Notte di pioggia e di stelle
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Una via (o, meglio, un'isola) di fuga
Quante volte, vivendo situazioni di smarrimento, viene spontaneo immaginare di fuggire dalla propria casa e di ricercare la serenità perduta in luoghi dove la bellezza del paesaggio è tale da riempire già il cuore? Io personalmente, nei momenti no, sogno di rifugiarmi in un angolo di mondo baciato dal sole, dove lo sguardo si perde nel blu del mare e nell’azzurro del cielo, le orecchie e la mente si rilassano ascoltando i suoni della natura, la vita assume un ritmo lento, tranquillo…
Nel romanzo “Notte di pioggia e di stelle “di Maeve Binchy l’americano Thomas, la tedesca Elsa, l’inglese David e l' irlandese Fiona, interpretando alla perfezione la mia idea di evasione dalla realtà, cercano il paradiso terrestre in una meravigliosa isola greca. Casualmente le loro vite si intrecciano nella taverna di Andreas, sita su una collina affacciata alla baia di Aghia Anna. Da qui i protagonisti assistono impotenti ad un terribile incidente che coinvolge alcuni isolani ed altri turisti. Ciò sconvolge il loro animo ma, come spesso accade, permette loro di aprirsi al prossimo e stringere, così, legami di amicizia. Nel proseguo della lettura pian piano vengono narrate le storie dei quattro protagonisti e appare chiaro il motivo per cui tutti loro hanno frettolosamente lasciato i propri affetti per cercare di ritrovare, in una terra straniera, loro stessi. L’autrice, a mio parere, è stata brava a narrarci come sono proprio le difficoltà nei rapporti con le persone, in particolare quelle a cui siamo più legati (famiglia o partner), a renderci più confusi, tristi e deboli. Inoltre ci fa notare e riflettere su quanto ci sembra facile risolvere situazioni in cui i protagonisti sono altri ma, misteriosamente, perdiamo questa nostra capacità quando siamo noi a viverle in prima persona. Una lettura che può piacere a chi ama i personaggi che sembrano “persi “… ma che con qualche piccolo aiuto riacquistano il coraggio e la voglia di orientarsi e rinnovarsi.