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In una terra meravigliosa che prima della recessione era la più ricca del subcontinente americano e che ora è dilaniata dalla corruzione, dalla criminalità e dalla repressione di qualsiasi voce discorde, Adelaida cerca solo di sopravvivere. Ma un giorno, di ritorno a casa, la chiave non gira più nella serratura: il suo appartamento è stato sequestrato. Un commando di militari, in seguito alle sue proteste, le spacca tutti i piatti davanti agli occhi, le strappa i libri, poi la tramortisce con il calcio di un fucile. Quando riprende i sensi, Adelaida si rifugia dalla vicina, Aurora Peralta, la cui porta è miracolosamente aperta, ma la trova stesa a terra, priva di vita. Ormai sola, non le resta che impossessarsi della sua grigia identità, indossarne il guardaroba antiquato, e grazie alla sua cittadinanza spagnola cercare di lasciare il Paese.



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Notte a Caracas 2022-03-04 15:20:02 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    04 Marzo, 2022
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Follia al potere

Il romanzo, in parte di invenzione, racconta la vita terribile in Venezuela e spiega come mai la protagonista, come credo l’autrice abbia lasciato il suo paese per la Spagna. Leggendo queste pagine folli, di gente che ruba gli alimenti razionati, occupa con la violenza appartamenti altrui, uccide bambini e innocenti per strada, di polizia che arresta e tortura studenti innocenti e gente indifesa per esercitare il suo potere ho avuto la sensazione di precipitare nello stesso gorgo di follia di questi giorni. Ho condiviso le emozioni e le sensazioni dell’autrice, il sentirsi conniventi con il male per la propria vigliaccheria, incapacità di sostenere prese di posizione forti sopportandone le conseguenze, per il fatto di pensare al proprio comodo un po’ prima che alla giustizia. Il libro è molto bello, terribile e bello. Ci ricorda come ci possiamo ridurre e come basti poco, non lo avessimo già capito in questi giorni. Forse l’idea che il folle non sia uno ma una moltitudine di persone, come se la follia possa diventare una malattia contagiosa è più sconcertante della follia omicida del singolo e del suo entourage. La conclusione (poche pagine) si poteva tagliare dato che non era necessaria, anzi sottrae qualcosa. Il romanzo poteva finire in aereo o in aeroporto.

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Notte a Caracas 2019-11-02 13:30:24 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Novembre, 2019
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Mors tua, vita mea

Feroce storia di una bellezza straordinaria, che ci apre le porte sulla violenza quotidiana nel Venezuela di oggi. La storia si apre con il funerale della madre, a cui Adelaida era molto legata, essendo la sua unica famiglia. Adelaida rimane quindi sola al mondo, è lei stessa a diventare la sua unica famiglia. La macchia scura della morte ci accompagna per tutta la vicenda narrata. Perché la morte è nelle vie della città, accanto alla porta di casa, in famiglia, fra gli amici più cari. La morte diventa però anche strumento di salvezza per la protagonista, che comprende che fuggire, con una nuova identità, abbandonare il proprio paese, le proprie radici, un po’ anche se stessa, è l’unica speranza di sopravvivenza. E lei ha il dovere di sopravvivere. C’è tanto ferro e fuoco in queste pagine. Tanto dolore, tanta solitudine, tanta tristezza, tanta violenza. Però c’è anche e soprattutto, prepotente, l’istinto di sopravvivere, c’è la forza del ricordo che ti porta a non abbandonare mai nel cuore chi davvero si è, c’è la ragione ed il raziocinio, che ti portano a compiere passi impensabili. Sono quei passi che ti portano al di là del mare. Sono quei passi che possono riaprirti una speranza. Non avrà mai gli stessi colori. Ma apre nuovi possibili vie per riportarti a te stessa.

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