Onitsha
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Tempo di Nobel
Onitsha è la storia di Fintan, un ragazzo europeo che da Bordeaux raggiunge il porto di Marsiglia ove s’imbarca per navigare prima lungo la costa Africana e poi, dopo averne imboccato la foce, lungo il fiume Niger sino a Onitsha, colonia della Nigeria.
Il viaggio si svolge con la madre italiana (chiamata affettuosamente Maou). Corre l’anno 1948.
Scopo del viaggio è incontrare Geoffroy Allen, il padre inglese di Finntan, dirigente di una società petrolifera, che il dodicenne Fintan non ha mai conosciuto.
L’incontro avviene tra i contrasti sociali ed etnici del continente nero, che presto sfociano in una rivolta della popolazione locale.
Paesaggi, miti, leggende dell’Africa si fondono in descrizioni cupe e dalle tinte fosche; probabilmente sono ricordi in chiaroscuro dell’infanzia dello stesso autore, premio Nobel per la letteratura nel 2008.
Il tono tenebroso ed onirico della narrazione si coniuga con il sogno di scoprire l’antica città di Meroe, fondata da una regina egiziana. Le Clézio critica razzismo e colonialismo con prosa a volte impenetrabile, attraverso pennellate impressionistiche piuttosto che in modo organico.
Onitsha rimane principalmente un romanzo di viaggio: un percorso in una terra ancestrale, a tratti selvaggia, a tratti contaminata e inquinata dal dominio occidentale, un cammino simbolico che è anche incursione nelle più oscure e tormentate profondità della storia, della memoria e dell’animo umano.
Bruno Elpis