Pellegrino sul mare
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Più che l'amor potè il digiuno
Di questo romanzo mi è piaciuta molto la scrittura e molto poco la storia. Un marinaio ex prete, Giovanni e un pellegrino si incontrano e simpatizzano su una nave pirata. L'ex prete racconta all'altro la sua vita segnata dalla grande passione per una donna. La passione, nata per una donna velata, dentro un confessionale se non fosse descritta in modo così bello potrebbe essere quasi comica: lui che dopo la notte di passione vede per la prima volta l'amata riscontrando baffi, una certa età e tette cadenti. Il resto per fortuna non era male, poteva andargli peggio. Lei si rende conto che lui non è l'amato di cui porta al collo la foto su un medaglione. Dopo un attimo di sconcerto passa al Beh meglio che niente. La relazione prosegue dopo lo svelamento reciproco, nonostante tutto e senza nessuna tenerezza.
Qualcuno potrebbe parlare di grande passione, certamente, ma potrebbe trattarsi di una più prosaica grande fame. Devo dire che il romanzo Barabba è un'altra cosa, un milione di volte più bello. Di questo ho apprezzato solo lo stile.
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