Martha Peake Martha Peake

Martha Peake

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Ambientato tra Londra e le colonie del Massachusetts, "Martha Peake" narra la storia del poeta e contrabbandiere Harry Peake e della devota figlia Martha, ragazza coraggiosa che tenta di sottrarsi all'amore ossessivo del padre fuggendo nelle colonie americane. Le vicende dei protagonisti si intrecciano con drammatiche vicende famigliari e con la rivoluzione americana, di cui Martha diventerà un'eroina.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
3.4
Stile 
 
3.5  (2)
Contenuto 
 
3.0  (2)
Piacevolezza 
 
3.5  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Martha Peake 2018-01-13 04:41:55 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    13 Gennaio, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Harry si era schierato con i ribelli

Con Martha Peake, Patrick MacGrath sperimenta il tentativo di coniugare horror e romanzo storico. Ne esce un feuilleton eterogeneo, a tratti barocco.

La storia narra le vicissitudini di Harry (“Gli erano cresciuti i capelli e la barba, e pareva un selvaggio, una grossa creatura pelosa e ingobbita, dallo sguardo ardente ed esagitato”), poeta maledetto e sfortunato (“L’americano nello spirito”), che fugge dalla Cornovaglia a Londra, ove campa con l’amata figlioletta Martha esibendo in pubblico la propria deformità (“Harry lasciò cadere il mantello, si aprì la camicia e scoprì le spalle, e tutti videro stagliarsi contro l’oscurità quella strana struttura ossea, le punte e le creste che gonfiavano e deformavano la colonna vertebrale”). Ma quando il passato riemerge e scatena i rimorsi, Harry si abbandona al gin e alla follia. Martha prima si rifugia a Drogo Hall, poi emigra in America presso una zia, nei dintorni di Boston, sognando un futuro di integrazione per il figlio che porta in grembo. Ma in America è tempo di rivoluzione e di Giubbe Rosse…

La voce narrante è Ambrose (“Lo zio mi passò le lettere… iniziavano già a sbriciolarsi”): si reca a Drogo Hall (“Il ritratto di Harry Peake appeso sopra il camino”) dal decrepito zio William, che è stato l’assistente di un celebre anatomista dedito a pratiche discutibili (“Collezionava anomalie”), forse illecite (“Fare di Harry l’attrazione principale del Museo di Anatomia”), sicuramente macabre, per procurarsi la materia prima dei suoi esperimenti (“Qualche povero diavolo che aveva da poco conosciuto la corda di re Giorgio”). La proprietà, che Ambrose deve ereditare, è sinistra (“A Drogo Hall l’aria era spesso permeata da strani odori”), abitata dai fantasmi e custodisce nei suoi penetrali segreti empi (“Il cuore oscuro di una casa maligna e agonizzante, dove era custodito il tesoro di Drogo, il bottino ammassato nel corso di una vita di saccheggi perpetrati in nome della scienza”). In questa ambientazione retrò (“Accesi con la con la mia candela il candelabro e venni premiato da una fiamma crepitante e catramosa”) e nelle descrizioni dell’atmosfera castellana (“Percy che si affannava attorno al padrone come una vecchia dama”) e paludosa sta, a parer mio, la parte più riuscita del romanzo, quella che meglio corrisponde all’autentica vocazione di McGrath.

Giudizio finale: transatlantico, composito e irredentista, riecheggia vagamente Frankenstein.

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Frankestein
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
Martha Peake 2015-12-17 11:56:24 Giu_Bi
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Giu_Bi Opinione inserita da Giu_Bi    17 Dicembre, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tanta azione, poco pensiero

“Martha Peake” narra la storia turbolenta di una ragazza coraggiosa, vittima di un padre dannato, che emigra in America ai tempi della Guerra d’Indipendenza svolgendovi un ruolo rilevante nelle vicende storiche del tempo. La storia di Martha e dello sfortunato padre Harry è narrata postuma, dal giovane parente di un uomo che intrattenne in passato misteriose relazioni con i due protagonisti.

La trama, di per sé piacevole, promette coinvolgimento e azione.
Leggendo “Martha Peake” m’imbatto in un McGrath decisamente inatteso rispetto ad altri suoi romanzi. Sembrano scomparire la finezza introspettiva e la tensione psicologica di “Follia” o “Trauma”, per lasciare spazio ad ambientazioni più esteriori, ricche di azione e avvenimenti.
Purtroppo il romanzo non mi ha favorevolmente colpita, complice forse una traduzione un po’ approssimativa in cui tempi e modi verbali, punteggiatura e veri e propri errori lessicali stridono – seppur occasionalmente – con una serena lettura. Nonostante le avventure narrate aspirino ad essere piuttosto travolgenti, la lettura procede un po’ a fatica.
L’espediente narrativo di affidare il racconto a un personaggio tanto lontano dalla vicenda non sembra funzionare. La narrazione risulta frutto delle inclinazioni e dei voli pindarici del narratore, al punto che la finezza nella descrizione di certi episodi appare proprio inspiegabile! L’estremo coinvolgimento emotivo del narratore appare, poi, un po’ artificioso, e finalizzato unicamente a veicolare un discutibile “colpo di scena” finale, in cui gli intenti dei personaggi risultano totalmente ribaltati.
Un ulteriore elemento di sconcerto è dato dalla disomogeneità nell’atmosfera del libro, che promette inizialmente di assumere cupe tinte gotiche, ma prende poi i caratteri del romanzo d’avventura, con la pretesa di includere importanti venature storiche che restano però appena abbozzate dai destini di pochi personaggi secondari.
La sensazione complessiva durante la lettura è quella di aver “perso dei pezzi”, per via di diversi salti concettuali che non si giustificano in un adeguato approfondimento psicologico dei personaggi, le cui azioni, emozioni e pensieri sembrano balzare qua e là in preda a una certa impulsività narrativa.

Nel complesso non si tratta sicuramente del romanzo che ho preferito, tra quelli dell’Autore.
La lettura non è spiacevole, beninteso, se approcciata con la leggerezza e la curiosità del lettore che vuole “vedere cosa succede”. Ho provato però una certa nostalgia per il McGrath capace di generare quella tensione psichica che incatena al libro dalla prima all’ultima pagina.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera