Ossigeno
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I tormenti di Marie
Marie è un anestesista che prende molto sul serio il suo lavoro. Si rende conto e si compiace di sapere che la vita di perfetti sconosciuti è nelle sue mani per alcune ore. Si immedesima coi suoi pazienti, gli parla mentre sono addormentati, si immagina quale sia il loro destino. Lei, che ha la capacità di tenere tra la vita e la morte le persone, che resuscita i morti e ha il potere di allontanare i vivi dalla vita, però non sa vivere.
Dedita solo al lavoro, senza una vita amorosa, familiare o di amicizia che sia degna di questo nome. Perché se ne renda conto deve arrivare una tragedia. Nel suo lavoro dovrebbe essere normale almeno una volta perdere un paziente. Non lo è quando si tratta di un intervento semplice, su una bambina senza apparenti problemi e quando si è convinti di aver fatto tutto nel migliori dei modi.
Per Marie iniziano i problemi legali, le interminabili analisi di ogni dettaglio dell'intervento e i sensi di colpa. Sono soprattutto questi che le annebbiano la capacità di giudizio e le nascondono l'ovvio.
Ho trovato questo romanzo interessate. Scritto da un anestesista sicuramente fornisce dettagli accurati e veritieri su quanto succede in sala operatoria. L'autrice è precisa ed approfondita anche nell'analizzare i sentimenti della protagonista, le reazioni dei colleghi e dei suoi familiari. Forse indugia troppo nel sottolineare l'autocommiserazione di Marie trascinandoci in pagine e pagine di sensi di colpa che alla fine ci fanno perdere la simpatia che avevamo per la donna. Il finale, pur poco credibile è comunque inaspettato e capace di dare quel pò di frizzantino che è mancato per tutta la parte centrale del volume
Scritto in modo chiaro e scorrevole credo anche per merito di chi si è occupato della traduzione vista la presenza di molti termini medici.
Il genere? Una via di mezzo tra i serial televisivi ambientati negli ospedali ed un tiepido giallo.