Le sorelle dell'oceano
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Ecco come sono
Questo libro è un viaggio, nel mondo, nel cuore delle persone, negli abissi dell’animo umano. Il viaggio è condotto attraverso le pagine di un diario, un po’ per cercare risposte, un po’ per scappare. Perché il tutto inizia con il suicidio di una sorella. Suicidio. Una parola che sfarfalla nella mente e di cui Katie deve capire il perché, perché solo così può superare, forse, la morte di Mia. Così Katie intraprende lo stesso viaggio di Mia, vuole ripercorrerne i passi per riuscire a comprenderne la morte. In questo legame tra sorelle scopriamo che ci sono correnti così oscure e profonde che è meglio che gli altri nuotino in superficie, senza sapere cosa c’è sotto. Ma al lettore viene proprio voglia, pagina dopo pagina, di scoprire cosa c’è intrecciato in questo legame così speciale, così duro e forte, così vivo. Queste pagine si leggono seguendo lo spessore delle parole del diario sulla carta, con tanti capitoli che sono salti nel tempo e che ti fanno scoprire tante sfaccettature di una e dell’altra sorella. Alcune pagine sono degli schiaffi, come quando Katie parla dei colori di Mia al suo funerale e come l’intrico di immagini scure, che è l’ultima pagina del diario e che è la fotografia di come Mia si vede. Indimenticabile.
Indicazioni utili
Cio' che ci unisce, a volte, ci può dividere
Una copertina così bella da sembrare un dipinto. Un titolo al plurale.
Perché nella copertina c’è solo una donna?
La risposta si trova nella sinossi.
La tranquilla vita di Katie viene sconvolta dalla notizia del suicidio della sorella, Mia.
Era in viaggio, ma Katie non sapeva che fosse a Bali. Perché era lì?
Le loro ultime parole, scambiate frettolosamente al telefono, erano state un litigio. Poi più niente, fino alla notizia della tragedia.
Inizia così una storia profonda su ciò che ci unisce, ma che, a volte, può anche dividerci.
È un dramma famigliare che scava in profondità nell’animo umano, rivelando segreti di famiglia, con uno stile fluente, caratterizzato da sensibilità e delicatezza. Narrare l’angoscia, il tormento, il senso di colpa con un velo di poesia, come ha fatto Lucy Clarke nel suo primo romanzo, ne denota l’intelligenza e la bravura. Nel corso della narrazione, il romanzo diventa sempre più avvincente, man mano che vengono ricostruiti i tasselli del puzzle, composto da varie esistenze e che portano fino alla tragedia.
L’angoscia della protagonista Katie, la quale decide di ripercorrere, attraverso le pagine del diario, le tappe del viaggio che ha portato sua sorella alla morte, si fonde, mentre si alterna, con il percorso di Mia che cerca di trovare il suo posto nel mondo, dando un senso alla sua vita.
La narrazione alterna capitoli incentrati sul viaggio di Mia, intenta a compilare le pagine del suo prezioso diario, con una grafia ordinata ed elegante, a quelli in cui Katie cerca di comprendere il motivo che ha spinto sua sorella al suicidio. Katie, così facendo, cerca di superare il senso di colpa che l’affligge, perché, durante l’ultimo litigio con Mia, le parole, che erano volate tra loro, erano proprio quelle che non le avrebbe mai voluto dire.
Due esistenze, due piani temporali, un unico viaggio per affrontare ombre, segreti e dolore.
Questo romanzo lascia il segno in chi lo legge. È uno stupendo bestseller che vi consiglio.