Le luci di settembre
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Sulle ali "fantasiose" di Zafòn...-
Le luci di settembre fu il terzo libro
che scrisse Carlos Ruiz Zafòn e venne pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1996, compreso nei quattro suoi romanzi
che vennero introdotti nella sezione narrativa per ragazzi.
L'ombra del vento, che scrisse e pubblicò nel
2001, ebbe un immediato successo internazionale che lo confermò, insieme agli altri suoi tre successivi romanzi, tra i più acclamati autori contemporanei.
Durante la lettura di Le luci di settembre, ho trovato le caratteristiche letterarie dell'autore, o per meglio dire,gli elementi "fondamentali" , l'"origine" di ciò che in seguito l'autore è riuscito a rielaborare nel suo primo romanzo per adulti, riuscendo cosi a costruire ciò che nei suoi pensieri ha sempre sperato di mettere in atto e concretizzare.
Lo stile narrativo possiede una nota decisamente "fresca", si intuisce un talento che sta tentando di decollare con l'impeto di un'ammmirevole passione e qualche lieve passo incerto, che non turba ma commuove, per l'amore e la dedizione che traspare dalle parole di un giovane autore emergente.
La storia stessa ha un fascino fantasioso e commovente, un insieme di elementi che coinvolgono emotivamente il lettore e lo fanno volare sulle ali di una fantasia "giovane" ma seducente.
Un racconto che "intrappola" un vasta gamma di elementi dai più terreni ai più surreali.
I protagonisti principali che animano la vicenda sono Simone Sauvelle che, ritrovandosi improvvisamente vedova e dovendo pagare gli insospettabili debiti lasciati dal defunto marito, si vedrà costretta a trasferirsi da Parigi in piccolo paese sulla costa insieme ai due figli Dorian e Irene, dove, Lazarus Jann un facoltoso conoscente del marito, un famoso fabbricante di giocattoli ,le offrirà lavoro in qualità di governante presso la sua sontuosa e... "misteriosa" dimora popolata dalle fantastiche e inquietanti "creazioni" dell'ingegnoso proprietario.
Ma... che mistero nasconde il gentile e bonario Lazarus, cosa celano le lettere che riceve settimanalmente ed il libro che conserva gelosamente in biblioteca??? E la moglie malata che vegeta in una stanza buia, avvolta da un mortale e inquietante silenzio???
Cosa lega Lazarus alla misteriosa leggenda del posto, Le luci di settembre, a un'altra terribile scomparsa???
Irene e Ismael, un giovane marinaio del posto,mentre un dolcissimo sentimento li unirà, si ritrovarenno coinvolti in un icredibile scoperta...
Un viaggio fantastico e romantico, che dona momenti di piacevole "avventura" a lettori di ogni età.
Personalmente ho avuto l'ennesima conferma che, molto spesso, le immagini e racconti più fantasiosi sembrano possedere la "chiave" che spalanca le porte a sentimenti puri e paure mascherate che albergano dentro ognuno di noi.
Complimenti Zafòn
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L'UOMO SENZA OMBRA
E' il mio secondo libro di C.R.Zafon considerato letteratura per ragazzi.
La narrazione sempre gradevole di questo autore, parla di una famiglia rimasta orfana di padre che deve affrontare una montagna di debiti agguiunti alla perdita del rimpianto Armand.
Dopo molte difficoltà Simone con i due figli Irene e Dorian si trasferiscenei pressi di una baia sull'oceano.
Qui Simone trova lavoro presso un ricco signore costruttore di giocattoli : Lazarus.
I giocattoli però non sono oggetti qualsiasi, le luci della baia non sono luci , le ombre non sono ombre , nulla è ciò che dovrebbe essere.
Così Zafon ci accompagna , dopo il ritrovamento del cadavere di un'adolescente, alla ricerca del colpelvole. Lo fa a suo modo , attraverso forti emozioni e grande suspance-
Lo scenario è questa meravigliosa baia, il fresco amore di due adolescenti, la curiosità di un ragazzino coraggioso e curioso, leggende che infervorano la fantasia, racconti tristi e pieni di significati.
Le OMBRE, spettri di anime tormentate che si sono lasciate corrompere scambiando loschi fini per affetto e premure gratuite.
Insomma c' è parecchio in questo rocconto che si lascia leggere in poche ore, e che non reputo affatto un libro per ragazzi, anzi forse ci lascia capire il percorso dell'autore che si sta rivolgendo ad un pubblico più adulto.
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gli altri romanzi di Zafon
Misterioso e giovanile
Spoiler all'interno. Ho iniziato a leggere questo libro senza lanciare nemmeno uno sguardo alla trama, affidandomi al titolo che già si annunciava alquanto enigmatico. L'enigma è un elemento che si protrae per l'intero romanzo e che accompagna la lettura fin all'ultima pagina. Viene ribaltata la classica concezione del romanzo che accoglie la fortuna nella sfortuna: con la morte del marito, Simon Sauvelle si ritrova a dover abbandonare la sua amata Parigi a causa delle ristrettezze economiche ed assieme ai suoi bambini, Ierene e Dorian, a sostenere il trasferimento in un piccolo paesino della costa nordica dove diventa governante presso l'immensa e misteriosa dimora di Lazarus Jann, famoso costruttore di giocattoli. Il primo approccio con la nuova occupazione risulta ai protagonisti più che inquietante: la casa del giocattolaio è ricca d'invenzioni che sembran possedere un'anima e vita propria, con il maggiordomo portinaio che non è altro che un robot. Ma quelle mura nascondono un difficile passato ed un presente terrificante. Dopo aver narrato una storia parallela a quella reale, Lazarus rivela il suo passato misero e triste che grazie ad un giocattolaio, prende una piega addirittura sovrannaturale, e la sua anima nera come la pece viene intrappolata in un'ampolla di vetro. Tutto è taciturno ed ordinario finchè una giovane ignara, Hanna, non libera l'anima del povero Lazarus e dopo quest'avvenimento nulla è come in precedenza... E la stessa vita dei Sauvelle viene scompigliata e messa in pericolo. In "Le luci di settembre" riemerge il Carlos Ruiz Zafón scrittore di narrativa per ragazzi. Un libro ricco di sfaccettature misteriose ed intrecci amorosi con un sottofondo di costante adrenalina e spirito d'avventura. Durante la lettura v'immergerete in un mondo che rasenta il fantasy e sentirete che non si è mai troppo grandi per usare l'immaginazione.
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MAGIA, MISTERO E AVVENTURA...
Ho letto "le luci di settembre" dopo aver divorato ed essere stata catturata dalla magia della famosa trilogia, aspettandomi già qualcosa che fosse al di sotto delle letture precedenti appena citate.
Sicuramente il contenuto è meno elaborato ed intricato, ma lo stile narrativo unico che caratterizza Zafòn è più presente che mai ed è proprio grazie alle sua aggettivazioni, ai colori che le sue descrizioni riscono a trasmettere, che una trama semplice diviene magicamente un capolavoro che commuove il lettore.
Ovviamente è un Zafòn ancora "giovane" ma che pone le basi per quello che sarà di seguito!
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Luci brillano a tratti
Leggo questo libro dopo aver letto la famosa trilogia di Zafòn. Non è paragonabile a quei tre, ma ha un contenuto molto piacevole e la stessa storia scorre piacevolmente. Amo lo stile di Zafòn con tutto il cuore; uno stile tale da trascinarti fino alla fine senza staccarsi mai, tipico di tutti i suoi libri.
Penso che sia comunque un libro molto bello, e non un "piccoli brividi" come ho letto in altre recensioni. Personalmente il finale mi ricorda molto Dorian Gray, anche se potrei sbagliarmi, quindi ricade un po' sul banale e sul prevedibile. Ma lo consiglio vivamente.
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Le luci non splendono...
Ruiz Zafon è sempre Ruiz Zafon, ha uno stile di scrittura unico, coinvolgente, capace di sbalordire anche il lettore più esigente con le sue aggettivazioni, le sue descrizioni, le sue battute argute. Tuttavia le cose positive di questo libro si fermano qui: si tratta di un'opera del primo Zafon, antecedente il capolavoro assoluto de L'ombra del vento e ciò che ne è seguito, un romanzo per ragazzi (come dichiarato, onestamente, dallo stesso Autore) seppur indirizzato anche ad un pubblico adulto. Consigliato agli adolescenti che volessero (come dovrebbero!) avvicinarsi a Zafon, in attesa di passare alle opere d'arte del Maestro.
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Luci mediocri
l'operazione fatta con Zafon è analoga a quella fatta con altri autori oggi famosi: l’autore pubblica un libro di successo e quindi si ripescano tutti i liberi precedenti, anche se non allo stesso livello, creando spesso delusione nei lettori, che si ingannano sull’ordine cronologico della stesura. Le luci di settembre si inscrive in questa scelta, a mio avviso sbagliata.
Lo stile è quello di Zafòn, ma i personaggi, i dialoghi e l’ambientazione sono superficiali e prevedibili. Il linguaggio e diverse situazioni sono fuori contesto rispetto all’epoca in cui si situa l’azione (siamo negli anni 30…). Un esempio? Chiamare i gendarmi da La Rochelle, che si trova tra Nantes e Bordeaux, per andare in Normandia, è assurdo, non c’erano gli esperti di CSI all’epoca. Rivela scarsa conoscenza deiluoghi in cui è ambientato. Insomma, abbastanza mediocre.
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- sì
- no
UN’OMBRA MISTERIOSA
“Ha mai sentito parlare del Doppelgänger, cara amica? Certo che no. Le leggende e i vecchi trucchi di magia non interessano più a nessuno. E’ una parola di origine tedesca; designa l’ombra che si separa dal suo proprietario e gli si rivolge contro”.
Siamo nel 1937, in quel di Parigi. Simone Sauvelle scopre che il marito, scomparso da poco, ha lasciato dietro di sé una scia di debiti di cui lei non sapeva nulla; costretta a lavorare per farvi fronte, riesce a trovare impiego come governante in uno strano e sinistro castello, situato sulla costa della Normandia: la tenuta di Cravenmoore, appartenente a un inventore di giocattoli all'apparenza gentile e affabile, tale Lazarus Jann, ma che nasconde, sia dentro di sé, sia nell'inaccessibile ala ovest della sua lugubre e ombrosa dimora, qualcosa di terribilmente inquietante.
Simone si trasferisce nella Casa del Capo, una costruzione vicina a Cravenmoore a cui si accede tramite un sentiero che attraversa un folto bosco, insieme ai figli Dorian e Irene; quest’ultima farà presto la conoscenza di Ismael, cugino di Hannah, la cuoca chiacchierona della tenuta, e grazie a lui verrà a conoscenza di alcune leggende che popolano questo lembo di terra: dalle luci di settembre alla misteriosa abitazione abbandonata sita all'interno del faro, che racchiude ben più di un segreto e di un diario recuperato dal mare, appartenente ad una tale Alma Maltisse.
Quando inizieranno a verificarsi strani e inspiegabili avvenimenti, nessuno sarà più al sicuro e il segreto che alberga nelle stanze e nei corridoi di Cravenmoore, abitati da giocattoli creati dalla fervida immaginazione di Lazarus e animati da un qualcosa di soprannaturale e malvagio, verrà svelato in un crescendo di luci e ombre, di misteri e di antiche promesse spezzate e mai più mantenute.
Le luci di settembre è uno di quei romanzi scritti da Zafón per un pubblico giovane e questo ben si evince dallo stile ancora acerbo che caratterizza, e differenzia, le sue prime opere da quelle che lo hanno reso più famoso. Nonostante la penna dell’autore faccia fatica a “decollare” nei primi capitoli, nell'arco della lettura non si possono non notare le caratteristiche che rendono tanto speciale e tanto amato questo scrittore: le atmosfere surreali, i personaggi misteriosi, le presenze evanescenti che richiamano l’attenzione dei protagonisti, la fantasia, la realtà e la magia che si uniscono per dar vita a storie in cui… tutto è ciò che sembra e nulla è ciò che appare.
Un romanzo che non può mancare nella libreria di chi apprezza questo autore, ma che sconsiglio a chi per la prima volta si avvicina al magico e misterioso mondo “zafóniano”.
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Poteva andare peggio!
Io credo che questo libro non dimostri chi sia veramente il suo autore, quindi non lo consiglio come primo libro da leggere di Zafon come invece consiglio L'ombra del vento... Per quanto riguarda il libro è molto carino e fantasioso ma non ha quel di particolare che ti lascia senza fiato, carina la storia d'amore tra i due giovani ma niente di particolare.è comunque un buon libro per i neo-lettori..ma per coloro che hanno gia letto i grandi capolavori di Carlos non credo sarà molto soddisfacente!
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Magico Zafòn
Su Zafòn vale la pena spendere belle parole e dare il massimo dei voti. Mi ha stregata con l'Ombra del vento, mi ha commossa con Marina ed ora mi ha tenuta sul filo con Le luci di settembre. I protagonisti riescono sempre a trasmettere quel non so che di puro e innocente che solo i fanciulli sanno dare. L'amore sbocciato tra Irene e Ismael, questo luogo magico che è la baia dominata da un faro che cela un oscuro mistero, il personaggio di Lazarus e la sua storia (che un pò ricorda il fabbricante di protesi Kolvenik in "Marina") sono i giusti elementi che solo la fantasia e la penna di questo scrittore sanno portare al cuore di chi lo legge.
Personalmente lo adoro e non vedo l'ora di leggere Il prigioniero del cielo.
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Luci e...ombre!
Premetto che Le luci di settembre è il libro di Zafòn che mi è piaciuto di meno. Forse un pò troppo Fantasy per i miei gusti. Cosa non troppo strana visto che lui ci mette sempre un pò di fantasy nei suoi racconti. Ma a differenza di altri suoi racconti come " Il palazzo della mezzanotte", che la fà uscire piano piano. In questo fin da subito te la sbatte in faccia. Nonostante questo sempre a mio modesto avviso, lo stile è unico, i dettagli magnifici. E il finale è cmq molto "acceso", dantoti un senso d'ansia mentre leggi. Nel finale si sente il suo tocco. Non avendolo comunque apprezzato come altri suoi racconti per l'impronta che gli ha dato, consiglio lo stesso la lettera di questo racconto. E considero Zafòn uno dei migliori scrittore in circolazione. Capace di darci molte altre soddisfazioni!