Lo scheletro nell'armadio
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Il calore del sole e il profumo dei fiori
Arguta, ironica, elegante, British quel tanto che basta a non sforare nel manierismo, la prosa di Maugham delude raramente, ricca com'è di succosi spunti di riflessione.
Interessante per chi voglia conoscere i retroscena dell'ambiente letterario post vittoriano, il romanzo procede su un filone in parte autobiografico, passando in rassegna con satira sottile i costumi del periodo e i vari scrittori di riferimento (anche se l'autore, dopo lo scandalo suscitato, negò di aver fatto riferimento a persone realmente esistite).
Scandaloso, all'epoca della pubblicazione, fu considerato trattare un argomento inopportuno come l'adulterio seriale da parte di una donna, nonché una visione piuttosto anticonformista dello stesso e in generale di fatti e persone.
Tra queste ultime spicca per bellezza ed esuberanza proprio l'adultera, la prima moglie di un eminente scrittore, uno di quei ritratti femminili che restano impressi nella memoria:
“Si dava con la stessa naturalezza con cui il sole dà calore e i fiori il loro profumo”.
A farle da contraltare, la decorosissima seconda moglie, che del culto del marito come illustre uomo di lettere farà la sua missione.
Dialoghi ben strutturati, che mettono mirabilmente in luce anche personaggi secondari, e scene bucoliche a tinte pastello di proustiana memoria, completano un quadro che acquista vigore man mano che si procede nella lettura, comunicando al lettore la nostalgia per un passato narrato attraverso sapienti passaggi spazio-temporali.
Qualche digressione in meno, caratterizzata da considerazioni personali un po' superflue, avrebbe reso più fluida la narrazione, che resta comunque molto gradevole.