Primavera da cani
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I due "occhi" gentili
Un nuovo salto nel passato, una ricerca della propria identità, negli incontri che ritornano e che fanno riflettere. Un fotografo amico del grande Robert Capa torna alla mente dal passato del protagonista, ricordato da alcune foto che lo steso fotografo, Jansen, aveva fatto trenta anni prima. Le solite affascinanti ambientazioni parigine, e gli altrettanto fascinosi caffè, la fotografia come medium del ricordo, o forse come chiave stessa per decifrare e reinterpretare avvenimenti sotto una nuova luce. Un uomo con una Rolleiflex, straordinaria macchina fotografica biottica del passato, inquadra e fotografa una coppia di innamorati, per un lavoro commissionatogli da una rivista americana. La Rolleiflex è una fotocamera che ritengo sia dotata di una personalità, possiede due “occhi” per osservare e fermare un istante che è destinato a rimanere vivo negli anni, è un modo di fotografare che ritengo gentile e meno invadente, per inquadrare e scattare si deve chinare il capo, come a voler chiedere scusa o per favore. Forse anche grazie a questo modo “gentile” di rubare un istante di vita, i due giovani amanti diventano amici di Jansen e frequentano il suo studio.
Per un appassionato di fotografia come me è stato piacevole leggere le poche pagine di questa storia, scritta ancora una volta con grande pulizia e classe da Modiano. Un intreccio di passato e presente un connubio che si aggroviglia al punto quasi di perdersi fra ciò che è vero e attuale , ciò che è vero e ricordato, e ciò che forse è semplicemente inventato. Una ricerca a ritroso su quello che è stato o su quello che ci è stato detto, un tornare ad uno snodo fondamentale della propria vita e dei propri rapporti. Jansen scompare all'improvviso e con lui il ricordo, ma solo temporaneamente, quello che lascia il segno, non si cancella mai definitivamente.