Paradiso amaro
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Kaui Hart Hemmings è nata e cresciuta alle Hawaii. Dopo aver pubblicato su riviste come «Zoetrope» e «Best American New Voices», ha esordito nella narrativa con House of Thieves, una raccolta di racconti acclamati dal pubblico e dalla critica. Attualmente vive a San Francisco con il marito e la figlia.
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aprire gli occhi, vedere...
Matt King, avvocato, padre di due figlie, una quasi ventenne l’altra ha dieci anni, rispettivamente Alex e Scottie.
Joanie, è in coma, un incidente in mare, lascia Matt ad accudire le figlie; proprio lui, che della propria prole non conosce nessuna abitudine .
Un vero padre imbranato.
Da quanto si evince dal romanzo nemmeno la madre era degna di tale appellativo, troppo occupata nelle sue attività sportive estreme e a pensare a se stessa.
Matt, erede di una principessa Hawaiana, e di un Europeo, deve decidere se vendere una specie latifondo ereditato dalla famiglia, suddiviso in un’infinità di quote appartenenti a parenti vicini e lontani .
Diciamo che la terra non è solo terra, ha un messaggio dentro di sé, è la terra della nonna Hawaiana,
se sarà venduta, ci saranno speculazioni e non sarà più degli Hawaiani.
Il suo lavoro lo tiene da sempre impegnato e lontano dalla famiglia, che come spesso accade si considera un bene acquisito e non bisognoso di cure e attenzioni.
Un padre che si improvvisa genitore full-time , e con grande intelligenza riesce in tempi stretti a comprendere le figlie.
Un marito , tradito, che scopre l’amore per la compagna superando il suo risentimento per far si che Joanie
Riceva un addio da tutti coloro che l’hanno amata.
L’autrice scrive in modo semplice e scorrevole, ma non l’ho trovata così ‘’rivelazione’’come pubblicizzato.
Diciamo che per la prima metà del romanzo ho avuto più volte il desiderio di mollare lì alla pagina in lettura , tanto mi infastidiva la scarsa responsabilità dei due genitori.
Poi le cose sono migliorate e la storia mi ha coinvolto di più.
Confesso che non è il mio genere, non l’avrei acquistato,
ma se vi capita leggetelo, in fondo non è male, ha un grande messaggio dentro.
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“Paradiso amaro” di Kaui Hart Hemmings - commento
Da questo romanzo della scrittrice hawaiana Kaui Hart Hemmings è tratto il celebre film che ha per protagonista George Cloney.
Matt King è un avvocato che discende da una principessa: “Ho delle questioni ereditarie da risolvere. Appartengo a una di quelle famiglie hawaiane che deve il proprio patrimonio alla fortuna e ai defunti. La mia bisnonna era una principessa. Un’oligarchia decideva a chi apparteneva la terra, e alla mia bisnonna ne spettava parecchia.”
Sua moglie Joanie è stata una modella bellissima. La ritroviamo in un letto di ospedale, dopo un incidente che le ha causato un coma irreversibile: “Joanie e Troy gareggiano insieme ogni anno a bordo di un catamarano Skater di dodici metri.” … “C’erano un sacco di onde e vuoti d’acqua.”
Di colpo, il protagonista si trova a fronteggiare una situazione che lo costringe a prendere coscienza della reale consistenza della sua vita: il rapporto con le due figlie, la scoperta dell’infedeltà coniugale della moglie, il suo ruolo di genitore nella prospettiva della vedovanza, con l’enorme responsabilità di ricostruire relazioni e prospettive esistenziali. Magari sovvertendo quella che sembrava essere una decisione già assunta: alienare le terre ricevute in eredità, monetizzarle, vendendo il passato di indigeno alle nuove smanie del commercio e del turismo …
Lo sfondo è quello, meraviglioso, delle isole che nell’immaginario occidentale rappresentano l’incarnazione dell’Eden: “Abbiamo alberi del pane, banani e manghi … Abbiamo una piscina luccicante … Abbiamo … siepi di mughetto giapponese, tiaré e pikake da innaffiare.” Un paradiso naturalistico che fa da sfondo all’inferno della vita: “Sono andata a esplorare la barriera … C’era la bassa marea e riuscivo a vedere tutto. In un punto il corallo era molto scuro, ma ho data un’occhiata più da vicino e mi sono accorta che non era corallo. Era un’anguilla. Una murena.”
L’apoteosi della natura ove si trasfigurano perfino le opzioni di morte: “Divieni parte di una barriera corallina vivente! Sepoltura aloha in mare – fa’ spargere le tue ceneri dopo un viaggio in canoa!”
Una lettura che fa riflettere sullo scollamento che spesso divarica la vita personale e immaginata dalla vita reale, indulgendo al sogno di paradisi perduti.
Aloha da …
… Bruno Elpis
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Eredi di un mondo sbagliato...
E' il titolo originale del libro a cui si è ispirato il film pluri candidato agli Oscar, che non ho ancora visto. Un tema sicuramente interessante e di spessore quello che tratta il libro in maniera banale e ridotto ad una disarmante semplicità. Malgrado lo sfondo sia il paradiso Hawaiano, di sublime c'è poco e niente, a cominciare dalla scrittura poco coinvolgente. Tutto quello che rigurda i conflitti in una famiglia sono argomenti che stimolano gli interessi del lettore e il personaggio maschile Matt King, col ruolo di padre e marito tradito, non riesce a spiccare il volo, non fa emergere lo spessore sufficiente in tutte le sue tappe, dalla consapevolezza di uomo fallito alla riscoperta di uomo rinato.