Narrativa straniera Romanzi Patrimonio. Una storia vera
 

Patrimonio. Una storia vera Patrimonio. Una storia vera

Patrimonio. Una storia vera

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

Protagonista è Herman Roth, il padre di Philip. Herman è un vedovo di ottantasei anni, agente di assicurazioni in pensione, conosciuto un tempo per il suo genio, la sua forza e il suo fascino, che ora lotta contro un tumore al cervello. Colmo di amore e attenzioni, di ansia e terrore, Philip accompagna il padre in ogni momento di questa enorme esperienza, lungo il calvario di una dilatata agonia. Il figlio condivide l'umore e le miserie che il malato è costretto a subire - consulti medici, l'orrore del decadimento fisico, l'attesa inumana della separazione finale. Una elegia della paura e della compassione, l'estremo atto di un amore filiale.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 3

Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
4.0  (3)
Contenuto 
 
4.7  (3)
Piacevolezza 
 
4.0  (3)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Patrimonio. Una storia vera 2019-07-17 11:38:54 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    17 Luglio, 2019
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un lungo addio

Dire troppo, in letteratura e nell'arte in generale, rappresenta un grosso limite. E' di gran lunga preferibile il troppo poco, che può invece aprire porte all'immaginazione, al fascino della sfumatura, alla ricchezza delle interpretazioni.
Qui, sia chiaro, l'autore si attesta a un discreto livello letterario; ma quando si legge P. Roth le aspettative sono spesso altissime.
Penso che lo scrittore, nel voler 'dire tutto' , corra il rischio di un relativo appiattimento.


Vengono raccontate le vicissitudini che la grave malattia dell'anziano padre comporta e, nel contempo, le ripercussioni che esse proiettano sul figlio famoso scrittore.
Tutto è rappresentato con una certa (per me, troppa) meticolosità. Ciò, unito alla visione piuttosto convenzionale 'da Americano medio' in cui lo stesso Io-narrante pare imbrigliato, depotenzia a tratti le potenziali emblematicità che avrebbero potuto aprire ad orizzonti di più ampio respiro, a quelle profondità esistenziali di cui talvolta la letteratura riesce a farsi interprete.

Un romanzo autobiografico, dunque, che riguarda un breve ma intenso periodo nella vita del narratore.
Quasi a rimarcare tale aspetto, il sottotitolo "Una storia vera", benché si sappia che in letteratura 'tutto è vero e tutto è falso' .

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...

P. Roth
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Patrimonio. Una storia vera 2013-12-08 04:28:16 diogneto
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
diogneto Opinione inserita da diogneto    08 Dicembre, 2013
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

un viaggio nel dolore

contiene spoiler!

Leggere questo libro, Patrimonio di Philip Roth -1991 [tradotto in italiano nel 2007 ed edito da Einaudi] è come fare un viaggio in un pianeta sconosciuto ai più ma che, per forza e per amore, tutti, una volta nella vita, devono visitare.

Il rapporto padre figlio viene qui letto e sviscerato nella reale condizione di Philip il quale si trova a dover affrontare la malattia di suo padre Hermann che, oramai 86enne ma in piena forma, deve combattere contro un nemico invincibile: un tumore al cervello!

Il racconto si nutre dei flash back che portano, l’io narrante Philip, a ripercorrere buona parte della vita famigliare sottolineando con vigore sia l’ascesa del padre, che da migrante ebreo riuscì a ritagliarsi una fetta di “sogno americano” diventando un pezzo grosso in una compagnia di assicurazioni, sia le radici ebraiche della famiglia! Anche se, in quest’ultimo caso, queste sono vissute più come radici culturali che cultuali.

Il viaggio che facciamo con Philip è duro e concreto, non si perde in sofismi, psicologie o flosofie! Parte dalla radice e torna alla radice senza lasciare spazi vuoti da colmare se non quello di una assenza alla quale, nella vita, tutti siamo sottoposti.

Il finale lascia con l’amaro in bocca ripresentando, il rapporto padre figlio, nella sua peculiarità più “famigerata” quella dell’eterno giudizio-confronto… il fatto di essere sempre sottoposti al giudizio del padre, infatti, lascia Philip concludere questo romanzo autobiografico con l’apparizione onirica del defunto padre che lo accusa di averlo seppellito con il vestito sbagliato [l'ultimo dubbio di Philip era se vestirlo o avvolgerlo in un sudario, secondo la tradizione ebraica, (non vi svelo la scelta dello scrittore lasciandovi la suspense)].

Questa visione, che non mi appartiene, penso sia frutto della generazione che ci precede e che, nella figura del padre, vedeva un “giudice” e dove i ruoli da vivere, e da interpretare, erano stretti e scritti su copioni di secoli.

Vi lascio, ora, proprio con il finale nella speranza che le sensazioni di questo libro possano essere lette e condivise nella sua parte più profonda e porti ad una riflessione libera e feconda:

[parte dal sogno fatto] “
Al mattino mi resi conto che aveva inteso alludere a questo libro, ce, in carattere con l’indecenza della mia professione, avevo continuato a scrivere mentre lui era malato e moriva, il sogno mi diceva che, se non nei miei libri o nella mia vita, almeno nei miei sogni sarei vissuto in eterno come il suo figlio piccolo, con la coscienza di un figlio piccolo, come lui sarebbe rimasto vivo non soltanto come mio padre ma come il padre, per giudicarmi qualunque cosa io faccia.

Non devi dimenticare nulla.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Patrimonio. Una storia vera 2007-11-22 19:47:46 enrico78
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
enrico78 Opinione inserita da enrico78    22 Novembre, 2007
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Consigliato

Ho letto tutte le opere di Roth disponibili in italiano. Questo romanzo è nuovo per il nostro mercato, ma è stato scritto parecchi anni fa, nel periodo a mio avviso migliore dello scrittore statunitense. Sin dall'inizio il libro mi ha convinto, il ricordo della scoperta della vera natura della malattia del padre è molto toccante. A mio avviso è il migliore romanzo di Philip Roth, a pari merito con L'animale morente. Lo stile al solito non è proprio fluido, ma nemmeno pesante come ad esempio in Pastorale Americana. Da leggere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Everyman e L'animale morente dello stesso autore
Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T