N.P.
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Opinioni inserite: 4
n.p.
Banana Yoshimoto, come è sua consuetudine tratta anche in questo romanzo temi molto forti con delicatezza e naturalezza.
I personaggi sono dei giovani verso i quali il lettore non può non provare simpatia e tenerezza.
E' un libro di sensazioni, ti avvolge e ti ammalia... davvero uno dei più belli di questa autrice.
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Secondo tentativo con la Yoshimoto....fallito!!!
L'altra sera pioveva e ho preso un libro della Yoshimoto che giaceva nella libreria da tempo...visto la prima lettura di Sly non m aveva affascinato avevo messo in stand by l'autrice....l'ho letto tutto in una sera, poco piu di 100 pagine...ma ribadisco...se questo è un modo alternativo per raccontare una storia d'amore....allora ammetto i miei e dico che proprio non capisco. Non capisco cosa voglia raccontare...fatti sfasati, tentativi di introspezione dei personaggi falliti in modo pessimo...lo stile di questa autrice tanto acclamata io non lo vedo...probabilmente è anche un mio limite...credo che prima di accingermi ad un altro suo libro ci vorrà molto ma molto tempo....almeno ci risparmia nella lunghezza....sono cosi brevi che la tortura è contenuta!!!
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delirio estivo
Ho avuto l'impressione che questo libro sia stato un delirio a occhi aperti, lungo quanto un battito di ciglia che dura un'estate.
La storia è quanto meno sconcertante:una giovane traduttrice,Kazami intreccia una strana amicizia con tre strani personaggi tutti collegati tra loro:Saki e Otohiko, gemelli figli di Sarao Takase, scrittore morto suicida che ha lasciato a loro la pesante eredità di una vita vissuta in maniera dissoluta e un romanzo maledetto e incompiuto che ha portato al suicidio lo stesso autore e addirittura il traduttore dell'opera,pensata e scritta prima in inglese.Lo stesso traduttore era l'amante di Kazami,che ha fatto conoscere alla ragazza i gemelli... e nel caldo soffocante dell'estate, Kazami stringe una strana amicizia con l'ambigua e sregolata Sui...Sui è la ragazza di Otohiko, ma anche sua sorellastra,in quanto figlia di Takase, del quale è stata anche l'amante durante l'adolescenza...forse ho un modo di vedere le cose troppo occidentale, ma ho trovato assurda la tranquillità con la quale i personaggi trattavano la vicenda,tra suicidi e incesti dapprima inconsapevoli e poi accettati come un segno del Fato che governa le vite degli uomini...il libro si presenta come l'ultimo dei racconti che avrebbero dovuto far parte del libro di Takase, intitolato N.P. non a caso, quasi a chiudere questo cerchio di crudele fatalità che tanto piace ai giapponesi...ma ancora ci sto riflettendo, e non l'ho capito.
La passività di fronte all'orrore di un incesto o di un suicidio non rientrano nella mia ottica.
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- sì
- no
tra mistero e limpidezza...
La vicenda si svolge in Giappone durante una calda e splendida estate.
Tutto gira intorno ad un libro incompiuto "maledetto", al suicidio dell'autore e di altre persone che hanno tentato di tradurre l'ultimo racconto.
Una ventenne rimane completamente coinvolta dai personaggi che ruotano intorno ad esso: due gemmelli,figli dell'autore,e una ragazza dal fascino misterioso...
La protagonista si ritroverà a stringere un legame molto forte con tutti e tre i personaggi pur cercando di non rimanerne schiacciata ma...anche un lato molto triste del suo passato è legato a quel libro.
Gli argomenti ,anche se inquietanti e molto forti,sono trattati con l'inconfodibile "leggerezza" che caratterizza lo stile cristallino e semplice della Yoshimoto.
Viene affrontato il tema dell'incesto e riesce ad inserire argomenti già trattatati nei romanzi precedenti:omossesulità femminile,telepatia ed empatia,l'occulto,la religione,l'amore tra consaguinei.
Il tutto amalgamato con un sottile velo di malinconia,di mistero e candida e trasparenza che,pur portando il lettore ad affrontare una lettura che suscita l'inquietudine di un thriller,lo trasporta verso qualcosa di più di leggero,di più intimamente nascosto anche se svelato,il bene ed il male,il "cosa è giusto" ed il "cosa è sbagliato" mescolato in vortice che insieme unisce tutto e vi ritroviamo lo specchio,l'immagine naturale dell'essre umano che è accettato da questa straordinaria autrice in modo commovente e naturale,non viene giudicato,nello stesso modo in cui affronta,nel suo primo romanzo "Kitchen" il tema della transessualità con la stessa candida freschezza e lo stesso filo sottile che riesce a farci intravedere una piccola o grande luce di speranza attravesro la descrizione di piccoli momenti di serenità che avvengono in situazioni all'apparenza banali ma colme di intimità e sentimenti semplici,puri...dai quali emerge una felicità che,pur durando anche solo pochi attimi,è intensa,raggiante,lacerante,da capogiro e rimane incisa nei cuori dei protagonisti entrando nell'anima del lettore.
A parer mio, uno dei libri più intensi della Yoshimoto.
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Musica, Mishima