Narrativa straniera
Romanzi
Madame Claudel è in un mare di guai
Madame Claudel è in un mare di guai
1806
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Ferdinand Brun ha 83 anni, vive al numero 8 di Rue Bonaparte, ed è un uomo antipatico. Sfortunato dalla nascita - ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo -, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere addirittura dall'altra parte dell'oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata signora Suarez. Gli inquilini del condominio lo evitano come la peste e cominciano a girare strane voci su di lui: c'è chi lo considera un vecchio matto, chi addirittura pensa che sia un serial killer. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all'ipotesi dell'ospizio, non gli resta che accettare l'aiuto di Madame Claudel, un'arzilla signora di novantatré anni, che abita al secondo piano. Ma sarà l'arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l'unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé..
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Opinioni inserite: 1
Madame Claudel è in un mare di guai
2017-04-27 17:34:59
Pelizzari
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Un vero ariete
La copertina è un’accattivante veduta dei tetti di Parigi, un disegno dalle tinte pastello, con tante mongolfiere e l’immancabile Torre Eiffel. La storia è vivace, racconta le vicende di un arzillo vecchietto, molto burbero; cresciuto nel risentimento e con una vita non facile alle spalle, si è costruito un muro di diffidenza e scontrosità attorno, ma dentro ogni vita c’è un germe di bontà ed in questa storia è la piccola Juliette, che con la sua freschezza di bambina, nonché con la sua sfacciatezza ed impertinenza, riesce a tirare fuori il meglio di lui. La storia è leggera, un po’ frivola, sicuramente lontana dall’essere quel fenomeno editoriale francese tanto sbandierato. Si legge volentieri, ma passa e va.
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