Le fusa di oscar
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David Dosa è un ricercatore in geriatria alla Brown University a Providence, Rhode Island. Nel luglio 2007 è diventato famoso in tutto il mondo per un articolo sul gatto Oscar pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine. Con l'aiuto dei due figli sta cercando di convincere sua moglie Dionne a comprare un gatto. Anche lui, come i personaggi del suo libro, si occupa dei propri genitori malati di Alzheimer.
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Miagolando un addio
Difficile stabilire con estrema certezza quali siano le ultime ore di vita di un essere umano, si suol dire che il momento esatto del trapasso lo conosca solo Dio. E magari anche qualche anomalo, insospettabile precognitore collocato chissa' dove sul pianeta.
Il fenomeno appena conosciuto si chiama Oscar, e' un soriano statunitense di mezza eta', non particolarmente socievole con gli umani in buona salute eppure vicino come nessun altro a coloro che se ne stanno andando definitivamente.
Scritto dal dr. David Dosa, geriatra presso la clinica Steere House di Providence dove sono curati pazienti affetti da demenza allo stato terminale, in reparto da anni il personale medico ha felicemente adottato la pet therapy come terapia supplementare.
Poche ore prima dell'ultimo respiro, il modus operandi si ripete : Oscar entra in camera, fiuta l'aria e si accoccola accanto al malato, emettendo sonore fusa. Un ultimo addio affettuoso tra esseri viventi.
Nonostante le iniziali perplessita' di Dosa, la cui mente scientifica imponeva di capire prima di accettare le capacita' del gatto, la predisposizione di Oscar e' ormai assodata da decine di casi consecutivi accertati ( l'ultimo aggiornamento trovato sul web e' di 50 al 2010).
La scrittura e' semplice e fluida, si avverte la passione del medico per la sua professione pagina dopo pagina seguendo la storia degli anziani ricoverati, partecipando al dolore dei parenti che devono affrontare una malattia drammaticamente debilitante, ascoltando la testimonianza -seppur romanzata- di coloro che descrivono l'ultima veglia al congiunto, un ticchettio funebre scandito dalle fusa amorevoli di un gatto.
Parafrasando i miei punteggi, la penna non mi ha fatto impazzire seppur non contenendo difetti di sorta, il contenuto e' stato galvanizzante - che bello averti conosciuto Oscar - , il bilancio finale medio solo perche' il libro argomenta piu' sui pazienti che sul gatto e le sue gesta, come avrei voluto io.
David Dosa non ha raggiunto il teorema cui anelava, ma l'assioma di Oscar e la conferma che ormai egli sia una piccola parte integrante dell'equipe, questo sì.
Qui sotto un trailer del libro e un'intervista su Oscar, con Oscar :
http://m.youtube.com/watch?v=ogx8JCvgFac
http://m.youtube.com/watch?v=c-R5wdywfZE
Buona lettura.