Pierrot amico mio
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Con lacrima (disegnata)
Questa storia ha il sapore dello spettacolo del circo e la stessa poesia, gli stessi elementi felliniani e un po' stereotipati e sempre poetici. Pierrot è il pagliaccio, quello che fa la corte alla bella figliola del proprietario del parco di divertimenti, quello che viene buttato fuori, licenziato e che, per quanto la ragazza è disinvolta, non riesce a avere il facile successo. E' l'innamorato triste, innamorato dell'amore. Assomiglia a Augusto Perez di Nebbia, innamorato delle donne. Forse per questa sua passione così universale e vaga non ha molto successo con la singola maschietta. Carino l'incipit che contrappone i pagliacci ai filosofi. I filosofi sono quelli che prendono la vita con filosofia cioè con ardente materialismo, sono i guardoni del palazzo della risata. Alla loro filosofia da bottegaio è contrapposta la leggera spensieratezza del clown superiore alla vita che prende come uno spettacolo da circo con più poesia, leggerezza e meno serietà.