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Cosa sta succedendo ad Alice Butler, esperta in analisi statistica e seriamente impegnata a combattere dall'interno l'ordine mondiale propugnato dalla cattivissima PopCo., la multinazionale del giocattolo per la quale lavora? Chi si nasconde dietro i messaggi in codice - rigorosamente anonimi che negli ultimi tempi qualcuno le scrive regolarmente? Muovendosi sul filo dell'avventura e della memoria, Alice rifiuta dì votarsi al carrierismo e all'ipocrisia che dominano il suo ambiente dì lavoro e sì tuffa alla scoperta di un segreto che custodisce fin da quando era bambina. Si tratta di un monile molto particolare, un dono del nonno che, in quel gioiello, ha nascosto la mappa di un tesoro speciale.



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PopCo 2012-10-05 09:33:39 C l a r a
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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    05 Ottobre, 2012
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Divagazione su divagazione...

Dopo la bellezza di quattrocentosessantaquattro pagine eccomi qui con la domanda del secolo: "Di che cosa parla PopCo?"

Innanzitutto una doverosa premessa sull'autrice: Scarlett Thomas è una grande, grandissima chiacchierona.
Dopo aver terminato questo libro ho l'impressione che se per un "fortuito" caso incontrassi l’autrice e le chiedessi una qualunque informazione banale del tipo "sa per caso che ore sono?", questa donna sarebbe capace di tenere un monologo per giorni interi, raccontandomi prima la storia della scienza della misurazione del tempo, dalla meridiana agli orologi basati sulle oscillazioni degli elettroni, poi dilungandosi nella avvincente storia che ha portato l'orologio che indossa proprio lì sul suo polso e dei legami complessi fra lei e la persona che glielo ha regalato, fino a risalire a tutti i suoi parenti e conoscenti, indietro nel tempo fino ad Adamo ed Eva, fino a che non sarebbe passato così tanto tempo dalla mia incauta domanda che probabilmente Scarlett non potrebbe dirmi altro che "Oh mi spiace, non so che ore sono: mi si sono scaricate le pile già un paio di divagazioni fa".
Insomma Scalett Thomas la Regina delle divagazioni inutili.

Viene quindi automatico domandarsi che cosa l'autrice abbia desiderato raccontarci, il tema fondamentale apparente, in mezzo al quale sono inzuppate come biscotti nel tiramisù le divagazioni, è inzialmente la crittografia, condita da una infarinata dei più interessanti aneddoti matematici.
Tutto questo inserito nella storia di Alice, creativa presso una multinazionale di giocattoli che sta lavorando su un progetto di ideazione e ricerca per un prodotto vendibile tra le adolescenti in una tenuta del Devon. In parallelo vengono riportati flashback sul passato della protagonista, sul rapporto con la famiglia, la sua passione per la matematica, la crittoanalisi, dall'infanzia all'adolescenza.
Ai flashback sul passato si mescolano le riunioni lavorative del presente, fino a che il tema principale, quello sulla matematica, non diventa in realtà secondario rispetto a quello fondamentale e, forse, reale del libro: "Come lavorano le multinazionali?","Come manipolano le persone e l'opinione pubblica?" "Come condizionano i desideri di ogni potenziale consumatore, portandolo a fregarsene delle condizioni di coloro che hanno duramente lavorato per produrre?".
Ed ecco allora che, la Thomas raggiunge l'apice: ti prende per la stanchezza! E l'ultima parte, per una laureata in marketing, riscatta in parte le prime duecento pagine di divagazioni.

Se immaginate ogni divagazione come una svolta su un percorso altrimenti rettilineo, questo libro è un gigantesco labirinto: non tutti i percorsi che abbiamo intrapreso sono stati affrontati in modo esaustivo e chiusi nel modo più appropriato, però perlomeno siamo arrivati alla fine!

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PopCo 2011-03-28 13:01:38 kobe
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kobe Opinione inserita da kobe    28 Marzo, 2011
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XOL*?+!KKS

Sì avete letto bene, non sono impazzito!! Il titolo è in codice e se volete scoprirlo dovete prima leggere PopCo (poveri voi!).
Ho pensato a lungo a cosa scrivere in questa recensione e soprattutto a “come”. Appena finito di leggere ho provato una sensazione di sollievo e questo già di per sé vi fa capire quanto mi sia costato portarlo a termine. Il mio primo approccio alla Thomas non è stato dei migliori, le aspettative erano alte, quindi forse è per questo che mi ha deluso.
L’inizio mi aveva incuriosito, le premesse erano interessanti e lasciavano ben sperare. Ho apprezzato molto l’ambientazione, una tenuta nella brughiera inglese ha sempre il suo fascino e da sempre a me piacciono molto le storie che si svolgono in spazi chiusi o comunque molto ben definiti. Poi però diventa tutto molto pesante. I flash-back sull’infanzia della protagonista da intriganti diventano noiosi, esattamente come le descrizioni dei codici (il troppo stroppia). Più divertenti invece alcuni indovinelli.
Tralascio la trama e arrivo al succo. Il messaggio che viene lanciato con forza è l’inquietante potere delle multinazionali nel condizionare i nostri stili di vita. È una denuncia contro le falsità del marketing e di tutto ciò che sta dietro la produzione e la vendita della stragrande maggioranza dei prodotti che compriamo. Tutto molto condivisibile, ma onestamente mi è parso essere trattato per il 90% del libro in modo un po’ troppo radical chic, con un tono quasi compiaciuto, per poi addirittura assumere una visione marxista del capitalismo. Mah…
Sarà che certe cose le ho studiate (quindi capisco di cosa si tratta quando si parla di focus group, tecniche di marketing, teoria delle reti, pensiero laterale, ecc.) e mi appassionano, ma su certi argomenti preferisco leggermi Naomi Klein.
La sensazione è che si tratti di un pot-pourri di tutti i mali del mondo: dallo sfruttamento del lavoro minorile, agli inganni della pubblicità che ti fa acquistare quello di cui non hai bisogno, dalle condizioni disumane in cui sono trattati gli animali destinati al mercato alimentare (da qui l’esaltazione del veganismo) alla necessità di ricorrere alla medicina omeopatica, fino al conformismo che quando sei adolescente ti costringe ad allinearti ai trend dei fighetti della scuola per essere accettato, altrimenti sei considerato strambo.
Se non ci va bene qualcosa, se ci vogliamo contrapporre ad un dato Sistema, personalmente preferisco la parola “ribellarsi” a “sabotare”. Il ribelle si oppone al sistema mettendoci la faccia, il sabotatore lo fa nascondendosi e usando gli stessi mezzi meschini dei potenti, che ti fregano subdolamente facendoti credere di essere dalla tua parte per poi sfruttare la loro posizione per fare solo i propri interessi.

P.S.: dato che comunque non riesco mai ad essere cattivo fino in fondo, ho deciso di dare alla Thomas una seconda chance. Un giorno leggerò anche l’Isola dei Segreti, con la speranza che sia solo una bella storia, senza troppo pretese….

P.S.2: ovviamente il titolo non è in codice, è un semplice raptus da tastiera!!!

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PopCo 2010-11-29 10:45:36 Adelina
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Adelina Opinione inserita da Adelina    29 Novembre, 2010
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Il miglior libro della Thomas.

Come preannuncio nel titolo, penso proprio che questolibro sia il migliore di questa scrittrice. La trama è curiosa e divertente, anche se ammetto che i codici che la protagonista riceve, che dalle recensioni che avevo letto pareva fossero il fulcro di tutto il libro, sono lasciati un po' ai margini del racconto.

Se il lettore si aspetta un thriller pieno di codici da svelare e misteri da risolvere, un po' alla Dan Brown, ne rimarrà deluso, ma questo non significa che questo libro non sia degno di lode su altri versi.
Si tratta di un romanzo particolare, degno dello stile della Thomas al quale non sono ancora riuscita a dare una definizione.

Inoltre è molto interessante la parte dove svela i metodi di criptazione dei diversi codici. In sostanza è un libro ben costruito, piacevole e adatto perlopiù ad un pubblico giovane.

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PopCo 2010-02-10 15:07:24 GMGMV
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Opinione inserita da GMGMV    10 Febbraio, 2010

PopCo

Devo dire che all'inizio il libro non mi piaceva per niente ma pian pianino ha iniziato a ingranare. La matematica e le idee sono molto originali. Io adoro la matematica e quindi non ho trovato noiose le descrizioni dei codici o dei teoremi, ha spiegato cose complicate in modo molto sciolto e comprensibile anche alle persone non informate in materia. Lo stile fresco mi ha molto affascinato e anche la storia della protagonista. La caratterizzazione dei personaggi è un po' vaga e non molto intrigante ma non male. Se devo proprio ammetterlo la cosa che mi è piaciuta di più è stato proprio il messaggio finale sulle multinazionali, sulla speranza, che non mi aspettavo assolutamente e mi ha fatto sorridere.
Assolutamente da non perdere.

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I libri dell'autrice e a chi piacciono i numeri
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PopCo 2009-04-20 19:02:18 Serena
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Opinione inserita da Serena    20 Aprile, 2009

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ero scettica in quanto il romanzo precedente mi ha un po' delusa ma questo l'ho trovato decisamente interessante, con una trama ben definita e comprensibile (non come il precedente), interessanti anche le dissertazioni matematiche. Lo consiglierei decisamente... certo, a chi piacciono almeno un po' i numeri!

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PopCo 2009-03-30 16:30:09 Luisa
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Opinione inserita da Luisa    30 Marzo, 2009

Deludente

Non ci si pente mai di aver letto un libro perchè per brutto o noioso che sia qualche cosa resta ed arricchisce la cultura personale, detto ciò concordo con chi ha criticato il precedente libro della Thomas, la protagonista è un caso da manuale di Psicanalisi nonchè antipatica, la storia a tratti di una lentezza snervante riesce comunque a catturare l'attenzione del lettore quel tanto che basta per far si che la lettura proceda. La cosa più bella del libro anche in questo caso è la coloratissima ed originale copertina!

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