Porno
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"Sei stato bravo ma potevi dare di più"
Beh, scrivere un sequel è sempre complesso.
Ho atteso tanto l'arrivo di questo libro. Dopo aver letteralmente divorato Trainspotting nel giro di pochi giorni, non ho resistito: ho subito ordinato Porno e ho aspettato ogni mattina sulla porta di casa (in stile super fedele pastore tedesco) l'arrivo del corriere con il mio piccolo tesoro. Un tesoro sì, ma con qualche patacca.
Sick Boy, Renton, Spud, Franco e Dianne, protagonisti del romanzo esordio del grande Welsh, ritornano in questo "sequel" dopo 9 lunghi anni e con un nuovo ambizioso progetto: lanciarsi nel mondo del porno, inteso non tanto come dozzinale prodotto multimediale, ma come vera e propria forma d'arte. Sarebbe inutile, dunque, prolungarsi ancora sulla trama del romanzo, problema è però, che pur volendo tentare il contrario, l'operazione risulterebbe alquanto difficile. Tutta l'opera infatti, ruota intorno alla produzione di questo film, dall'idea iniziale e il suo esordio, fino alla realizzazione, con lunghe descrizioni tutto sommato poco funzionali alla narrazione vera e propria. E forse, ancor più del film, ad essere analizzato fin nei minimi dettagli con precisione da sala operatoria, è il tentativo (disperato) di scalata sociale da parte dell'ambizioso ex Sick Boy, ormai divenuto un più borghese e ridondante Simon David Williamson.
Intendiamoci, Porno tutto sommato mi è piaciuto, è un romanzo che ogni lettore conquistato e appassionato dalle storie di dipendenza e cinismo di Trainspotting dovrebbe leggere, anche soltanto per vedere che fine fanno i personaggi a cui si è sentito tanto legato. Il problema però è che in questa seconda parte manca quasi del tutto la forza emotiva, l'intensità psicologica e il senso di partecipazione che sono elementi essenziali del suo predecessore. Sarà forse il fatto che in questo caso il ruolo di protagonista principale è affidato proprio a Simon-Sick Boy, il cui cinismo infinito rende del tutto impossibile ogni forma di empatia con le sue “disavventure”. Anche gli altri personaggi sembrano non innalzarsi più di tanto durante la narrazione, quanto piuttosto appiattirsi sempre di più man mano che ci si avvicina al finale (sopratutto la figura di Nikki verso cui, fin dall'inizio, non ho provato alcun tipo di emozione). Persino Renton, personaggio così complesso e poliedrico, capace di suscitare sensazioni ed emozioni contrastanti in poche righe nel primo romanzo, sembra appiattirsi e "banalizzarsi". Solo a Spud è lasciato un pò più di spazio di espressione anche se troppo poco in questo caso, rimanendo comunque un personaggio secondario.
Credo che fosse normale aspettarsi un cambiamento nei personaggi. Se dopo 9 anni non cambiasse nulla nella vita e nelle prospettive di un uomo, specialmente nella fase così delicata dei 35-40 anni, la situazione risulterebbe non solo parecchio noiosa ma anche del tutto irreale. Il fatto è che a Porno manca del tutto la dinamicità, la coralità e la "ruvida dolcezza" di Trainspotting, come se Welsh fosse stato schiacciato dal peso di confrontarsi, dopo 9 anni reali (Trainspotting è stato scritto nel 93, Porno nel 2002) con dei personaggi ormai divenuti molto popolari ma soprattutto molto amati dal pubblico. E credo che la conferma di questo stia proprio nel finale, la parte che forse più mi ha deluso e in cui ho visto un picco del processo di "banalizzazione".
Un libro da leggere ma non con tante aspettative.
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Scottish porno
Torna lo scalmanato, nonchè tossico e alcolico, gruppetto di nevrotici che incendiò a suo tempo le pagine dell'instant cult "Trainspotting".
Edimburgo è nuovamente l'habitat grigio delle occasioni perdute in cui i nostri vivacchiano alla meno peggio, questa volta a fare da trait d'union tra le varie storie personali, inevitabilmente convergenti in un esplosivo finale, è Sick Boy, sempre più aderente alla voce "fallito" eppure pieno di idee strampalate e al limite del possibile: in ultimo quella di lanciarsi nell'industria del porno e finalmente svoltare rimpinguando il decrepito conto in banca.
I personaggi si raccontano e Welsh ne coglie bene l'aspetto di perdenti in continua lotta con il mondo circostante, molestati dai fantasmi di un passato non certo all'acqua di rose.
A seconda di chi racconta lo stile narrativo muta, divenendo ora zoppicante, ora scorrevole, ora greve, ora acuto; un po' come accadeva in "Colla" e non è un caso che alcuni dei personaggi di quel romanzo si miscelino alle vecchie conoscenze glorificate anche nel film di Danny Boyle.
Il tutto per uno spaccato urbano al solito sordido, in cui Spud continua ad essere perso nella sua dipendenza dalle droghe e Begbie nella sua violenza incontrollata e mostruosa, mentre Renton, fuggito ad Amsterdam e bollato come traditore, rientra in città per saldare i vecchi conti pur intuendo il mare di guai che lo attende al varco.
Welsh è meno concentrato questa volta sulla critica sociale, eleva l'amicizia come valore insindacabile pur dando forma al proprio pensiero secondo un approccio grottesco e spesso amorale. Deride l'effimera forza del denaro denotando come la bramosia sia spesso all'origine di ogni male. Allo stesso tempo non calca la mano, resta sul lieve e sul divertito pur non dimenticando la propria inclinazione al politicamente scorretto, ben inquadrato nel tema a luci rosse che funge da motore per la corale vicenda.
Il dissoluto e tanto osteggiato porno così diventa sistema di riscatto seguendo una provocatoria logica, ben mirata a colpire il cuore della Scozia più puritana.
Il mix di sfumature è in perfetto bilico sul filo del tragicomico rafforzato da un linguaggio spesso molto colorito. Welsh è noto per non aver peli sulla lingua e in questo caso, stimolato dal pruriginoso tema, sembra divertirsi un sacco a scandalizzare a più riprese pur risultando più tollerabile e meno oltraggioso rispetto ad altri suoi romanzi.
Tra le new entry abbaglia la studentessa-massaggiatrice ed aspirante pornostar Nikki, sicuramente uno dei migliori personaggi scaturiti dalla penna del folle Irvine.
Peccato per qualche passaggio fine a se stesso e a qualche momento prolisso, nel complesso però diverte.