Persepolis
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Opinioni inserite: 7
Ottimo per i ragazzi e giovani adulti
Non voglio essere dissacrante. La mia opinione è quella di una donna delusa.
Lessi "Persepolis" la prima volta a 16 anni. Vidi il film. Me ne innamorai. Persepolis era annoverato come uno dei miei film preferiti.
L'anno scorso girovagando per le librerie ho trovato un'edizione economica di Persepolis, l'ho ricomprata e l'ho riletta. Ed è stata una delusione, ora vi spiego perchè:
Come già elencato in altri commenti, sappiamo che la storia è quella autobiografica della protagonista, nata e cresciuta in Iran a cavallo della rivoluzione. I genitori la spediscono a studiare in Austria per sfuggire la dittatura sanguinaria, e lì entra in depressione, prova la solitudine e l'emarginazione. Il resto non ve lo dico, la storia merita, è molto bella.
Ma lei. Quando lessi per la prima volta Persepolis Marjan mi sembrava un'eroina. Sono passati più di dieci anni da allora, con tutte le vicissitudini della vita adulta. E quando la me adulta ha riletto Persepols non vi ha trovato un'eroina, ma una ragazza dell'Iran benestante spedita a studiare in Europa. Una ragazza viziata, lasciata allo sbaraglio.
Ne ho trovato un libro molto concentrato su di sè e sul suo dolore, quando spesso accenna poco a personaggi secondari che secondo me invece sono bellissimi e profondi, come suo zio, o i suoi genitori.
Insomma, pensavo fosse un'eroina, ma in tutto quel sangue e in quel clamore lei si è rivelata una ragazza un po' "vittima", quando per tutto il tempo è sempre stata lontana dall'orrore.
Insomma, 10 per il libro, 6 per la protagonista.
ESSERE LIBERI
Ho sempre, erroneamente, creduto che i fumetti non fossero altro che supereroi e manga scritti per adulti che non volessero crescere … quanto tempo stupidamente perduto! Questo libro mi ha fatto cambiare completamente idea e mi ha aperto ad un nuovo mondo fantastico che voglio condividere con voi. Perché i fumetti sono anche altro rispetto a Superman, Spiderman e Naruto (senza togliere loro nulla, sia chiaro!). Ho scoperto quest’opera per caso in biblioteca e me ne sono completamente innamorata. Si tratta, fondamentalmente, di un’autobiografia della vita dell’autrice stessa, Marjane Satrapi, dalla nascita all’età adulta.
La protagonista, Marj, nasce, cresce e trascorre la sua infanzia in Iran. È una bambina intelligente, ama la lettura e la storia, frequenta un collegio bilingue e vive in una famiglia progressista, in cui le donne sono trattate al pari degli uomini. Tutto scorre liscio, fin quando nel 1978 ha inizio la rivoluzione, una rivoluzione islamica che muterà profondamente la vita della ragazzina, abituata a prosperità e benessere economico, abituata ad agire secondo la propria volontà ed il proprio interesse. Marj si troverà a vivere in un paese non più adatto alle donne ed ai suoi standard, sarà costretta ad indossare il velo, a regolare il proprio linguaggio senza potersi più esprimere liberamente, il suo spirito sarà soffocato, ma solo superficialmente. Perché dentro la sua cameretta continueranno a risuonare le note degli Iron Maiden, lei continuerà ad indossare lo smalto e truccarsi ogni qualvolta le sia possibile e comprare, anche illegalmente, abiti non concessi dal regime.
Ad un certo punto la situazione inizierà ad incrinarsi, perciò i genitori decideranno di mandarla in Austria, ospite presso un’amica, pensando di farle del bene. In realtà Marj non troverà quella modernità che si aspettava dall’occidente, subirà un profondo shock culturale e si sentirà sempre un po’ fuori posto in un mondo che non le appartiene totalmente, lontana dai suoi cari.
Il coraggio e la forza narrati da questa donna sono invidiabili. Marj non si piega, e se lo fa è solo per tenersi a galla, il suo orgoglio e il suo intelletto sono troppo grandi per abbassarsi a certi livelli. Nonostante si tratti di un fumetto, i momenti difficili e duri non mancano, la carica emotiva è molto forte, ma gli insegnamenti che si possono trarre da quest’opera sono infiniti. Marj insegna a tutte le donne ad essere libere, perché il velo sia una scelta, non un’imposizione, perché le donne possano esprimere la loro opinione e perché questa opinione sia ascoltata e accolta, tanto quanto l’opinione del sesso maschile.
Una lettura assolutamente consigliata a tutti, che credo non deluderà nessuno.
« Perché il regime aveva capito che una persona che usciva di casa domandandosi:
“ Avró i pantaloni abbastanza lunghi?”
“Sará a posto il foulard?”
“Si noterà che sono un po’ truccata?”
“Mi frusteranno?”
Non si chiedeva più:
“Dove andrá a finire la mia libertà di pensiero?”
“Potró mai esprimermi liberamente?”
“Vale la pena continuare a vivere?”»
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Non un semplice libro a fumetti
Rileggo questo libro almeno una volta l'anno, per ricordare quanto questo mondo sappia essere violento, iniquo e perso nel proprio egoismo.
Che lo definiate romanzo o autobiografia, resta comunque un'istantanea precisa di com'è cambiato il medioriente nel giro di trent'anni e di come sia per uno straniero "sentirsi straniero anche a casa propria".
In una realtà come la nostra in cui non abbiamo ancora trovato un equilibrio con i migranti, la Satrapi ci ricorda che sono persone, da cosa sono spinte, cosa lasciano e cosa trovano.
Per quanto riguarda lo stile, non fatevi fermare dal fatto che sia un "fumetto": come ha spiegato la stessa Marjane a Cannes durante la premiazione del film omonimo, la scelta delle immagini è stata immediata e guidata dalla volontà di trasmettere in modo crudo e immediato la realtà in cui la piccola Satrapi è cresciuta e diventata donna.
Un applauso va fatto, inoltre, all'enorme coraggio e forza dimostrati sia dalla famiglia che da Marjane stessa.
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Pugno grafico
Marjane Satrapi conosce la morte, la perdita e la paura fin da piccina, raccontando ivi la sua vita e, al tempo stesso, un passaggio tragico e sanguinario della storia dell’Iran, suo paese d’origine: dalla caduta dello scià all’instaurazione del regime islamico - teocratico, detentore di un potere totalitario e oppressivo che mal si addice al carattere ribelle e vivace della protagonista che, a causa di ciò, si trasferirà a concludere gli studi liceali nella più liberale Austria.
I problemi purtroppo non mancheranno nemmeno lì: Marjane, da già indipendente e forte ragazzina, diventerà donna, incontrerà amici e una società di usi diametralmente opposti ai propri, vivrà i primi amori e, più di ogni altra cosa, si confronterà con se stessa, cercando di non dimenticare chi è veramente e da dove viene, assorbendo quella che credeva una liberazione per poi risputarla, domandandosi se sia meglio la vita lì o in Iran e quale futuro potrà mai aspettarla. Se sia peggio il disagio di non sentirsi parte del mondo o di sentirsi lontana da una terra che, seppur devastata da guerre, morte e rigide restrizioni, è pur sempre una culla, parte dell’identità, una casa dove la famiglia ti aspetta.
I disegni relativamente stilizzati, dai contorni dolci e curvillinei, contrastano nettamente con tutta la brutalità, la violenza e le privazioni narrate in questa graphic novel, dove ogni tratto di inchiostro è un pugno in un occhio. Le immagini parlano più delle parole e rimangono a lungo nella mente, come se fossero state impresse con uno stampo.
L’arte e la letteratura si uniscono in questa danza tetra, condita da ironia, sensibilità, speranza e coraggio. Una prova d’autrice davvero lodevole, che aiuta a guardare la realtà con altri occhi. Che aiuta a perdonare ma non a dimenticare.
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Per non dimenticare
Ho letto molte biografie e autobiografie. Quando le leggi sai già cosa ti puoi aspettare; ci possono essere delle curiosità non conosciute o delle parti così toccanti che non potevi pensare di trovare, ma in linea generale ti trovi un racconto di una vita. Quando ho deciso di leggere “Persepolis” invece quello che mi sono trovata davanti non potevo minimamente immaginarmelo.
Marjane Satrapi è nata in Iran nel 1969 ed oggi vive a Parigi. Ha deciso di raccontare la sua storia per rendere giustizia al popolo iraniano perché per colpa di una parte degli estremisti, tutto il suo popolo è stato catalogato come “terrorista”.
Fin qui sembra tutto nella norma, quante persone hanno un trascorso simile al suo, ma, non ho ancora spiegato il lavoro di questa donna. La Satrapi è un’illustratrice ed ha deciso di rendere la sua vita un fumetto. Non amo i fumetti, ho solo un bellissimo ricordo del mio “Topolino” che leggevo da piccola, per il resto non mi sono mai appassionata al genere. Inizialmente scettica, mi sono invece trovata a leggere e sfogliare le pagine con voracità; quello che leggevo ma soprattutto vedevo mi ha colpito.
Satrapi affronta il cambiamento del suo paese, come nell’arco di poco tempo la libertà di ognuno è stata diminuita e la donna si è ritrovata in un mondo “nuovo”. In cui intere famiglie fuggono oppure per offrire un futuro ai figli li mandano all’estero. In cui oggi hai tutto e domani non hai niente. In cui pensi che il male sia uno e poi invece capisci che non era quello. In cui una bambina, poi diventata donna ha dovuto affrontare tutto questo.
L’intento dell’autrice, che come dicevo prima ha realizzato anche i disegni, è quello di “Si può perdonare ma non si deve dimenticare” e che “di tutta l’erba non si fa un fascio”.
Sono molte le edizioni di questo romanzo, io ho avuto la fortuna di leggere l’ultima ovvero quella del 2014 che è la nuova edizione integrale. Coinvolgente, forte e riflessivo. Lo consiglio sia per l’idea originale dell’autrice sia per la portata del suo messaggio.
Buona lettura!!
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Letteratura disegnata
Persepolis è la dimostrazione che si può far letteratura e raccontare le condizioni di una popolazione attraverso il quota diano e l'uso minimalista della china. E' affascinante la doppia linea narrativa, da un lato la crescita e la maturazione della protagonista, dall'altra la repressione di un popolo sotto il tallone della teocrazia. Questa affascinante opera prima ha ricevuto in Francia un premio letterario.
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I colori del bianco e nero
Uno spaccato della quotidianità iraniana inaspettato raccontato da una donna. Le chine, dapprima semarano troppo semplici e le differenze fra una tavola e l'altra spesso sono minime, ma andando avanti con la lettura il perfetto equilibrio fra semplicità dei disegni e immediatezza dei testi, fanno di questo fumetto una lettura preziosa per chi vuole capire l'Iran di oggi.
Godibilissimo.