Piccolo mondo perfetto
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La famiglia che non c’è
Un romanzo a metà tra lo psico-pedagogia e la struggente storia d’ amore, alla ricerca di una famiglia ideale. Due Protagonisti, la giovane Izzy Poole e il dottor Preston Grind, incompleti, insoddisfatti, traumatizzati, addolorati, costantemente rivolti al passato, che inseguono un piccolo angolo di mondo nella fuga dal mondo, un nuovo corso sperimentale ( i dieci anni di durata della famiglia infinita ) vero, vissuto e sofferto, tra variabili sentimentali, frequentazioni assidue e desideri respinti all’ interno di una cerchia ristretta.
Un destino duale condiviso, quello di Izzy e di Preston, il proprio fallimento famigliare, sofferenze e dolorosi distacchi, la solitudine del presente, la scarsa consuetudine alla socializzazione.
Che cos’è la famiglia infinita se non un esperimento sociale a scopo pedagogico, finanziato dalla benevolenza filantropica di una anziana miliardaria, come capo uno psicoanalista reduce da un’ infanzia particolare, il dottor Preston Grind?
Un uomo indotto dai propri genitori, due famosi psicologi dell’ infanzia ( morti suicidi ), a un’ educazione innovativa all’ interno delle mura domestiche, il cosiddetto metodo della frizione continua, una serie di ostacoli esterni posti sul cammino del loro unico figlio per renderlo attivamente consapevole delle difficoltà e imprevedibilità del mondo circostante, pur mantenendo nei suoi confronti una certa vicinanza affettiva.
Un metodo abbandonato agli inizi del nuovo secolo, aspramente contestato dallo stesso dottor Grind, a sua volta impegnato in un nuovo esperimento, la famiglia infinita, nato dall’ idea che alcune famiglie disadattate con figli possano vivere per dieci anni all’ interno di una comunità condivisa, rinunciando al singolo nucleo famigliare in nome di un bene comune e di un nuovo modello educativo per i propri figli.
Izzy Poole è una madre single, il padre del proprio figlio, Hal, suo insegnante d’ arte al liceo, si è suicidato, vive con un padre alcolista, completamente assente, dopo la perdita della moglie e questa possibilità le pare il giusto angolo di mondo dove garantire un futuro a se’ e al proprio bambino.
L’ esperimento durerà alcuni anni, una sorta di villaggio globale in cui condividere tutto, persino i propri figli, un luogo appartato dove fare ritorno, un progetto che rigetta egoismo e particolarismi, tra collaborazione e regole comunitarie in un’ etica condivisa, la possibilità di accedere all’ esterno solo per studio e lavoro.
Ma il tempo destabilizza e a prevalere saranno i desideri individuali, intrecci amorosi destabilizzanti, gli psicologi coinvolti dibattuti sul reale senso dell’esperimento, i discendenti dei finanziatori desiderosi di ottimizzare il denaro devoluto, il dottor Preston Grind combattuto tra un passato in cui ha perso tutto ( moglie e figlio ) e un presente in cui non può cedere all’ evidenza ( l’ attrazione per Izzy ).
È così che un esperimento socio-pedagogico declina in un tormentato intreccio amoroso e in un impossibile legame a due, pena la fine di tutto. Ma ogni fine può non essere definitiva, la famiglia infinita ha donato alle nuove generazioni benefici indiscussi, il dolore vissuto diventa una ripartenza, addentrandosi nei misteri di una nuova vita da condividere.
Un romanzo lieve, che a fronte di un incipit impegnato e preamboli di un certo spessore, naviga in superficie, rigettando qualsiasi significato sotteso. A fronte di una certa scorrevolezza e gradevole colloquialita’, ci si addentra in ripetizioni e scene già viste, nel caotico incedere di teoria e pratica, passato e presente, faticando a capire il reale senso e intento di questa comunità’ che stenta a reggere individualismo esasperato e desiderio di altro, se a prevalere sono questi ultimi, a partire dal tormentato, traumatizzato e irrisolto ideatore dell’esperimento .
Indicazioni utili
- sì
- no