolutamente cattivi, i confini in Qualcuno con cui correre sono ben delineati e questo permette di consumare questa storia, a tratti molto avvincente, con una sicurezza di fondo, con la consapevolezza che il bene avrà la meglio.
Quello che più tocca il cuore è la grande importanza rivestita dai rapporti tra i personaggi, Grossman vuole dirci che in questo modo difficile tutti abbiamo la speranza di incontrare chi può capirci e può comprendere il nostro vero "io" interiore. L'amicizia che collega questi ragazzi è un sentimento vero, profondo, superiore a qualsiasi barriera e personalmente ho percepito quanto l'autore riponga la sua fiducia nei giovani, mentre gli adulti sono quasi sempre dipinti come figure controverse se non in alcuni caso completamente negative.
La critica che mi sento di muovere a questo romanzo, pur trovandoci di fronte ad una storia veramente originale, è la sensazione di prevedibilità che ha tratti ho personalmente avvertito; se in questo libro avessi trovato anche il "sense of wonder" avrei decisamente gridato al miracolo.
Il giudizio sull'opera nel complesso rimane comunque positivo, probabilmente da consigliare anche a lettori molto giovani che potrebbero ricevere indicazioni morali molto importanti.
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Romanzo scorrevole e prevedibile
Una lettura semplice,il romanzo scorre bene per tutte le sue 360 pagine (e questo motiva il 4 per lo stile),ma varie mi ha fatto alzare gli occhi al cielo per l'esasperazione (e questo motiva il 2).I comportamenti dei personaggi spesso appaiono più stereotipati che reali,le loro azioni sono spesso prevedibili,infatti la storia si dipana senza particolari colpi di scena.Questi problemi per me raggiungono l'apice nel legame che si crea tra i due protagonisti,troppo nell'aria e troppo immotivato.
Il libro tocca temi importanti questo non si nega,ma aleggia un aria "romantica" (del tipo "devo trovare una tizia che non conosco a tutti i costi perchè me lo dice il cuore") che per me stona se si cerca un maggiore realismo.
Una nota positiva per il personaggio di Tamar,che malgrado tutto si presenta affascinante nella sua risolutezza.
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Voleva esagerare Grossman, e ce l'ha fatta!!
“Qualcuno con cui correre” comprato perché un libro che comincia con un ragazzo che rincorre un cane per le strade di Gerusalemme non si può che comprarlo, e ho fatto bene-aggiungerei.
Premetto che un po’ soffro “d’ansia da prestazione” solo nel provare a parlare di questo libro, a me tanto caro e prezioso.
Comincio da qui, è stato il libro che mi ha fatto scoprire Grossman ,
entrato di diritto nella top 10 delle persone a cui stringerei la mano dicendogli: " tu sei un grosso".
E' un paroliere di alta scuola,
trova sempre la parola giusta al momento perfetto
e così quanto è vero che le fortune capitano sempre agli altri, lui riesce ad incastrare frasi e periodi a suon di parole in scala ed esce fuori “qualcuno con cui correre” , una sinfonia deliziosa a tal punto che Mozart, Rossini, Verdi, Beethoven , Paganini e vattelapesca stanno ancora lì, da qualche parte a fare la standing ovation.
Qui in questo luogo, in questa Gerusalemme troviamo:
coraggio, dipendenza, paura, speranza, rassegnazione, dolcezza, crudeltà, arte e amore,
insomma,
gli elementi per fare un capolavoro di romanzo ci sono tutti poi mettici uno come Grossman, a cui piace esagerare e così crea pure una storia appassionante in grado di fare da collante ed unirli tutti e
la frittata è fatta.
Come non puoi spiegare ad un cieco cos’è il verde, il viola o il porpora
io non posso spiegare la bellezza di questo romanzo ma provate a leggerlo e ci penserà il paroliere.
E intanto fuori la finestra il mio cane di nome Dinka … abbaia !!
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Il ricordo dell'adolescenza
Un libro che ha al suo interno un pezzettino di noi.
Che tratta il tema dell'adolescenza con semplicità ma con una incredibile efficacia,come solo Grossmann riesce
Che ci ricorda come eravamo,come siamo stati o come siamo....
a nostro modo ribelli e indipendenti,però affezionati e pronti a sacrificarci proprio come Tamar.
Molto ingenui e curiosi come Assaf,che si fa trascinare degli eventi.
Il protagonista, in cuor suo attratto da Tamar, che inizia a conoscerla.Lei e il suo mondo e i suoi segreti.
Incredibilmente fragili come Shay e soprattutto liberi come Dinka,il cagnolino che ci accompagna per tutta la storia.
insomma un libro da leggere che ci lascia ritornare adolescenti....con quello che comporta: problemi, insicurezze ma soprattutto tanta tanta voglia di vivere