Paranoid Park
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Quando si è obbligati a crescere
Nessuno di noi vorrebbe crescere, nel senso di maturare veramente; vorremmo essere tutti dei Peter Pan alle prese con le piccole cose belle della vita.
Vorremmo amare ed essere amati, divertirci senza far male a nessuno, mangiare e non ingrassare, crescere figli perfetti senza bisogno di educarli.
Invece non è così e Alex, adolescente di 16 anni, inizia ad intuirlo quando vede il matrimonio dei genitori andare a rotoli, ma presto dovrà fare i conti con una faccenda ancora più grande e devastante: una morte, quasi un omicidio, un segreto da non raccontare a nessuno.
E allora il mondo non è più bello, non è più la piatta e rassicurante monotonia della provincia americana, tra pomeriggi nei Mall e compiti in classe studiati tra un cazzeggio e l'altro.
Alex ha deciso di andare oltre, di andare al Paranoid Park, il posto dei reietti, della mala gioventù, e ha pagato la libertà di un giro sullo skate con la solitudine, perchè lui non è un punkabbestia, è un ragazzino benestante cui non è permesso sbagliare.
E così, non può far altro che fingere che vada tutto bene, come fanno un po' tutti gli adulti.
E come fanno un po' tutti gli adulti, si lascierà vivere, farà l'amore senza desiderarlo, bacierà senza volerlo e parlerà senza dire niente.
A salvarlo, la verità, l'autenticità, il coraggio di raccontare ed essere se stesso.
Con qualcuno ad ascoltarlo davvero, senza pregiudizi, senza giudicare.
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schiacciati dal senso di colpa ...
Mi sono immedesimata nella storia di questo ragazzo, uno skater un po' fighetto, alle prese, non solo con il divorzio dei genitori, la prima volta e l'incomunicabilità tra maschi e femmine, ma anche con un omicidio compiuto per legittima difesa.
Molto mi è piaciuta l'evoluzione che ha avuto in lui il senso di colpa e come tutto si è sposato con la quotidianità di un adolescente fino a rendere il dolore, per quanto commesso, un qualcosa che il tempo può far dimenticare, pur modificando le persone nella loro essenza più intima.
Mentre le indagini andavano avanti non approdando a niente, si creavano delle aspettative che il finale, fresco e disatteso, non ha del tutto deluso.
E' stato un piacevole passatempo!
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"Come fare, però, a sopportare un peso del genere?
Alex è appena un ragazzo, sedici anni, una vita tutta da vivere. Una vita che, però, rischia di essere troncata il 17 settembre.
Tutto inizia con la passione per lo skate, da cui Alex non si separa mai. Lo usa in città, dietro alla scuola, fuori da casa.. e insieme a lui Jared.
L'ultima settimana dell'estate, un giorno che eravamo in giro per Portland, Jared mi propose di andare a fare un salto al Paranoid Park. Io all'inizio non risposi nulla. Ne avevo sentito parlare, ovviamente, ma non avevo mai minimamente pensato di andarci. Ero convinto di non essere all'altezza, ma Jared, quando glielo confessai, scoppiò a ridere: «Nessuno è mai veramente pronto per il Paranoid Park.»
Al di là di tutto, la serata al Paranoid Park si rivela eccitante, e due settimane dopo Alex e Jared decidono di tornarci, ma Jared gli da buca, e così Alex ci va da solo.
Tutto accade in fretta, al buio, con il cuore che batte forte nel petto.
Un colpo, un incidente.
Una guardia giurata muore, e Alex scappa.
Con la paura di essere scoperto, la confusione nella testa e il dolore nel cuore Alex dovrà scegliere cosa fare: vivere con il senso di colpa? Consegnarsi alla polizia o aspettare che lo scoprano? Qual'è la scelta giusta?
Citazioni:
"Come fare, però, a sopportare un peso del genere? Stringere i denti? Forse sì. Forse era proprio questa la vera prova di forza. Forse per dimostrare di essere uomini bisognava fare proprio così: tirare avanti nascondendo i più orribili segreti. Ecco perché certi adulti avevano un'aria ridicola. Non avevano mai dovuto sopportare un peso del genere. Non avevano mai sentito quella responsabilità. Non si erano sottoposti alla prova, non si erano dimostrati uomini: erano solo ragazzini travestiti da adulti."
"Il problema dei segreti è proprio questo: ti fanno impazzire. Davvero. Ti isolano. Ti separano dalla tua tribù. E alla fine ti distruggono. A meno che tu non sia forte, fortissimo."
E voi, siete pronti per il Paranoid Park?
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Si legge tutto di un fiato
Segnalo questo libro perché è un romanzo fresco, forte e che si legge tutto di un fiato.
Scritto in prima persona da un adolescente che porta dentro di sé un grosso peso, apre al lettore uno spaccato di vita molto realistico. Un mondo fatto di adolescenti con passioni vere, con sentimenti veri vissuti con l'ansia ed il senso di ineluttabilità tipici di quell'età.
Nello stile, l'autore a me ha ricordato Dostoevskij, non a caso citato prima del romanzo.