Maestra
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Judith.
Judith Rashleigh ama l’arte e trova rifugio in essa sin dalla tenera età. Ha un passato difficile alle spalle, un passato caratterizzato da una madre alcolizzata e dall’essere stata vittima (e artefice per ribellarsi alla soggiogazione altrui) di atti di bullismo. La rabbia è dunque la sua unica amica, la sola forza capace di farla andare avanti a qualsiasi costo. Lavorava alla casa d’aste già da tre anni quando tutto ha avuto inizio. Sino a quel momento la ragazza aveva sempre intrapreso la strada della rettitudine e dell’intelligenza, la via dell’umiltà e dell’impegno senza però ottenere grandi risultati da quell’universo maschilista che si limitava a trattarla come poco più di una segretaria. Quando dunque incontra Leanne che le propone e promette qualche soldo facile, decide di non tirarsi indietro, se non altro per arrotondare un po’.
Da quel momento la sua routine cambia, ogni giovedì e venerdì sera terminato il lavoro ufficiale è impossibile non recarsi in quel locale dove uomini di ogni tipo sono disposti a lasciare laute mance e a spendere fior fiori di sterline semplicemente per passare qualche ora in compagnia di una bella donna capace di farli sentire desiderati, importanti. Alcun favore sessuale è richiesto a queste, la loro presenza è più che sufficiente a raggiungere lo scopo reciproco di quegli incontri. Ma a Lauren, nome d’arte della protagonista, pian piano questo non basta più, soprattutto dopo che il direttore della casa d’Aste, che nel mentre ha messo in campo una vendita della cui legittimità la Rashleigh sospetta, decide di licenziarla.
E’ arrabbiata Judith, non può tollerare un simile affronto. Non può più soprassedere al come è stata trattata e denigrata, a come le sue competenze sono state ignorate, lei che nella vita ha sgobbato per ottenere qualsiasi cosa desiderasse. L’unica cosa in cui si è sempre lasciata andare e a cui non si è mai tirata indietro è il sesso. Anche quello estremo, anche quello con perfetti sconosciuti in opinabili feste. E quando si rende conto che con la sua bellezza, il suo acume e raffinatezza nei modi nonché con la frivolezza e falsa disinvoltura acquisita nelle serate al locale, può ottenere quello che vuole, come non approfittarne? E’ ambiziosa Lauren, nulla può e deve fermarla. Alcunché deve permettersi di arrestare la sua scalata sociale. E se questo significa dover “scopare” nei modi più disparati, partecipare a festini a base di droga, soldi, sigarette e alcool, spupazzare qualche miliardario, e perché no, lasciarsi dietro anche qualche morto per la strada, ben venga, ella si farà trovare pronta e disponibile.
Che dire, questo è sicuramente quello che può definirsi un romanzo “irato”. Ogni pagina è dura, cruda, diretta. L’autrice nulla risparmia al lettore che si trova davanti una protagonista forte, egoista, che sa quello che vuole e che è disposta a tutto per raggiungere i suoi traguardi. Questa sua inflessibilità, determinazione, se così vogliamo chiamarla, è talmente eccessiva e risoluta che chi legge nutre verso la stessa un senso di disgusto, di distacco ed inevitabilmente si chiede quale sia il vero prezzo che alla fine dei giochi essa dovrà pagare. Mentalmente tenta di giustificarla per gli atti che compie perché consapevole del bagaglio di vita che si porta dietro così come di quel sentimento di furia che l’anima, ma di fatto quei gesti che determinano le sue azioni gli lo impediscono.
Per la parte sessuale potrebbe persino paragonarsi alle “50 sfumature” , in realtà va ben oltre queste. L’atto fisico è meramente uno strumento necessario per il conseguimento di uno scopo. Non vi sono sentimenti ad animarlo, non interessa col chi viene compiuto ne il come. E’ mera utilità. In più la protagonista non è la classica innocente donzella che non sa cosa vuole dalla vita: Judith lo sa anche troppo bene. Stilisticamente infine è qualitativamente migliore rispetto all’opera citata, ma sinceramente se non sposate gli ideali descritti e non siete amanti del sesso estremo è difficile, per non dire impossibile, che questo romanzo vi piaccia. Lo consiglio esclusivamente agli amanti del genere.
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Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Promesse non mantenute
Il libro parte col botto, niente da dire. Cattura, si fa sempre più interessante, intrigante, ho divorato 150 pagine in un giorno.E poi? Ecco, e poi... diventa surreale. Ecco, l'unica parola che mi viene in mente per descrivere la trama di questo libro è questa: surreale. Così surreale da divenire comica, equiparabile alle avventure dell'ormai comico James Bond di Daniel Craig.
La trama si sfilaccia, perde consistenza, non trova più un filo logico. Alla protagonista tutto è concesso, anche delle iperboli senza fine, persino di uscire fuori a testa altissima da situazioni talmente paradossali che a confronto un Harmony è Tolstoj.
Da intrigante a banale nel giro di cento pagine: ci vuol talento per fare anche questo, eh.
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Una "Maestra" cinica e spietata.
Una nuova scrittrice si affaccia alla ribalta internazionale con questo singolare romanzo, già diffusamente tradotto con successo di lettori e di critica. E’ un thriller che ruota attorno ad una giovane assistente di una prestigiosa casa d’arte londinese, Judith Rashleigh, pronta a tutto e capace di agire con freddezza e determinazione per raggiungere scopi precisi. L’ambiente è quello delle gallerie d’arte, un mondo esclusivo e sofisticato, in cui la nostra protagonista si aggira disinvoltamente tra consulenze, aste di quadri, vendite di capolavori ( o supposti tali), viaggiando per l’Europa e barcamenandosi in trattative in cui sono coinvolti anche truffatori internazionali e boss mafiosi, non disdegnando anche frequentazioni di alto livello a bordo di yacht lussuosi e serate in locali equivoci dove si permette pause di sfrenato erotismo. Judith è molto capace nella sua attività, e nello stesso tempo fredda e spietata nell’eliminare qualsiasi ostacolo che le impedisca di raggiungere il successo, a qualsiasi costo. L’autrice, la giovane Lisa Hilton, definisce la protagonista di “Maestra” come donna “ bella, colta e spregiudicata, una donna che fa paura agli uomini, sofisticata e intelligente, abbastanza psicopatica” ; io la definirei fredda, cinica e spietata, senza scrupoli né rimorsi. Il merito dell’autrice sta nell’aver proposto una inedita figura femminile, colta, appassionata d’arte antica e moderna, e, nel contempo, totalmente amorale e priva di scrupoli : un mix singolare, a volte ai limiti dell’inverosimile ma che potrà senz’altro avere un vasto successo commerciale.