Le vie del mare
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
OLTRE LA MASCHERA
F. Mauriac, scrittore grandissimo, Premio Nobel per la Letteratura 1952, annotava : "Non credo di aver mai scritto niente che superi o anche solo eguagli la storia dei fidanzamenti mancati di Rosa Revolu".
La giovane Rose è di fatto la protagonista del romanzo dal bel titolo enigmatico "Le vie del mare", anche se contornata da personaggi che le fanno da corona e che indicare come secondari sarebbe sminuirli, tanto l'autore è stato capace di infondere ad ognuno di loro una personalità e una complessità interiore da renderli vivi e palpitanti, senza prolissità alcuna. Questo è il genio degli artisti veri !
Lo scrittore qui si dimostra capace di un approfondimento analitico veramente 'spietato' e, nel contempo, di mantenere un'aura di pietas che pervade l'intero racconto, perché la 'spietatezza' consiste solamente nella ricerca della verità senza infingimenti, quella verità che si nasconde dietro a cortine di compostezza, deboli baluardi di malferma difesa di ciò che stride o abbrutisce sotto i veli della presentabilità.
Ciò che è vile e meschino come si veste di decoro !
Certo, anche altri autori (pensiamo a Pirandello) hanno usato l'arte per far cadere le maschere, ma forse nessuno come Mauriac ha saputo farlo con tale ricchezza di calore umano e con tanta grazia.
In fondo, "nessuno nella vita è più disarmato di quei ragazzi che si credono aquile".
La stessa Rose, che non vogliamo includere fra essi, "non si chiedeva mai : 'ma è questo l'odio!' . Non pensiamo mai a chiamare le nostre passioni col loro vero nome".
Le passioni e gl'interessi spesso dominano. Ma gli interessi molte volte si coniugano con la meschinità, e le passioni, come ci suggerisce l'etimologia, si subiscono. Lo scrittore ungherese Marai fa dire a un personaggio che "la passione non ha niente di festoso".
Eppure la salvezza a volte è veramente a portata di mano, quando c'è l'umiltà di disarmare la nostra miseria interiore, per poter così percorrere la via del riscatto.
Da segnalare la bella traduzione di M. Bontempelli.
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
L'amore quasi romantico
Questo libro è un po' meno bello di altri Mauriac quanto a stile, più sobrio, asciutto e meno ricco di immagini. La storia però è molto interessante e Mauriac ha quella incredibile capacità di cercare nel cuore umano le contraddizioni e le debolezze al di là del moralismo e delle aspettative del lettore.
Il romanzo descrive la storia d'amore tra due giovani che sembra ostacolata dal tracollo finanziario della famiglia di lei. Il denaro sembrerebbe il vero, anzi l'unico nemico dei due ragazzi. In realtà, superato il problema denaro, spuntano altri impedimenti alla storia d'amore ben più meschini e quello che non ha fatto il vile ma grande denaro riesce a farlo un vestito sciatto o un viso poco curato. In ogni caso, anche la vittima della storia, la povera Rose, diventa per la cognata una impareggiabile rompiscatole, segno che nessun animo umano è del tutto nobile e immune da qualche bassezza o meschinità. Bello il modo dell'autore di guardare dentro i personaggi cercando non ciò che potrebbe far piacere al lettore ma la verità dell'essere umano. Il suo moralismo non è di facciata ma è il punto di vista di chi non ha paura di guardare dentro l'essere umano per quello che può trovarci.