New York
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New York
Un'impresa ambiziosa quella dello scrittore inglese Rutherfurd di raccontare la storia della nascita della “grande mela”, costruendo un romanzo che percorre oltre cinque secoli di Storia.
Il romanzo storico proposto dall'autore si snoda attraverso le diverse epoche utilizzando un perfetto mix di personaggi di fantasia e di personaggi reali, inanellando immagini, eventi e volti di grande impatto e suggestione.
Inquadrare un periodo storico attraverso il vissuto di un nucleo familiare è un'arma vincente che incolla il lettore alla narrazione e si presta all'osservazione del tessuto sociale, politico ed economico, ammantando di calore e pathos lo scorrere del tempo.
Dalla terra strappata ai nativi a metropoli cosmopolita del ventesimo secolo, passando dal dominio olandese a quello inglese, dalle lotte per ottenere l'indipendenza ai grandi flussi migratori, dalle numerose contraddizioni interne al decollo di un mondo economico senza rivali.
Una narrazione grandiosa che tocca i tanti volti di un paese cresciuto in fretta e tutte le fasi evolutive sia di costume sia di economia.
La mole del tomo è notevole e l'autore ha vinto una grande sfida, quella di non cadere in buchi neri e cali di tensione; da bravo burattinaio riesce a dominare perfettamente le storie di vita che si alternano e si intrecciano creando nodi che dal passato gettano riflessi sulle generazioni posteriori, creando una concatenazione narrativa ben riuscita, interessante e funzionale.
Non manca nulla a questo romanzo storico, anzi è un piacere tuffarsi tra pagine che ricostruiscono eventi passati fornendo notizie fondate e dati oggettivi scanditi in un flusso cronologico semplice da seguire ma rigoroso.
Se costretti a trovare un limite al romanzo, si potrebbe evidenziare quanto la penna di Rutherfurd sia minimalista nel costrutto della frase creando un effetto del tutto contrario alla magnificenza e rigogliosità dei contenuti. Vista la carenza sul fronte del buon romanzo storico, lo stile asciutto e senza fronzoli dell'inglese è perdonabile, anche perchè in un contesto narrativo che ammalia e rapisce, non è un elemento di disturbo.
Consigliato a chi avesse voglia di imbarcarsi per un lungo viaggio a ritroso nei secoli, per chi ama la Storia e non solo.
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New York: dalle origini ad oggi...o quasi.
Come indica il titolo il libro ci porta alla scoperta della storia di New York a partire da quando era solo una colonia prevalentemente olandese, intorno alla metà del 1600, fino ai giorni nostri attraverso la vita di alcune famiglie, anche di diversa estrazione sociale e che incontreremo nelle diverse generazioni. Credo che il libro meriti di essere letto anche se a volte sono stata a lungo senza prenderlo; il tutto dipende, secondo me dalla "simpatia" assolutamente soggettiva che si prova per qual particolare periodo storico o per le vicende personali che investono la vita privata dei protagonisti del momento, visto che sono presenti anche salti temporali di diversi decenni, capita quindi di lasciarlo riposare per qualche giorno. E' stata comunque una lettura piacevole e veramente interessante che consiglio.
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new york
il libro mi sembra costruito bene. La storia della città dalla fondazione olandese è davvero avvincente e non possiamo fare a meno di vivere intensamente le emozioni della famiglia Master. Molto curata la parte dedicata all'integrazione delle varie etnie, irlandesi, tedeschi, olandesi, inglesi. Forse sarebbe stato opportuno approfondire un po' di più la posizione dei nativi che rimangono un po' sullo sfondo della storia.
Forse la fase contemporanea, successiva alla crisi del '29 scorre via un po' troppo veloce ma questo riflette la fase discendente della famiglia protagonista che perde il suo ruolo di pari passo alla perdita di valore dell'appartenenza all'aristocrazia storica che lascia spazio alla nuova lobby di potere di wall street.
Della serie la storia non insegna nulla. Prima della crisi c'erano state delle avvisaglie ed erano state chieste delle norme più severe, dopo la crisi nuovamente si chiese una regolamentazione della finanza. Ed ora siamo sempre punto ed a capo.
Nel complesso un bel libro che ci accompagna attraverso la storia di quella che è nei fatti la capitale del mondo.
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L'unico deludente libro di Rutherfurd
A parte un grossolano errore a pagina 418, riga 14 ; " Il lago Ontario e' piu' alto del lago Erie, disse tranquillamente a Frank..". Non e' cosi'.E' esattamente il contrario; L'Erie e' piu' alto dell'Ontario, tanto e' vero che il flusso della corrente che porta alle cascate del Nigara va da sud verso nord per poi immettersi per l'appunto nel lago Ontario.
Ma aldila' di questo (potrebbe trattarsi di un errore del traduttore), e' forse il piu' monotono dei libri di Rutherfurd. Pur partendo bene con lo stile che lo caratterizza in tutta la prima parte del libro, diventa ossessionante a partire dai racconti del '900 Newyorchese. Quando racconta della famiglia Caruso, ne descrive i nomi in modo sereotipato di una famiglia emigrata dalla Campania di allora senza aver saputo coglierne l'anima. Da ai Caruso un modo di pensare "anglosassone" o irlandese, e non ha colto quella che invece era la "meridionalita'" a quei tempi. Improbabile inoltre che lo zio Luigi Caruso, da cameriere qual'e', possa aver messo da parte settantamila dollari che nel '29 avevano un potere d'acquisto di circa due milioni di Euro di oggi. Per tutto il '900, continua nell'intestardirsi nel raccontare tutti gli episodi che hanno toccato NY e l'America perfino nei particolari delle dimensioni delle travi dei grattacieli (trascurando di citare il famoso albero di Platano, pietra miliare di Wall Street)perdendo quella che e' la parte emozionale del romanzo. In pratica, nel '900 ci fa da guida turistica di un tour organizzato di NY, e tutte le figure dei personaggi si indeboliscono.
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Gli eventi e le idee che hanno plasmato New York
Edward Rutherfurd ci fa viaggiare nel tempo. Ci trasporta su una banchina del porto di Nuova Amsterdam sulla metà del XVII secolo: il commerciante di pellicce Dirk Van Dyck, olandese che ha attraversato l'Oceano per far fortuna, diventa la nostra guida in una minuscola città racchiusa da mura, che tenta di mantenere la propria identità olandese in un continente che tra breve sarà il vanto dell'Inghilterra coloniale. Il giovane Thomas Master, figlio di immigrati inglesi, comprende che l'America è la terra delle opportunità e così, dopo essere entrato in affari con Van Dyck, ne diventa anche consuocero. La dinastia Master Van Dyck contribuisce all'evoluzione di quella che, nata come Nuova Amsterdam, diventerà New York sotto il nuovo dominio di Re Giorgio d'Inghilterra, fino ad essere la metropoli più famosa del mondo. Attraverso la guerra tra le grandi potenze europee, i governatori che si alterneranno alla guida di una città sempre più moderna, la lotta tra lealisti alla corona e ribelli indipendentisti, i personaggi del romanzo interagiscono con personalità storiche realmente esistite, dalla firma della Dichiarazione d'Indipendenza all'11 Settembre, passando per la Guerra di Secessione, i conflitti mondiali ed il Vietnam. Rutherford affronta con sensibilità la condizione degli schiavi di colore, degli immigrati irlandesi, italiani ed ebrei, dipingendo un affresco realistico, pervaso dalle speranze e dalla fame di libertà che sembrano nascere spontaneamente nei protagonisti. I personaggi sono innumerevoli ed offrono molteplici possibilità di immedesimazione, il quadro storico è descritto con dovizia di particolari senza però diventare noioso. Un modo per comprendere che, in fondo, la New York attuale è stata costruita da gente di ogni nazione, e che dietro alle facciate di vetro e acciaio aleggia ancora lo stesso Spirito, lo stesso senso di libertà e speranza.