Peter Holtz
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Libera essenza
“ Peter Holts “ è un romanzo picaresco e una parabola su senso di libertà e giustizia sociale che vede il protagonista, partendo da un senso profondo di autodeterminazione e cognizione di se’, indagare il circostante auspicando esiti globali gratificanti.
È un testo ben scritto, che affronta temi socio-politico-economici con satira e leggerezza, un mondo che pone profitto e potere al centro di un sistema distorto indirizzato all’ auto annientamento.
Germania dell’Est, primi anni ‘ 70, Peter, un ragazzino orfano di dodici anni che vive in un collegio, è un convinto assertore della dottrina comunista, un’ idea di eguaglianza sociale che prevede persone aperte, gioiose, istruite, generose, reciprocamente presenti e solidali, non per calcolo, ne’ per qualche vantaggio post mortem.
Ama la dialettica e la pace universale, sogna un futuro come soldato di carriera, le sue idee generano dubbi, astio e sconcerto ma anche seguaci, comprensione, coinvolgimento. Verrà adottato dai Grohmann, colpiti dalla sua onestà intellettuale e avrà una sorella, Olga.
Il futuro sarà impegno politico e conversione al cristianesimo, un Cristiano comunista, il suo motto: responsabilità, socialismo, rivoluzione mondiale e Gesù Cristo.
In un’epoca di cambiamenti che porterà alla caduta del muro Peter perseguirà un obiettivo primario, la giustizia nel proprio paese e nel mondo, auspicando un ampliamento dell’offerta che conservi un senso di identità e non imiti la politica dell’ ovest, semplici beni prodotti attraverso lo sfruttamento.
Eroe un po’ all’ antica e idealista utopico, giovane, lavoratore, con i piedi ben saldi nella chiesa, sempre pronto ad aiutare gli altri, un muratore privo di ambizioni, al servizio della collettività, uno a cui dei soldi non importa nulla, con l’idea di asservire le conquiste della rivoluzione a un progetto di unità nazionale.
A ciò si aggiunge il suo essere un giovane estremamente fortunato, trasforma in oro tutto quello che tocca.
Il nuovo avanza, tutto pare mutare e dissolversi, l’ idea di libertà e benessere spinge la gente a desiderare l’Ovest, è in atto la privatizzazione delle aziende, il passaggio al Marco occidentale, l’ adesione alla Nato, ai principi capitalisti , benessere e beni di consumo per tutti, un sistema economico fondato sul possesso privato dei mezzi di produzione e sfruttamento, un nuovo Occidente, democrazia, libertà, stato di diritto.
Per Peter un dopo imbrattato di presente, un incidente, lo stato di coma, le visite di amici e conoscenti, due genitori, un nome come ha sempre desiderato, anche se non saprà più cosa desiderare.
Ci sarà chi lo spingerà a pensare a se’ stesso sfruttando il momento, gustandosi le cose, trattandosi come un amico e non solo come un porta bandiere o uno ostaggio, è difficile trovare il proprio posto nella società in un’ epoca in cui le battaglie si svolgono in modo così confusamente contraddittorio.
La libertà economica precondizione per giungere alla libertà politica, un’ azione fondata sul principio degli affari, ribaltando le teorie Marxiste, partire dai bisogni delle persone, il denaro come produttore di giustizia, il grande motivatore, il contrario di quello che Il protagonista ha sempre pensato.
il nuovo Peter avanza, immobiliarista, gallerista, imprenditore di successo, accumulatore seriale di denaro, indirizzato verso una folle corsa al successo.
Ma comunismo e capitalismo non potranno coesistere in un sistema che poggia su fragili fondamenta e destinato al fallimento, il denaro genera altro denaro, gli investimenti sfruttano la povertà altrui, le relazioni personali si sgretolano.
Ed allora una nuova idea, folgorante e salvifica, la distruzione del denaro in eccesso, interessato solo ad auto riprodursi. Peter non desidera la denuncia ma la purificazione, l’auto purificazione del capitalismo.
L’ arte, in questo contesto, pare essenziale, non come produttrice di sterile ricchezza privata, ma vissuta dall’
interno, in uno spettacolo auto generato di distruzione del proprio denaro che generi purificazione e imitazione nel pubblico stesso, trasformandolo in attore protagonista.
Il futuro genererà il primo detenuto economico, per la società un “ folle “ pericoloso e inconcludente, valutato per le proprie parole e per gesti ritenuti “ malattia “, al di fuori della morale imperante, laddove non può subire una condanna penale, per alcuni un esempio da imitare, per qualcun altro un amore in cui riconoscersi, ai propri occhi un povero finalmente felice.