Nudi e crudi Nudi e crudi

Nudi e crudi

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Trovarsi la casa svaligiata dai ladri è senza dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer, è palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l'allibita vittima, un avvocato londinese agiato e pedante, ha tutto il diritto di pensare a una beffa del destino, o a una nuova formula di candid camera. Travolti da una realtà truce e idiota, l'avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori colpi di scena turbinosi, mentre il lettore viene guidato verso un'esilarante catarsi di rara crudeltà.



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Nudi e crudi 2023-01-31 16:37:26 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    31 Gennaio, 2023
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Essere o possedere

Al rientro da una serata a teatro, i Ransome trovano la casa completamente vuota. Sapere che nella propria abitazione si sono introdotti dei malintenzionati e già di per sé inquietante, rendersi conto che i suddetti hanno portato via beni preziosi sia dal punto di vista economico che affettivo è un qualcosa di sconvolgente, ma trovarsi senza più neanche la moquette, i chiodi che tenevano su i quadri, perfino l'arrosto che attendeva nel forno di terminare la sua cottura, è un evento a dir poco traumatico. Infatti proprio come un trauma lo vivono i due protagonisti di questo breve, brillante, a tratti spassoso, ma in fondo cinicamente amaro libro di Alan Bennett. Per entrambi il nefasto episodio segnerà un punto di non ritorno. Ritrovarsi senza gli oggetti di tutti i giorni, le abitudini consolidate, gli status symbol della loro condizione borghese, precipiterà la coppia londinese in un vuoto spaventoso, quasi fossero stati derubati della loro stessa anima, quasi la loro anima risiedesse non dentro se stessi ma negli oggetti da loro posseduti. Una chiara, spietata, triste stoccata dell'autore verso una società consumistica, materialista, per la quale avere è più importante che essere. La crepa che si verrà a creare sia nel rapporto di coppia che dentro i rispettivi spiriti non si rimarginerà più, neanche quando, dopo una serie di grottesche circostanze, i due rientreranno in possesso della refurtiva. Ma a fare la differenza sarà il diverso modo in cui reagiranno i coniugi. Mentre l'uomo, ottuso, abitudinario, arido, resterà impantanato nel legame quasi maniacale con i suoi oggetti, in particolare con il suo stereo ad alta fedeltà, diventando vittima degli eventi e delle sue stesse manie, la donna, più pratica, ricettiva, duttile, trasformerà lo sciagurato episodio in un nuovo inizio, rendendosi conto che un'altra vita è possibile, riuscendo infine a salvare se stessa.

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Nudi e crudi 2020-05-05 13:34:56 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    05 Mag, 2020
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Spogliati d'ogni cosa

Il titolo di questo racconto è una chiara e puntuale anticipazione di quel che ci si troverà a leggere. Saranno infatti gli stessi personaggi, spogliati d’ogni loro avere, a mostrarsi ai nostri occhi “Nudi e crudi”. Ma andiamo con ordine.
Peculiarità di questo romanzo, com’è evidente fin dalla quarta di copertina, è l'umorismo: la vicenda ci viene infatti raccontata con una comicità sfumata dal dramma e da un’atmosfera un po’ grottesca, che coinvolge sia gli eventi raccontati che i suoi protagonisti. Due coniugi imborghesiti e abitudinari si ritroveranno vittime d’un curioso furto: infatti, al rientro a casa da una serata a teatro, la ritroveranno completamente svaligiata. I ladri non hanno lasciato nulla, neanche la moquette; ma essendo tutto coperto dall'assicurazione il trauma non dovrebbe essere poi così forte. Difatti, all’inizio sembra limitarsi a una semplice storiella (neanche troppo interessante e unica) da raccontare a tavola con gli amici, oltre a comportare un periodo in cui i coniugi saranno costretti a vivere in maniera un po’ arrangiata e a dover star dietro ai processi burocratici richiesti dall’assicurazione. Alla lunga però, quest'evento scatenerà un forte cambiamento nella moglie dell' avvocato, che privata di tutti quegli averi che parevano averla chiusa in una gabbia dorata, puo finalmente gettare un occhio a tutto ciò che fino ad allora avevo evitato per puro e semplice pregiudizio. Come se, spogliata di tutti i suoi beni, si fosse sbarazzata anche di quell'identità che le si era appiccicata addosso e l'aveva resa prigioniera delle abitudini. Mentre lei si mostra non solo adatta, ma anche eccitata dal cambiamento, lo stesso non potrà dirsi di suo marito. Questo furto li metterà l'uno di fronte all'altra, senza più maschere, e sembra essere questo il fine ultimo del racconto.
Pur avendone compreso il fine e apprezzato l'ironia, devo tuttavia dire che questo racconto non ha avuto la potenza di scuotermi. È mancata quella scintilla, quel colpo di genio; quegli sprazzi di letteratura vera che potessero elevare l'idea dell'autore e farla arrivare al lettore forte e chiara. È mancata l'emozione, il coinvolgimento, l'empatia.
Un racconto piacevole da leggere, ma non propriamente indimenticabile.

“Si sentiva come derubata due volte: la prima, dei suoi averi; la seconda, della possibilità di superarne la perdita. Non era giusto, e non aveva senso; forse, pensò, era questo che si intendeva per «sentirsi destabilizzati».”

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Nudi e crudi 2019-05-29 10:54:51 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    29 Mag, 2019
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Il furto

Una coppia borghese, lui pedante avvocato, lei moglie dell'avvocato, subisce un furto particolare: l'appartamento viene svuotato di tutto, comprese lampadine, carta igienica ecc... L'incipit è folgorante, brillante e piacevolissimo. Dopo le prime pagine il racconto perde di tensione e di interesse. L'incipit molto divertente è senza dubbio la cosa migliore. Il furto di oggetti serve a togliere la maschera alla coppia, cioè l'arredamento è come la facciata che nasconde quello che c'è sotto.

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Nudi e crudi 2018-09-21 10:30:51 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    21 Settembre, 2018
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Vuoti a riempire

Cosa accadrebbe alla nostra vita se, tornando da una serata a teatro, trovassimo la nostra casa completamente svuotata? Quello che subiscono i coniugi Ransome, borghesissima coppia londinese di mezza età, è infatti molto più di un semplice furto. Sono spariti mobili e moquette, vestiti e stoviglie. È sparito lo sformato lasciato nel forno e, d’altra parte, è sparito pure il forno. In casa Ransome non è rimasto più nulla, nemmeno il rotolo della carta igienica: il loro grazioso e ordinato appartamento è diventato una mera scatola vuota.

Sono solo oggetti, è vero. Ma sono pur sempre i nostri oggetti, quelli che caratterizzano la nostra quotidianità, le nostre abitudini, la nostra vita. L’impianto stereo non è solo un semplice strumento per ascoltare musica, ma la scusa con cui Mr Ransome si rintana ogni sera in solitudine nel proprio studio. E nell’armadietto del bagno c’è quella tintura per baffi che lui regolarmente usa e lei finge di non vedere. Dietro i beni materiali si celano infatti piccoli segreti e schemi familiari, sedimentati e accettati con un tacito patto.

Quella casa vuota diventa così un’occasione di rivelazione, la cartina al tornasole in grado di portare alla luce ben altri vuoti: i silenzi, l’apatia, le rinunce. E se Maurice si aggrappa ostinatamente al passato, cercando di ripristinare la propria normalità, Rosemary scoprirà invece che la casa, e l’esistenza, può anche essere riempita in maniera diversa. L’arredamento può diventare vivace, il cibo etnico, e la televisione si può accendere anche di pomeriggio, rivelando un mondo di talk show e discorsi finora sconosciuti.

Attraverso una storia divertente e surreale, Alan Bennett indaga il rapporto di un’ordinaria coppia borghese, innescando interessanti riflessioni sulle consuetudini, i non detti e i precari equilibri che possono essere spezzati da un evento di rottura. La lettura è godibilissima grazie a una scrittura brillante e ironica, capace di raccontare anche il grottesco con misurata eleganza e britannico aplomb. Un racconto ben dosato, che sotto sembianze di comicità cela una certa profondità di contenuto.

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Nudi e crudi 2017-06-12 10:55:55 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    12 Giugno, 2017
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Maurice & Rosemary

I coniugi Ransome non avevano fatto altro che trascorrere una serata all’opera a sentire “Così fan tutte” – perché si sa, Mozart era fondamentale per il loro matrimonio senza figli – quando presero contezza dell’accaduto: la loro meravigliosa e perfetta abitazione era stata “rapinata” anzi no, come giustamente l’ha corretta il marito, “svaligiata perché le rapine si fanno in banca, una casa si svaligia”. Una data, quella del “Così” in cui i due si ritrovano letteralmente “Nudi e crudi”.
Eh si, perché questa coppia di imborghesiti coniugi di mezza età, lui avvocato pedante, granitico, rugginoso e lei, casalinga annoiata e abitudinaria, vengono semplicemente privati di ogni bene, anche il più impensabile come lo scopettino del gabinetto, la moquette, il rotolo di carta igienica, il guanto da forno verde necessario quale promemoria per ricordarsi di spengere lo scaldabagno.
Un testo ironico, quello presentato che potrebbe definirsi un lungo racconto tragicomico ma che nel suo scorrere cela significati più reconditi e profondi. Eh si, perché Bennet, con una penna chiara e concisa, fotografa quella che è una società ricca di pregiudizi e preconcetti, di cui i principali portavoce non sono altro che i protagonisti stessi. Il tutto emerge attraverso la doppia forbice della privazione/relazione. L’autore cioè prima li obbliga a ricominciare dal principio, a rinunciare ad ogni costante, ad ogni abitudine, ad ogni consuetudine e certezza, di poi, li costringe a relazionarsi col mondo esterno, con soggetti diversi, eterogenei e eclettici (dal funzionario di polizia a Martin e Cleo) e dunque a trovarsi di fronte a quelli che sono i loro limiti e tabù.
L’opera di astensione/sottrazione già inequivocabile dal titolo evidenzia dunque non solo il venir meno del bene materiale ma anche di quegli schermi che sino ad allora li proteggevano l’uno dall’altra (come il rituale in cui Mr. Ransome, alla sera, per non dover scambiare quattro chiacchiere con la sua signora, si eclissava col concerto privato in chiave mozartiana). Questa nuova convivenza forzata senza appigli e scialuppe di salvataggio li induce ad avvicinarsi e a conoscersi, forse, per la prima volta. Tutto ciò che precedentemente era tacitamente e reciprocamente accettato da entrambi, è ora libero, privo di confine alcuno. Nemmeno le bugie e/o le piccole trasgressioni esulano da questa ritrovata boccata d’aria nel rapporto coniugale, anzi! Quando rinverranno i loro oggetti, e scopriranno che sono stati addirittura utilizzati da altri, queste verranno ancora più alla luce.
Ma “Nudi e crudi” non è soltanto questo. Altro carattere di grande riflessione è dato dagli stessi protagonisti e dal loro reagire alla vita. Nell’epilogo, lo scrittore ci dimostra come Maurice sia statico, ipercritico, poco incline al cambiamento quando di fatto è la quotidianità medesima ad imporre la versatilità nell’individuo in ogni scelta, in ogni decisione che viene intrapresa. Al contrario Rosemary dimostra un’attitudine spiccata alla mutevolezza, all’evoluzione. Ella fa tesoro dell’insegnamento che l’essere privati di tutto le ha donato, è consapevole di quanto la sua persona sia cresciuta e maturata dall’esperienza, lo confida al marito dichiarandosi ora pronta ad incominciare, essendo, quella sorta di apprendistato, giunto al termine.
Il tutto è avvalorato da uno stile forbito, chiaro, fluente che conquista sin dalle prime battute.

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Nudi e crudi 2015-05-05 12:32:40 SARY
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SARY Opinione inserita da SARY    05 Mag, 2015
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Il paradosso

Sulle note di Mozart si compie un misfatto, un grazioso appartamento viene svaligiato da probabili ladri professionisti.
Al rientro dalla serata musicale i coniugi si ritrovano senza più nulla, neanche lo sformato hanno tralasciato gli ingordi. Un bisogno impellente spinge il marito in bagno, pure la carta igienica è sparita, è in momenti del genere che si capisce l’importanza delle piccole cose.
Un fatto singolare, un furto in piena regola, da manuale, in poche ore le stanze sono state denudate. Ma forse non è un semplice caso di topi d’appartamento, forse c’è di più, qualche indagine domestica potrebbe risolvere l’arcano.
La situazione grottesca proposta è un pretesto per sondare il territorio coniugale, l’autore utilizza il criptico umorismo inglese per spiare dietro le quinte la coppia di mezza età, i loro pensieri tabù e i peccatucci, spiffera in piazza i segreti di pulcinella, l’atto finale è rivelatore, in generale le ultime pagine sono le più riflessive e sensate, lasciano una certa amarezza, lontana dall’ilarità e dalla leggerezza iniziali.
Penna arguta e spigliata che trascina il lettore.
Concludendo, una breve lettura tipicamente inglese.

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Nudi e crudi 2015-01-21 13:53:04 mmatteo95
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mmatteo95 Opinione inserita da mmatteo95    21 Gennaio, 2015
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L'Amore trentennale "Nudo e Crudo"

"Nudi e Crudi" di Alan Bennett è uno di quei libri che lo si potrebbe far rientrare nella vastissima categoria dei "racconti lunghi".
La trama è semplice:
un furto, una coppia di coniugi in età media, autenticamente e orgogliosamente imborghesiti (lui: un pedante, granitico avvocato,
lei: un annoiata casalinga), vengono rapinati (anzi no, il termine corretto così come Mr. Ransome ci terrebbe a precisare è: "Svaligiati, poiché le rapine si fanno in banca, una casa la si svaligia") e privati di ogni possibile bene immaginabile, (dalla moquette, al set di posate per 12 persone -non che Mr. e Mrs. Ransome fossero socialmente coinvolti e attivi) ritrovandosi così:
"Nudi e Crudi".
Nonostante fosse il primo libro di Bennet che leggessi, durante il racconto, emerge una sottile, tagliente e costante ironia, fortemente condita dai "normali" pregiudizi e preconcetti dei protagonisti stessi, che durante la narrazione, (se pur talvolta sotto forma unicamente di pensieri soffusi) emergono da lievi interazioni con persone mai incontrate prima d'ora.
"Nudi e crudi" è un titolo geniale a mio parere, perché rappresenta più superficialmente i coniugi, privati dai loro beni materiali, ma secondariamente e più profondamente, i coniugi stessi che forse, per la prima volta, si conoscono, si avvicinano veramente, mostrando sempre più lucidamente i limiti del loro rapporto (tacitamente accettati da entrambi).
Viene messa a nudo anche la patina di piccole bugie e trasgressioni che emerge dalla bellezza statica della loro routine quotidiana, come quella cassetta "proibita" (dovete sapere che Mr. Ransome oltre ad essere a tempo pieno un avvocato, è un audiofilo pazzo di Mozart a tempo perso) che verrà scoperta e utilizzata segretamente da entrambi..
Un libro che oltre ad essere un'opera tragicomica, è un ottimo spunto per riflettere sulla vita stessa, sulle nostre vite.
E poi dal punto di vista stilistico e lessicale è eccellente.
Se cercate una lettura semplice,comica e tutt’altro che banale, ve la consiglio vivamente :)

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