Narrativa straniera Romanzi Ogni contatto lascia una traccia
 

Ogni contatto lascia una traccia Ogni contatto lascia una traccia

Ogni contatto lascia una traccia

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La trama e le recensioni di Ogni contatto lascia una traccia, romanzo di Elanor Dymott edito da Einaudi. La mattina dopo essersi rincontrati al ricevimento di matrimonio di due vecchi compagni di college, Rachel chiede ad Alex di sposarla. Sono passati dieci anni dall'ultima indimenticabile estate che i due hanno trascorso insieme nel silenzio dei prati semideserti di Oxford, ma per Alex e Rachel è come se il tempo fosse solo un'illusione incapace di nascondere il loro amore. Gli anni di matrimonio sono intimi, dolci, protetti. Ma brevi. Harry, il professore di letteratura inglese dei tempi dell'università, invita i due per una rimpatriata estiva e quella stessa notte, dopo essersi allontanata per una passeggiata solitaria in riva al lago, Rachel viene assassinata. Un grido, la corsa disperata di Alex verso il luogo in cui sua moglie stava morendo, e, infine, le lacrime di un uomo che tiene in grembo la testa ferita della sua donna e ne sente, per l'ultima volta, l'intimo peso. Qualche mese dopo Alex è seduto nello studio di Harry, in ascolto di una versione dei fatti sulla morte di sua moglie. Una versione, non l'unica; un narratore, non il piú affidabile. Un torrente di ricordi, parole e visioni trasporta il peso di una verità sconosciuta e imprevista, di un mistero che Alex deve svelare per riappropriarsi dell'immagine ormai sfuggente della moglie. Chi era Rachel? Una giovane ricercatrice, un'orfana, una calamita per cose e persone che intorno a lei avevano trovato un ordine da non scompigliare: un libro dalla copertina rosa del poeta inglese Robert Browning, i cassetti chiusi a chiave della scrivania, un portacarte nero, due nomi - Anthony e Cissy, i vecchi compagni del seminario di letteratura inglese di Harry - e infine Evie, la matrigna che ora vive a Tokyo. Con una scrittura che la critica inglese ha avvicinato a quella di Ishiguro per il gusto del dettaglio e a quella di McEwan per la raffinatezza, Elanor Dymott sceglie le tinte del giallo per tessere un intreccio fatto di menzogne, segreti e trame che infine si schiudono, una alla volta, tutte, lentamente, per ricomporre insieme il senso della perdita, della salvezza e dell'amore di un uomo per una donna.

Elanor Dymott è nata a Chingola, in Zambia, nel 1973. Dopo aver trascorso un periodo dell'infanzia nel Sud-est asiatico, ha studiato negli Stati Uniti e in Inghilterra fino al conseguimento della laurea in Giurisprudenza. Oggi vive a Londra, dove si dedica alle sue passioni: il flauto traverso e la scrittura di romanzi. Suoi racconti sono stati pubblicati dalle riviste «Stand», «The Warwick Reviews» e «Algebra». Ogni contatto lascia una traccia è il suo primo romanzo (Einaudi 2013).



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Ogni contatto lascia una traccia 2013-12-28 11:56:22 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    28 Dicembre, 2013
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COME LE SABBIE MOBILI

Ho faticato parecchio a terminare questo romanzo, al punto da doverne intervallare la lettura a testi più avvincenti e coinvolgenti.
Indispettita, ho chiuso definitivamente il libro, negativamente stupita, in quanto, mi sono resa conto che questo romanzo non mi ha lasciato nulla, se non una noia mortale.
Eppure parla di una storia d’amore finita in tragedia, Alex e Rachel, sposati da anni, vengono invitati dal loro professore di letteratura inglese, a Oxford, di nuovo nel campus universitario, per una cena estiva di fine corso; al termine della serata si consuma il dramma. Rachel si allontana in una zona solitaria verso il lago, con la scusa di voler fare due passi da sola, ed è l’ultima volta che Alex la vede da viva….. In riva al lago viene uccisa da un’ aggressore sconosciuto, senza una motivazione ipotizzabile.
Da questo punto in avanti viene ripercorsa la storia dell’adolescenza e giovinezza della donna all’interno dell’Università, raccontata dal vecchio professore ad Alex. Il ritratto che pian piano si compone è quello di una persona totalmente diversa da ciò che ha conosciuto il marito, una ragazza capricciosa, sottilmente perfida, che intrattiene una relazione lesbica con una compagna di corso, Cissy, davanti agli occhi di Anthony, un altro “allievo” successivamente allontanato dall’Univesità in maniera definitiva….
Possibile che la tragedia consumatasi, affondi radici nel passato della donna?
Lo stile di scrittura appare noioso, con dialoghi quasi assenti ed un lungo monologo, ripetitivo in alcuni punti, intervallato dai pensieri di Alex sempre sulle stesse vicende.
Vedere le pagine fittamente scritte, senza quasi spazi tra i concetti, mi ha trasmesso una sensazione quasi claustrofobica, come le stesse vicende ripetute e sviscerate fin nei minimi particolari.
Alex vuole cercare risposte nel passato di Rachel a ciò che è accaduto, Alex pian piano ricompone un puzzle, nel quale la moglie aveva deliberatamente lasciato molti spazi vuoti, decisamente troppi…
Alex è sicuro in ogni caso del grande amore corrisposto, che lo ha legato indissolubilmente alla donna.
Come lettrice non ho empatizzato con nessun personaggio, sono rimasta spettatrice quasi indifferente della storia, gli attori sono rimasti nello spazio bidimensionale per tutto il libro, come piatta è la narrazione.
Questo stile di scrittura è stato paragonato dalla critica inglese, a quello di Ishiguro e di McEwan, purtroppo non posso esprimere il mio commento in merito a tale affermazione, in quanto non ho letto nulla degli autori citati. Rimane in ogni caso l’impressione negativa su questo romanzo, del quale lascio la libertà di scelta, se leggerlo o meno, ai miei colleghi lettori…..

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