Perdonami, Leonard Peacock
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
CAPIRE LEONARD
Conoscere Leonard era tra le mie priorità già da parecchio tempo, avevo segnato il libro su un foglio e mi dicevo che prima o poi lo avrei comprato. Invece questo Natale eccolo tra i pacchettini regalo, un libro inatteso ma tanto sperato. Così tanto tempo per averlo e in così poco tempo l'ho terminato. Sì, perchè questo libro è incalzante, ti trasporta nel mondo di Leonard in maniera prepotente ed è impossibile lasciarlo sul comodino per troppo tempo. Così l'ho praticamente divorato!
Facciamo la conoscenza di Leonard, un adolescente il quale, il suo solo scopo, è quello di seguire gli adulti e vedere se in realtà vale veramente la pena diventare grandi.
Nella sua vita sono poche le persone alle quali veramente tiene nel cuore, alle quali vuole fare un regalo prima di decidere di sparare a lui e al suo ex migliore amico.
La vicenda si svolge durante una giornata, nella quale Leonard ci vuole far capire che in realtà non vorrebbe morire, vorrebbe solo amore, vorrebbe essere consigliato, capito, ma i genitori in questo non ce la possono fare essendo genitori assenti nella sua vita.
Solo poche persone sanno guardare il suo sguardo e leggergli nel profondo degli occhi e solo uno in particolare potrà veramente salvarlo.
Ma davvero ci riuscirà? Farà capire a Leonard che vale la pena vivere, o per lo meno provarci?
E perchè il ragazzo vuole sparare non solo a sè stesso, ma anche al suo ex migliore amico?
Quale segreto si cela dietro la sua vita?
Un libro che svela le paura più profonde di un ragazzo qualsiasi, un ragazzo che non accetta di diventare grande perchè osservando i suoi genitori non ha certo un bell'esempio di amore. Leonard tenta in tutti i modi di farsi capire, di cercare aiuto nelle persone in cui crede e sarà forse questa forza che potrà salvarlo? Un libro che davvero entra nel cuore delle persone.
"Ci sono tante persone per cui vivere. Nel tuo futuro ci sono tante cose buone che ti aspettano. Leonard, ne sono sicuro. Non hai idea di quante persone interessanti conoscerai quando il liceo sarà finito. In questo preciso monento la tua compagna di vita, il tuo migliore amico, la persona pi meravigliosa che conoscerai mai è seduta in qualche altro liceo e aspetta di diplomarsi e di entrare nella tua vita...magari prova le stesse cose che provi tu, magari fantastica di incontrare una persona come te e spera che tu sia abbastanza forte da arrivare al futuro dove vi incontrerete."
Indicazioni utili
Soli in mezzo a se stessi
Mi guardo intorno in camera e sono sopraffatta da libri impegnativi, Joyce Dostovjesky Hemingway Wolfe Woolf Kerouac mi guardano da vari angoli della stanza dove sono ammonticchiati in modo assai precario in attesa di ricevere finalmente le mie attenzioni. E fortuna che ho solo una minuscola stanzetta dove custodire i miei preziosissimi tesori. Ecco dunque che mi ritrovo a selezionare un nuovo libro da leggere tra i molti che mi osservano silenziosi da ogni dove e l’occhio mi cade sul fidatissimo Kobo, altro luogo (digitale questo) dove accatasto libri su libri. Tra i tanti scelgo Matthew Quick convinta che possa darmi una lettura scorrevole e poco impegnativa con cui regalarmi una pausa dopo aver affrontato “Il piacere” del carissimo D’Annunzio. Ebbene resto sconvolta fin dalle prime pagine, sì lo sapevo che si trattava di un’adolescente depresso ed estremo ma non ero preparata a tanta angoscia fin dalle primissime pagine. Ho il magone fin da quando Leonard si tortura la chioma per regalarla a una madre assente ed egocentrica a cui è concessa una sola misera apparizione nel racconto, a lei che tanto ama essere al centro della scena con le sue fashion-creazioni. Ecco dunque che sto maledicendomi per aver scelto un libro tanto triste quando, continuando la lettura, i toni pian piano si smorzano pur restando dannatamente tragici. Certo Leonard Peacock è un diciottene tanto solo quanto intelligente, il suo unico vero amico è un anziano tossitore professionista con cui condivide la passione per i film di Bogart. Il padre è chissà dove nascosto o forse morto e la madre è ancora più lontana che se fosse scappata via insieme al padre, un adolescente americano che non nutre la benchè minima speranza per il futuro.
Eppure Leonard ci ha provato tante volte a trovare un motivo per tenere duro ma proprio nessuno riesce a dargli un solo granello di entusiasmo per quella che potrebbe essere la sua vita tra pochi anni. Tra gli adulti che segue abitualmente al lavoro (un atteggiamento molto strambo, in effetti!) non ne ha mai trovato uno che fosse felice, la grande utopia di ogni ragazzo: crescere ed essere felice! Ma sarà davvero possibile? Sembra di no. I pendolari sono tutti ugualmente frustrati e infelici, Leonard lo vede e proprio per questa mancanza di felicità riscontrata nell’età adulta trova il coraggio di preparare fin nei minimi dettagli un piano disperato e violento per porre fine alle sue sofferenze.
Quick ci fornisce una panoramica della sofferenza adolescenziale, vittima dell’indifferenza degli adulti ancor più che dell’indifferenza dei coetanei e lo fa attraverso un giovane che si sta affacciando alla maturità anagrafica, più sveglio dei suoi compagni e forse anche per questo il più solo di tutti. Un giovane che risente delle tante perdite che ha avuto e a cui nessuno ha dato importanza, che potrebbe fare grandi cose nella vita se solo non gli avessero risucchiato tutta la speranza. Un giovane la cui depressione non deriva dai rifiuti di amici e genitori o almeno non solo, Leonard avrebbe forse potuto accettare un padre che lo abbandona e una madre che lo dimentica perfino nel giorno della sua venuta al mondo ma dietro a tutto questo troviamo altro. Alla fine di una lunga e profonda giornata scopriamo il dramma che si cela nella vita di Leonard, un segreto che nessuno dovrebbe custodire tanto a lungo, che lo fa sentire sbagliato e per questo rifiutato da tutti. Lo sa che ciò che è successo è terribilmente sbagliato ma a chi dirlo? Chi riuscirebbe a credergli? E se fosse ormai troppo tardi?
Ecco allora che tutto si chiude nella messa in evidenza della profonda solitudine che aleggia intorno ad ogni singolo adolescente, la totale mancanza di fiducia nel prossimo che porta sempre conseguenze negative e distruttive per se stessi e per gli altri. Con Perdonami, Leonard Peacock Matthew Quick non vuole narrarci una storia strappalacrime (di lacrime proprio non ne sono scese) ma metterci in guardia, noi adulti, sul male che possiamo fare nella nostra inattività. In un’epoca in cui le scuole sono teatro di efferrati delitti Quick ci ricorda che è nostro compito tener viva la speranza nel genere umano come insegna Herr Silverman.
Indicazioni utili
Difficile crescere, ma anche essere adulti..
C'è un ragazzo Leonard Peacock, che nel giorno del suo diciottesimo compleanno, mette nello zaino una pistola p38 con cui suo nonno aveva ucciso un nazista durante la seconda guerra mondiale. La porta con sè a scuola perchè ha deciso di uccidere il suo ex migliore amico Asher Beal, il bullo della scuola che prende sempre in giro Leonard ed il suo unico amico Baback, un ragazzo di origine iraniana che suona divinamente il violino. Leonard pensa che se Asher è un pessimo elemento da giovane, lo sarà anche da adulto, mentre lui non diverrà mai adulto perchè dopo aver ucciso Asher rivolgerà la pistola contro di sè. La vita per Leonard non significa niente, perchè lui dovrebbe festeggiare? Suo padre ex componente di una band, s'è nè andato di casa per ignota destinazione; sua madre lo ha lasciato a casa da solo per inseguire il suo sogno a New York di fashion designer, dimenticando anche di chiamarlo per fargli gli auguri. Questi sono gli esempi che Leonard ha avuto, due persone che si sono buttate per così poco, prendendo a calci il loro matrimonio. Lui abitante nella provincia americana, non ha grandi sogni e cerca di capire il mondo degli adulti, seguendoli mentre si recano al lavoro, tutti vestiti allo stesso modo, giacca e cravatta con la valigetta ventiquattrore in mano. Li vede sempre tristi, mai nessuno che fischietta, mai una conversazione tra loro, un sorriso. Pensa che al ritorno saranno contenti di tornarsene a casa loro, ognuno con la propria famiglia, invece no stesso sguardo. Lui non vuole fallire, ma non sa come fare ad evitare il fallimento, per questo ha deciso di farla finita, portandosi nell'altro mondo anche Asher. Leonard nello zaino oltre alla pistola, mette un regalo per coloro considera "amici". Uno per l'ottantenne Walt, fumatore incallito e amante dei film di Humprey Bogart. I due conoscono tutti i film con relative battute a memoria, e a volte per parlare utilizzano il linguaggio dei film; l'altro per Baback l'iraniano che purtroppo col passare degli anni si sta americanizzando; poi Lauren una ragazza di cui Leonard si è invaghito; e Herr Silverman, il suo insegnate di Storia dell'Olocausto, che spinge i ragazzi a ragionare fuori dagli schemi mentali preordinati, ma riesce a far breccia solo su Leonard spingendolo a scrivere "Lettere dal Futuro". Lui dissemina nella giornata indizi, sperando che qualcuno carpisse il suo segreto, desidera che qualcuno si ricordasse che oggi è il suo compleanno, invece niente. La sua vita è un intreccio di esempi umani scadenti, aspirazioni infantili.
Leonard fa veramente tenerezza, obbliga a spingere lo sguardo avanti ai suoi coetanei e costringe gli adulti a guardare indietro per osservare le loro colpe da vicino insegnando cosa sia la pietà e il perdono.
Storia che mi ha creato personalmente un groviglio di emozioni.