Neve a primavera
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CLAIRE E VERA
Ho iniziato a leggere questo romanzo di Sarah Jio in quanto mi hanno molto incuriosito la trama e la copertina che ho trovato molto interessante.
Vengono raccontate due storie parallele:
-quella di Claire (ai giorni nostri), giovane giornalista sposata con Ethan proprietario della giornale dove lavora e discendente di una famiglia molto ricca
- quella di Vera Ray ( anni trenta nel pieno della depressione) ragazza madre che ha un bambino di nome Daniel di tre anni e lavora in un hotel
Il fatto che lega le due storie è un evento raro ed eccezionale, una bufera di neve che si abbatte su Seattle a maggio in piena primavera e il caporedattore di Claire le commissiona di scrivere un articolo proprio sulla nevicata.
Ed ecco il collegamento con Vera, proprio negli anni 30 a maggio un’altra nevicata aveva bloccata la città e in quei giorni il figlio Daniel scompare misteriosamente.
E’ Claire che decide di indagare e di scoprire la verità sul bambino di Vera, questo per lei diventerà una questione personale più che professionale.
Vera, ha avuto una vita molto difficile nata povera, perde i genitori e ha dovuto cavarsela da sola e quando conosce Charles, l’uomo della sua vita, crede di aver avuto il suo riscatto nella vita, in realtà le differenze sociali li allontaneranno.
Mentre Claire, è una giovane donna che ha subito un brutto trauma ed il suo matrimonio è in crisi.
Secondo me Vera e Claire, hanno moltissimi punti in comune e sono più simili di quanto sembra, sono due donne molto coraggiose, moderne per il loro tempo e cercano di lottare per quello che amano ma in alcuni casi si devono arrendere alla realtà delle cose.
Sia per Vera che per Claire ho provato molta compassione per le loro storie, volevo entrare nel libro per cercare di aiutarle perché mi dispiaceva per loro e per come sono andate le cose.
Un romanzo veramente bello che fa riflettere, che appassiona pieno di suspence e di mistero ma anche di sentimenti veri.
Penso che questa autrice sia veramente brava a raccontare i sentimenti e a riuscire a fargli trasmettere ai lettori attraverso le pagine.
La storia è pervasa da un senso di dolore che le due protagoniste provano per la perdita di un figlio, Claire cercando di scoprire la verità vuole fare giustizia anche per Vera.
Non credevo che fosse un libro così interessante ed emozionante e dopo un inizio un po’ lento mi sono trovata nella storia e mi ha appassionato fino all’ultima pagina.
Il titolo originale in realtà è Blackberry Winter, l’inverno delle more, come spiega nel finale la stessa Sarah l’ispirazione per il romanzo le è venuta ascoltando l’omonima canzone di Hilary Kole che causalmente aveva sentito via radio.
L’autrice finisce il libro ringraziando i lettori e spera che la storia ci abbia toccato il cuore, per me è stato così.
Indicazioni utili
Le more scelgono le anime da proteggere
“Non so se sia peggio perdere qualcuno all’improvviso o poco alla volta.”
NEVE A PRIMAVERA parla di maternità, di amore allo stato puro e di tutta la vasta gamma dei sentimenti possibili. C’è davvero tutto. Riesce a entrarti nell’anima, a commuoverti, a farti palpitare, provando quell’innato istinto di protezione verso il piccolo e indifeso protagonista, Daniel.
Ho imparato ad amare Sarah Jio dopo aver letto il suo romanzo d’esordio “Il diario di velluto cremisi”. È bravissima a narrare segreti e sentimenti, in una storia di mistero.
Il titolo inglese del suo terzo romanzo è “Blackberry winter”, “L’inverno delle more”, un’immagine utilizzata, all’inizio del libro, per spiegare una particolare scena, quella in cui Sarah Jio riesce a toccarti il cuore e, senza accorgerti, ti appassioni alla storia, proprio perché giunge lì, nel profondo.
Alternando i capitoli relativi ai personaggi, Sarah Jio va avanti e indietro nel tempo, nella stessa location, Seattle. Inizia nel periodo della grande Depressione, nel 1933, l’anno della celebre nevicata del 2 maggio, quando Vera Ray perde il suo bambino di soli tre anni e nessuno fa niente per aiutarla, soltanto perché è terribilmente povera. Poi la Jio vola, a quasi ottant’anni dopo, e ci parla di Claire Aldridge, giovane madre mancata, sposata con un uomo ricco, un Kensington, proprietario dell’importante giornale dove lavorano entrambi. A legare i due periodi è l’anomalia meteorologica, la tempesta di Neve a primavera, nello stesso giorno: il 2 maggio.
Claire scopre della misteriosa scomparsa del piccolo Daniel Ray nel 1933 e della mancata indagine, da parte della polizia, per il suo rapimento. Claire ha bisogno di sapere che fine hanno fatto Daniel e sua madre, vuole scoprire se sono riusciti a ritrovarsi. Scoprire la verità, diventa di vitale importanza per Claire ed anche per chi legge il romanzo, perché ormai è troppo coinvolto.
“Quando perdi qualcuno che ami tanto, è come se ti amputassero una mano. Non trovo altro modo per descriverlo. Tutto diventa più difficile. E niente sembra più lo stesso.”