Più dolce delle lacrime
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IL SEGRETO DELLA DOLCEZZA DELLE LACRIME
Più che un libro, una poesia. Una storia avvincente e dolcissima che ci porta lontano, inseguendo le radici della protagonista principale, Jo, e gli intrecci di religione,cultura e tradizioni che si assorbono durante la lettura.
Bella la scelta di scrivere i vari capitoli ciascuno con gli occhi di un personaggio in particolare, cosicché si riescono a capire meglio motivazioni e sensazioni di tutti.
Giusta la descrizione di riti e usanze che, pur senza essere edulcorate dalla loro durezza, vengono esposte lasciando spazio al "sentire" di chi vi partecipa, lontano da giudizi e pregiudizi e con quel senso di labile confine tra bene e male che lascia il lettore libero di riflettere senza fretta, perché le cose della vita sono delicate, e non vanno liquidate in poco tempo.
Ottima, infine, la scelta stilistica finale, degna di una scrittrice di grande sensibilità, perché entrare nel sentimento del dolore riconosciuto e condiviso non è una cosa abituale in questi tempi conflittuali. . Un libro da leggere, insomma, un libro che ci porta oltre, insegnandoci che la dolcezza che si nasconde anche sotto l'amarezza
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Il colore degli occhi
Il modo in cui si racconta una storia rivela qualcosa di chi la racconta; il modo in cui la si comprende rivela qualcosa di chi la ascolta. Questa è una storia che nasce un pò in sordina e che cresce strada facendo. La protagonista è Jo, una ragazza americana, con gli occhi color nocciola, che comincia a farsi qualche domanda e che scopre segreti che le cambiano la vita. Va quindi alla ricerca del suo passato, per capire, per sapere, per conoscere, per riequilibrare la sua vita e non solo la sua. Il modo con cui è raccontata questa storia rivela una grande sensibilità dell'autrice ed un grande amore ed attaccamento per la famiglia. Splendido il capitolo in cui viene raccontato il viaggio di Jo in Pakistan, intrecciato con le pagine del diario del fratello scritte durante la guerra in Iraq che ha combattuto. Il modo in cui ho ascoltato questa storia mi ha fatto riflettere, non solo sui valori alla base del romanzo, ma anche su quanto la vita può deviare, e lo ha fatto anche con me, dalla strada che si era progettato di intraprendere.
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LA NATURA CONFUSA E COMPLICATA DELLA VERITÀ
Questo romanzo può essere paragonato a una torta di pasticceria, ben farcita di creme e molto, molto dolce. Troppo dolce e troppo ricca per i miei gusti: non soltanto per l’eccesso di zucchero che rende stucchevoli alcuni dialoghi e il finale, ma anche per la varietà di ingredienti, che “si uccidono” a vicenda e non giovano alla degustazione.
In questa storia ci sono gli schemi tipici del feuilleton, che si presta bene a essere suddivisa in puntate per far affezionare il pubblico: segreti di famiglie allargate, occhi che rivelano paternità fasulle, nuovi legami e vecchi amori, delitti con o senza castighi, grandi riconciliazioni e gran finale lietissimo condito da abbracci e lacrimoni.
Ci sono anche i temi scottanti e molto attuali, che danno spessore e sapore all’intreccio: le guerre con il loro corollario di morte e malattia; gli scontri e gli incontri tra religioni e civiltà; i diritti umani e i diritti delle donne; il dubbio e il dogma.
Temi e schemi molto lontani tra loro, che si combinano a volte con eleganza, altre volte con goffaggine: dettagli inutili, dialoghi che non funzionano e troppe, troppe lacrime zuccherose.
La storia è popolata anche da una gran quantità di personaggi, che confondono facilmente la memoria del lettore. Non ci sono invece, o difettano di coerenza e di profondità, i caratteri dei personaggi. L’autore li inserisce attraverso dialoghi e sguardi incrociati; ma questi espedienti, anche se corretti, non riescono a dar vita ai personaggi, che si perdono nell’eccesso di lacrime e di eventi.
Nonostante gli eccessi, non sconsiglio questo libro per tre motivi: la gradevolezza dello zucchero è soggettiva; i contenuti sono molto attuali; l’intreccio è ben strutturato. Da consumare preferibilmente come dessert;-)